La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 29 aprile 2013

Articolo Altreconomia - 26/04/2013

Ringraziamo Luca Martinelli che spesso dedica ampio spazio alla questione Valdastico Nord.
Pubblichiamo di seguito un suo articolo apparso su Altra Economia il 26 Aprile.
Bellissima la lettera inviata da Irma Lovato al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Risponderà il Presidente ai molti quesiti da lei posti o cadranno per l'ennesima volta nel vuoto?

Link "La Valdastico dei fotografi contro l'autostrada" - Luca Martinelli - Altreconomia


La Valdastico dei fotografi contro l'autostrada La Val d'Astico è “Un posto fantAstico”. Da qui il nome scelto dal comitato No Valdastico Nord per il concorso fotografico on line organizzato nell’ambito delle iniziative a difesa della valle e contro la realizzazione del prolungamento dell’autostrada A31 Nord, da Piovene Rocchette (VI) a Trento, cui abbiamo dedicato un servizio su Ae 146. Intanto, una cittadina della valle scrive al presidente della Regione Luca Zaia: "Non abbia a dire, tra 10 anni, io non c'ero".

di Luca Martinelli - 26 aprile 2013
"Gratuito e aperto a tutti, il concorso 'Un posto fantAstico' raccoglie foto (a colori o in bianco e nero) che abbiano per soggetto panorami, scorci, borghi, edifici o monumenti della Valle dell’Astico -spiegano i promotori-. Le foto ammesse al concorso verranno a mano a mano inserite in un apposito album nella Pagina Fan di Facebook No Valdastico Nord. Saranno poi gli utenti di Facebook, infatti, a determinare con i loro 'Mi Piace' la foto vincitrice, il cui autore si aggiudicherà la maglietta No Valdastico Nord e prodotti tipici della valle, così come il vincitore del premio speciale della giuria, l’altro riconoscimento previsto dal regolamento.
Per partecipare al concorso fotografico, gli interessati possono inviare massimo tre foto (anche separatamente) fino alle ore 24 di venerdì 31 maggio 2013 all'indirizzo e-mail noa31nord@gmail.com. Gli utenti di Facebook invece avranno tempo fino alle ore 14 di venerdì 7 giugno per esprimere un voto valido.
La premiazione si terrà al termine della scampagnata 'Il giro fantAstico' che il comitato No Valdastico Nord organizzerà a giugno, dove verranno esposte le stampe delle foto premiate. Il regolamento completo è pubblicato sul sito www.novadasticonord.info e sulla pagina Facebook No Valdastico Nord".

Intanto, Irma Lovato, una cittadina di Posina (in provincia di Vicenza) ha indirizzato -due settimane fa- una lettera aperta al presidente della Regione Veneto, dopo che l'esponente della Lega Nord aveva dichiarato -in merito alle vicende giudiziarie che riguardano le grandi opere realizzati in Veneto dalla ditta Mantovani Spa-: "Se l'impianto accusatorio (nei confronti del presidente della società, Piergiorgio Baita, ndr) fosse confermato, non basterebbe l'indignazione di fronte allo sperpero dei soldi pubblici ma ci vorrebbe il lanciafiamme".

