La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

mercoledì 20 marzo 2013

NordestEuropa - 20-03-2013

Quando si arriva a Roma, forti di "una visione politica diversa", ti si aprono prospettive nuove che fanno mutare il credo per il quale hai combattuto strenuamente per anni.
A questo sembra alludere Rino Mario Gambari "industriale bresciano detentore del 9,4% di Infra,
holding che attraverso Re.Consult controlla l’autostrada A4 per il 23,2%, nonché presidente della
Venezia-Padova sempre azionista dell’ex Serenissima
" (questi "nonchè" sono sempre presenti e devono farci riflettere!!). Nonostante Alberto Pacher, Presidente della Provincia autonoma di Trento, abbia ribadito la posizione contraria all'infrastruttura (anche se con toni più morbidi rispetto al suo predecessore), sembra che con un Dellai a Roma, lo scenario a Trento sia destinato a mutare.
Già..una volta a Roma, stando a Gambari, è più facile voltar le spalle alla propria cittadinanza. Sostenuti dal lavoro del branco di politicanti, si possono trovare mille legiferazioni ed escamotages per by passare quello che dovrebbe essere un iter chiaro di Legge.
"La burocrazia romana "non approva i piani finanziari della A4 Holding, bloccando l'aumento delle tariffe; la burocrazia romana approva al Cipe un progetto, per fasi, che non poteva essere approvato, mancando la concertazione tra le due Province.
Poco importa.
Le grandi opere devono andare avanti, perchè, siamo alle solite, "è l'Europa che ci chiede l'approvazione del progetto" .
E poco importa se i manager che gestiscono le Società coinvolte nei più grandi appalti italiani, coinvolti in illeciti amministrativi, frodi fiscali e quanto altro, vadano in galera, i lavori devono andare avanti lo stesso.


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