La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

venerdì 7 aprile 2017

Valdastico Nord approda in Parlamento. ‘Escludetela dal piano degli investimenti italiani’

Le motivazioni per escludere definitivamente la Valdastico Nord dal piano investimenti infrastrutturli italiani ci sono tutte. Ne è convinto il deputato ravennate Giovanni Paglia del gruppo ‘Sinistra italiana – Ecologia e libertà – Possibile’, autore di una recente interrogazione parlamentare diretta al ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Non solo la sostenibilità finanziaria del progetto da due miliardi di euro vacilla da tutte le parti, sostiene Paglia, ma l’impatto ambientale stesso sarebbe disastroso: la cementificazione di oltre un milione di metri quadrati nella sola Valle dell’Astico. In un momento in cui, tra l’altro, l’Europa ha deciso di spingere verso un rafforzamento del trasporto su rotaie.



‘Siamo di fronte a un impianto teorico – afferma il deputato – molto fragile, sia sotto il profilo della sostenibilità finanziaria, sia sotto quello della sostenibilità ambientale e della vocazione strategica; rimane pertanto forte il dubbio che l’opera sia funzionale soprattutto a giustificare davanti all’Unione europea il rinnovo automatico al soggetto proponente, la società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova spa, della concessione relativa all’autostrada A4, che detiene dal 1956 e che secondo il diritto comunitario andrebbe messa a gara. La società infatti non ha i requisiti relativi all’in-house, dato che dal 2010 il 65% è stato acquisito da A4Holding spa, partecipata da numerosi soggetti privati. L’attuale proroga, valida fino al 2026, è proprio giustificata con la contestuale realizzazione della Valdastico Nord, ovvero con il completamento del tracciato originalmente previsto nel 1956′.

Cicliegina sulla torta, conclude Paglia nel suo intervento alla Camera, l’infrastruttura non risulta autorizzata dal CIPE, che nel marzo 2013 ‘si limita ad approvare il primo stralcio funzionale, con una clausola a scadenza per il giugno dello stesso anno che prevedeva la presentazione del progetto definitivo e del relativo piano economico finanziario aggiornato. Tali condizioni non sarebbero state rispettate e questo dovrebbe far considerare decaduta l’intera ipotesi’.

‘Cosa succederebbe – chiede quindi il politico, in attesa di una risposta ufficiale – se alla scadenza dei 25 anni di concessione l’investimento di 2 miliardi non risultasse pienamente ammortizzato sul piano finanziario? Non ritenete che sussistano le condizioni per escludere definitivamente tale opera dal piano di investimenti infrastrutturali del nostro Paese, dirottando le risorse sul miglioramento e rafforzamento della rete viaria esistente e del trasporto merci su ferro?’.

M.B.


Fonte:  AltoVicentinoOnLine.it

mercoledì 5 aprile 2017

COSTRUIRE COMUNITÀ, COSTRUIRE FUTURO_APPELLO PER IL 12.04

Una valle, un'autostrada…e le persone.