Gentile Presidente della Regione Veneto Signor Luca Zaia,
[...] mi trova pienamente d'accordo con lei che l'indignazione di fronte a questi possibili intrallazzi tra società private e pubbliche da sola non basta ma dissento con fermezza le sue parole "ci vorrebbe il lanciafiamme".
Le parole ed il linguaggio se portati all'eccesso raramente danno prova, sia nel presente che nel futuro, di credibilità: esse funzionano più come variopinti fuochi d' artificio che quando appaiono illuminano la notte (e il nostro sconcerto) e poi in pochi secondi si ritorna nel buio più completo.
Preferisco le parole sobrie, più aderenti alla realtà e proprio per questo più vicine nel poter realizzare ciò che dicono.
So che lei ha istituito un Nucleo investigativo interno temporaneo e mi aspetto, visto che son passati più di 10 giorni, che vengano rese note le eventuali informazioni a cui tale Nucleo è giunto e come intende proseguire.
Ha perfettamente ragione ed e impossibile dissentire con lei quando dice, in un'altra intervista: "Nessuno pensi di salvarsi dicendo non c'ero, non sapevo o guardavo da un'altra parte; tutti saranno inchiodati alle loro responsabilità ed a ciascuno verrà chiesto conto di quel che ha fatto o non ha fatto"; del resto è pur vero che quei fatti si riferiscono al periodo, riporto parole sue, "dell'era Galan".
È considerando tutto questo Signor Presidente che desidero porle alcune domande:
- lei è certo di essere bene informato sul possibile proseguimento dell' autostrada A31?
- sull'iter procedurale messo in atto da chi, pubblico o privato che sia, la vuole realizzare?
- lei è a conoscenza delle modalità con cui, solo finora, sono stati calpestati la dignità e i diritti dei suoi cittadini per ottenere, quantomeno, l'approvazione da parte del CIPE?
- la sua Giunta, grazie all'interessamento del vicepresidente della Regione Veneto, il signor Marino Zorzato, ha varato una legge che intende tagliare il consumo di suolo nella nostra regione: lei sa quanti metri quadrati di suolo verranno sottratti alla popolazione e alla coltivazione? E quanti ne verranno vincolati?
Le dico questo signor presidente perchè tra 10- 15 anni, non abbia a dire "non c'ero, non sapevo o guardavo da un'altra parte". Perchè questa è "l'era Zaia".
I cittadini conoscono e sanno l'uso delle parole e anche l'uso del voto e nelle ultime elezioni han dato prova che il lanciafiamme non è un attrezzo utile per far intendere le loro ragioni, e tantomeno che intendono usare: è molto più forte ed incisivo il segno che lascia la matita all'interno delle cabine elettorali.
Naturalmente per chi ha desiderio e volontà di comprendere.
Attendo una sua risposta.
Cordiali saluti, Irma Lovato
Posina -VI-

La risposta non è ancora arrivata.

venerdì 26 aprile 2013

DELIBERA N. 8 CONSIGLIO COMUNALE DI VALDASTICO - commento

Il Consiglio Comunale di Valdastico, riunitosi il 05 aprile, ha approvato all'unanimità un documento contrario all'esecuzione parziale dell'Autostrada Valdastico Nord fino a Casotto.
Di seguito pubblichiamo la Delibera n. 8 approvata in Consiglio e il nostro commento.



Il consiglio Comunale di Valdastico si esprime all’unanimità contro l’esecuzione parziale dell'autostrada A31 Valdastico nord
I risultati della nostra campagna iniziata con 119 lettere.
Il consiglio Comunale di Valdastico il 5 aprile scorso ha approvato una deliberazione (la n. 8) contro un'autostrada che si fermi nel solo tratto vicentino. Nella delibera, che è stata APPROVATA ALL'UNANIMITA', tutto il Consiglio Comunale afferma che:
·         non vi è nulla di funzionale (terminologia “incongrua” per il Consiglio Comunale) nella realizzazione di uno stralcio autostradale fino a Casotto;
·         i soggetti (Sindaci) che subiscono l’influenza del proprio schieramento politico sono oggi i più deboli (nell’azione di tutela del proprio territorio - completiamo noi)
·         le proposte di modifica formulate dal Comune di Valdastico (DCC 43 del 13/11/2012) e considerate “imprescindibili” non sono state fatte proprie dalla Commissione VIA Regionale
e delibera:
1.        di dichiarare espressa contrarietà all’ipotesi di un’esecuzione parziale dell’autostrada A31 Valdastico Nord - 1° lotto funzionale  Piovene Rocchette-Valle dell’Astico”.
2.      di ribadire l’assoluta contrarietà del’Amministrazione comunale di Valdastico a qualsiasi ipotesi che non accolga la variante rosa così come proposta nella deliberazione n.43 del 13.1.2012” (il tracciato evita l’attraversamento della Val d’Assa e dell’Astico nel suo tratto più largo tra Settecà e Forme Cerati) .
3.        di valutare le azioni avverse ai provvedimenti amministrativi CIPE”.

Da parte nostra sottolineiamo quanto segue:
   Tutti gli amministratori che si sono espressi a tutt’oggi sono contrari a un’opera che risulta un vero e proprio spreco di risorse pubbliche (e per risorse pubbliche intendiamo soldi, ma anche aria, acqua, terra, paesaggio che appartengono a tutti).
   Ogni tentativo di dialogo con la Società Autostrade, tentato dalle varie amministrazioni, finora non ha dato altri risultati che un’autostrada solo vicentina, cioè un’opera inutile.
   La costruzione di un’autostrada che finisce nel nulla è stato il risultato assurdo di un iter che doveva iniziare con l’accordo tra la Provincia di Trento e la Provincia di Vicenza. Di contro, il Presidente della Società privata Bs-Pd, il dott. Schneck, ha preferito contare sull’appoggio di Roma per imporre l’autostrada alla provincia di Trento. Federalisti in casa propria, ma centralisti con gli altri; si costruisce sviluppo con questo modo di fare?
Ribadiamo che, se rispettasse le autonomie locali, la Società Autostrade Bs-Pd dovrebbe astenersi dal predisporre qualunque progetto finché non avrà l'assenso anche della parte trentina, come d'altronde avrebbe dovuto fare fin dall'inizio.

Valle dell'Astico, 26 aprile 2013
Comitato NO Valdastico Nord
Gruppo Sportivo Ricreativo di Casale

lunedì 22 aprile 2013

Concorso fotografico "Un posto FantASTICO"

Non solo stampa, informazione, analisi, avvisi di incontri...
Il Comitato ha deciso di rendere protagonisti voi e il vostro amore per la nostra terra. Attraverso i vostri occhi sarò possibile vivere la Valle dell'Astico con un strepitoso concorso fotografico. Luoghi tipici che varrebbe la pena valorizzare, testimonianze di storia passata, borghi suggestivi, l'Astico e la sua acqua cristallina, animali del bosco, l'esplosione della primavera in alberi e prati fioriti e, perchè no, il dignitoso lavoro nei campi.

Sbizzarritevi e partecipate numerosi con i vostri scatti della Valle dell'Astico!

Di seguito il regolamento del concorso "Un posto FantASTICO". 


giovedì 18 aprile 2013

Bretella A31 - “Il problema non è il prolungamento dell'A31 Nord, ma sono gli errori di progettazione della SPV"

COMUNICATO STAMPA
Bretella dell'A31,
il comitato No Valdastico Nord:
Il problema non è il prolungamento dell'A31 Nord,
ma sono gli errori di progettazione della SPV”

Valle dell'Astico, 18 aprile 2013

Non c'è dubbio che il nuovo ospedale di Santorso sia privo di infrastrutture stradali adeguate. Ma è possibile che il problema esploda adesso e, guarda caso, subordinandolo al prolungamento dell'autostrada A31 Nord a pochi giorni dalla scadenza della concessione della società Autostrada Brescia-Padova?”. A chiederselo è il comitato No Valdastico Nord per bocca di Renzo Priante alla notizia dell'ordine del giorno approvato dalla Conferenza dei sindaci dell'Ulss 4 e dal consiglio comunale di Thiene per premere sulla realizzazione della bretella di collegamento tra l'A31 e la Gasparona.
Il problema – spiega Priante - non è l'eventuale perdita di pazienti residenti a est di Thiene che potrebbero trovare più comodo farsi curare a Trento o a Padova a causa della mancanza della bretella. La verità è che sono stati fatti errori di progettazione con la Pedemontana veneta, la superstrada con cui si è preferito occupare territorio agricolo invece di riutilizzare e riqualificare il collegamento con Bassano tramite la nuova Gasparona, arteria già esistente e per di più gratuita. Ora, quindi, purchè si faccia la bretella alla A31, i sindaci, privi di risorse proprie, sono disposti a tutto e si affaccendano attorno ai pochi che ormai hanno i soldi per realizzare le gradi opere, cioè la società Autostrada, la quale interverrà però solo se il suo interesse primario verrà soddisfatto: ottenere il prolungamento fino al 2026 della redditizia concessione autostradale del tratto Brescia-Padova, subordinato a sua volta all'approvazione del progetto che allunga l'A31 Nord fino a Lastebasse”.
È drammatico – conclude Priante - constatare come il Veneto sia ormai in preda al caos: ogni provincia progetta in base ad esigenze particolari, dimenticando quello che le sta intorno. Rovigo si vuole collegare con Verona, Vicenza si inserisce sul collegamento Rovigo-Verona per portare a nord qualche brandello di traffico, Vicenza vuole costruire una strada pedemontana, ma anche un nuovo collegamento a nord con la nuova Valsugana e un'autostrada Piovene-Trento, senza però trovare l'accordo con Trento e per questo intende procede comunque fermando l'asfalto in mezzo a un bosco. Non c'è soluzione se non tornando all'essenziale: pianificare bene gli interventi, e restituire sovranità e risorse agli enti locali, impossibilitati ad adempiere alla funzione di tutela del territorio per mancanza di risorse”.