La Valle dell'Astico, una delle tante valli delle prealpi vicentine. Si ritrova stretta tra il massiccio del
Pasubio e l'Altopiano dei Sette Comuni. Solcata dal torrente Astico, rappresenta una delle più
suggestive aree naturali del Veneto.
La sua storia era caratterizzata da piccole comunità contadine, che operavano coltivazioni su
terrazzamenti. Nella fase di industrializzazione, che si è sviluppata totalmente in pianura, la valle ha
subito uno spopolamento dei piccoli centri abitati. La crisi del modello produttivo veneto nell'alto
vicentino, e in generale l'attuale e duratura crisi economica, hanno determinato livelli di
cassaintegrati e di disoccupazione giovanile mai visti prima. Le piccole attività esistenti in valle
hanno sofferto la chiusura delle aziende di cui erano indotto e di conseguenza le attività
commerciali, bar e piccoli negozi hanno chiuso.
Contemporaneamente si è rafforzata la consapevolezza che quel modello, oltre ad aver prodotto
danni irreversibili con la cementificazione e l'utilizzo del territorio solo ai fini della produzione, non
era e non sarà mai capace di armonizzare il rapporto delle persone con la propria vita e con la gioia
di viverla.
Sempre più si assiste infatti, in modo particolare nei giovani, a una ri-comprensione del concetto di
lavoro.
Si nota con gioia un ritorno di persone a ripopolare aree come la Valle dell'Astico, le quali mettono
al primo posto il rapporto tra il lavoro inteso come attività umana e l’ambiente.
Si riparte dalle piccole produzioni locali legate al territorio, marmellate, salumi, formaggi, miele,
produzioni orticole biologiche, piccoli laboratori familiari artigianali, progetti di cooperative sociali,
ecc.; si comincia a parlare di turismo lento e sostenibile, B&B, escursionismo, ospitalità, in sostanza
si comincia a delineare una vocazione della valle ad un'economia turistica.
Tutto ciò è oggi fortemente minacciato dal progetto che prevede il proseguimento dell’autostrada
Valdastico verso Trento: la cosi detta Valdastico Nord.
Un'autostrada che sin dagli anni sessanta è rimasta ferma in quanto non redditizia; non voluta
neanche nel periodo d'oro dello sviluppo industriale veneto e vicentino, ma che salta fuori oggi in
piena crisi economica come necessità primaria: perché?
Per capire dobbiamo qui ripercorrere alcuni passaggi.
La società Autostrade Bs Vr Vi Pd, che dal 1956 gestisce l'autostrada Brescia Padova (con incassi di
500 milioni di euro l'anno, e con canoni aumentati del 20% dall'inizio della crisi ad oggi) è riuscita, a
furia di acquisizioni e di opere accessorie, a prolungare la concessione trentennale ben oltre la
scadenza naturale, fino al 2013; a questo punto però, e dopo aver chiesto una ulteriore proroga, la
Società Autostrade rischiava di perdere la concessione, che secondo le regole dell'UE deve essere
data in gara europea: vinca chi offre di più (allo Stato). Ottiene tuttavia una proroga "per lavori"
fino al 2026: per completare, appunto, la A31 verso nord. Per ottenere un ulteriore rinnovo di una
decina d'anni, la Società BS-PD è pertanto disposta a sostenere un un esborso di 3,1 miliardi di
euro per costruire un'opera qualsiasi, anche se economicamente insostenibile, anche se
territorialmente devastante.
Dai documenti finora presentati, infatti si capisce che sarà un'opera che non si pagherà mai (in
vent'anni, secondo il piano economico della Società, i pedaggi avranno coperto meno di 1/3 del
costo dell'opera), e che per i potenziali utilizzatori avrà costi enormi.
Ma soprattutto si comprende che questa opera, oltre a devastare il territorio con i suoi 50 metri di
larghezza che consumeranno un milione di metri quadrati nella valle dell'Astico (pari a 103 ettari
ovvero 268 campi vicentini), RENDERA' INVISIBILE E IN-VISITABILE il territorio e la vallata; proprio
per la sua caratteristica di arteria di scorrimento veloce, porterà le persone da un luogo all'altro, da
un capo all'altro della valle, che sarà ridotta al ruolo di corridoio. E nei corridoi, si sa, non vive
nessuno.
Ed è proprio di questo che gli abitanti della vallata e dei territori adiacenti sono preoccupati.
Questa autostrada, se sarà fatta, ipotecherà irreversibilmente e senza possibilità di riscatto il futuro
della valle e delle prossime generazioni; renderà inutili e impossibili gli sforzi e i tentativi che una
comunità sta mettendo in atto per costruire relazioni con il territorio diverse, modi di produrre
diversi, un futuro diverso e un presente che qui ed ora incominci a costruire un mondo diverso e
vivibile.
Le persone vogliono esistere, adesso, nel futuro dei propri figli. E per questo vogliono resistere.
Resistere al pensiero che ci possa essere un solo modo per costruire futuro, e che questo modo
debba esser imposto dall'alto. Resistere per decidere come e cosa produrre nel proprio territorio.
Resistere per potersi riconoscere nel paesaggio. Resistere contro lo spreco di risorse, che si
vogliono, si debbono impegnare per la salute, per il bene comune, per lo sviluppo sostenibile e
rispettoso del territorio. Per questo le persone vogliono imparare a costruire comunità, a
confrontarsi, a discutere, a scambiarsi e condividere pensieri.
Per questo, LA COMUNITÀ SALVIAMO LA VALDASTICO INVITA TUTTE E TUTTI (SINGOLI,
ASSOCIAZIONI, GRUPPI E MOVIMENTI) coloro che vivono con senso di responsabilità le scelte
fatte sul territorio dove costruiscono la propria vita e il futuro dei propri figli, e sono consapevoli
del danno irreversibile che lo scellerato progetto della A31 Nord porterà alla vallata dell' Astico,
- 1. a partecipare all'assemblea pubblica che si terrà a Cogollo Del Cengio "COSTRUIRE
COMUNITA', COSTRUIRE FUTURO", mercoledì 12 aprile ore 20.30, presso Bocciodromo a Cogollo
del Cengio, organizzata dalla Comunità Salviamo la Valdastico, e con la partecipazione di:
Movimento Giovani Astici, Rete degli Amministratori "Noi Val d'Astico"; ospite Nicoletta Dosio,
storica militante No Tav della Val di Susa.
- 2. a sottoscrivere e diffondere questo appello!

Valle dell'Astico, 3 aprile 2017

Comunità Salviamo la Valdastico

Prime adesioni:
- associazione Isolon per l'ecologia sociale - Chiuppano
- associazione Agorà - Schio
- LEGAMBIENTE
- Comitato Difesa Salute e territorio - Altovicentino
- Rete dei Comitati dell'Altovicentino
- Polisportiva sans Papiers - Schio
- Ecoistituto del Veneto "Alex Langer" - Venezia
- associazione Amico Albero - Mestre
- Movimento dei Consumatori Mestre
- Venezia Ambiente
- ITALIA NOSTRA medio-basso Vicentino
- CSA Arcadia - Schio
- Regola di Casotto - Pedemonte
- WWF Trentino
- comitato Salviamo il Tovo - Arsiero
- comitato OPZIONE ZERO - Riviera del Brenta

- associazione culturale Viva Cogollo
- LiberogasPiovene gruppo di acquisto solidale
- associazione culturale e g.a.s Terra di Nessuno - Caltrano
- Cs Bocciodromo - Vicenza
- Coordinamento Studentesco Vicenza
- Polisportiva Independiente - Vicenza
- Presidio No Dal Molin - Vicenza
- #Vicenzasisolleva