 Di seguito Articolo del Giornale di Vicenza che ha dato origine al Comunicato.

Bretella dell'A31, «Una necessità per l'ospedale»

IL CASO. Viabilità fondamentale per i Comuni ubicati a est di Thiene. In un documento la Conferenza dei sindaci chiede che la strada di collegamento fra Valdastico e Gasparona venga realizzata
18/04/2013
Zoom Foto
Serve un collegamento fra la A31 e la Gasparona. FOTO D'ARCHIVIO
Tutti d'accordo, o quasi: urge la bretella di collegamento tra la Nuova Gasparona e il casello dell'A31. Il documento che lo sostiene, in gergo ordine del giorno, è stato approvato dalla Conferenza dei sindaci dell'Ulss 4 e dal Consiglio comunale di Thiene, che lo ha trasmesso ai vari enti di competenza. Ora a seguire l'esempio saranno anche altri Comuni dell'Alto Vicentino. L'obiettivo? Fare massa critica, nella speranza che questo serva a convincere “chi può" a realizzare l'opera. Il cui destino, secondo il presidente della società Autostrade Bs-Pd Attilio Schneck, sarebbe però legato  indissolubilmente al proseguimento a nord della Valdastico.
I SINDACI. Non è un caso che a preoccuparsi della bretella sia (anche) un organismo con funzioni socio sanitarie come la Conferenza dei sindaci. L'arteria, infatti, velocizzerebbe l'accesso al nuovo ospedale unico di Santorso per i cittadini che abitano a sud e a est di Thiene. Ad esempio a Breganze, Villaverla, Montecchio Precalcino. Perché c'è il rischio che questi si rivolgano altrove per le cure. E per un'azienda sanitaria perdere utenti (clienti?) non è di sicuro un buon affare.

mercoledì 17 aprile 2013

Giunta Regionale adotta nuovo Ptrc - GdV 16/04/13 - Comunicato Stampa

La Giunta Regionale adotta un nuovo Ptrc dove sembra che "la nuova parola d'ordine sia "trasformare la tutela e la valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio veneto nel nuovo motore di sviluppo"" e, ancora, "Oggi l'area agricola non è più terreno da destinare ad altro utilizzo, ma da salvaguardare e valorizzare. (GdV)
Di seguito, articolo apparso sul Giornale di Vicenza il 16/04/2013 e Comunicato Stampa del Comitato.

Regione, il nuovo Ptrc «Il paesaggio diventa motore di sviluppo»

URBANISTICA: VARATO IL NUOVO PIANO. Adozione in Giunta: via all'iter
L'assessore: «Non daremo regole ma indirizzi» Patto col Ministero: eviterà i “no” dei soprintendenti

16/04/2013
Zoom Foto
Piero Erle INVIATO A VENEZIA «Questo - spiega il vicepresidente Marino Zorzato, assessore all'urbanistica - è il piano regolatore della Regione. Ma non si tratta di imporre vincoli, quanto di dare indirizzi di governo. E la novità più grande è quella che abbiamo annunciato con il Ministero: grazie a un lavoro certosino tra loro e Regione questo maxi- piano avrà valenza paesaggistica». Come dire che non ci sarà più una soprintendenza che arriva alla fine di un lungo iter già seguito da un progetto a calare la scure del suo “no”: l'analisi dei vincoli sarà fatta prima, insieme tra uffici regionali e ministeriali, in modo da arrivare a decisioni condivise ed escludere brutte sorprese. Il passo è storico: la Giunta veneta ha adottato la nuova variante al Ptrc-Piano territoriale regionale di coordinamento, appunto la “magna charta” del teritorio veneto che era stata già varata nel 2009 ma non è mai giunta al voto finale del Consiglio regionale. VIA ALLE CONSULTAZIONI. Ora, con la nuova adozione e l'ormai imminente deposito del piano stesso in Regione e nelle sedi delle Province, scattano i quattro mesi in cui tutti, gli enti ma anche i cittadini, potranno presentare osservazioni e proposte. Sarà ancora la Giunta a dover rispondere a ogni richiesta, poi il “malloppo” del Piano sarà inviato al Consiglio regionale «e in quel momento - precisa Zorzato - scatteranno le norme di salvaguardia». Vale a dire che il Piano non sarà in vigore ma che comunque non potranno più essere fate delibere di enti locali che cozzano contro le sue direttive. PAESAGGIO: DA VINCOLO A RISORSA. Come detto, l'iter portato quasi a compimento nell'era Galan era rimasto incompiuto. Ora si riprova a varare il nuovo Ptrc, tenendo conto però che «il mondo è cambiato - sottolinea Zorzato - e per questo si dà un indirizzo diverso allo sviluppo e alla crescita del Veneto». Si analizzano quindi l'uso del suolo, la biodiversità, l'interazione energia-ambiente, la mobilità, lo sviluppo economico e la crescita sociale-culturale. Ma tradotto in pratica, la nuova parola d'ordine che ispira tutto è “trasformare la tutela e la valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio veneto nel nuovo motore dello sviluppo”. «Fino a qualche anno fa ad esempio il turismo non era considerato come volano per l'economia. E mi riferisco - sottolinea Zorzato - prima di tutto al turismo “ricco”, quello delle persone che vanno a visitare le nostre città d'arte e comprano anche prodotti caratteristici della nostra terra e della nostra industria. Ora è considerato non solo nei fatti, ma anche nella visione del nostro territorio, come l'industria numero uno». IL TERRENO DA RIUTILIZZARE E DA NON CONSUMARE PIÙ. «Invece di dare regole uguali per tutti - specifica Zorzato - abbiamo diviso il Veneto in 14 ambiti territoriali con le loro specificità, indicando le azioni per ciascuno di questi» (tra loro anche gli Altipiani vicentini e il Grappa, l'Alta pianura veneta e quella centrale, i Colli Euganei e i Colli Berici). Ma c'è un'indicazione generale che emerge dal piano stesso: adesso basta alla città che si diffonde senza confini, “mangiando” altro terreno agricolo. «Oggi l'area agricola non è più terreno da destinare ad altro utilizzo, ma da salvaguardare e valorizzare. Viceversa - spiega Zorzato - l'indicazione che diamo è proprio quella di rafforzare il sistema delle città attuali, a cominciare da quella “area metropolitana” che è già disegnata in Veneto e che riguarda i territori di Venezia, Padova e Treviso, ma anche Vicenza. Un'area segnata dall'autostrada A4 e dalla ferrovia, ma che finalmente avrà a suo servizio ai confini nord anche la superstrada Pedemontana». La direttiva quindi sarà da una parte “tutelare-valorizzare il territorio libero e risorse come ambiente, acqua e paesaggio”. E dall'altra parte incentivare con forza il riutilizzo-ridisegno delle aree di città, dai capannoni ai centri storici, per dare un nuovo sviluppo economico che faccia crescere (anche con edilizia verticale, se occorre) la qualità del vivere in Veneto.



Adozione del Ptrc, il commento del comitato
No Valdastico Nord: “Ci aspettiamo ora azioni coerenti con le analisi,
che condividiamo”
Valle dell'Astico, 16 aprile 2013
Condividiamo l'impostazione del Piano territoriale regionale di coordinamento e auspichiamo ora che la classe politica agisca coerentemente con le analisi – dichiara Renzo Priante del Comitato No Valdastico Nord a proposito dell'adozione da parte della giunta regionale del Ptrc -. Finalmente il paesaggio viene considerato una risorsa e non un vincolo: è questa infatti l'unica strada da percorrere per creare davvero un'alternativa al modello di sviluppo seguito fino ad oggi. Le opportunità di sviluppo vanno diversificate affiancando alle industrie tradizionali il turismo colto, l'agricoltura, l'enogastronomia locale e quindi la salvaguardia del territorio. Questo non solo offre oggi opportunità di business, ma innalza anche la qualità della vita dei residenti. Se riusciremo a far convivere le diverse opportunità di sviluppo senza che i fattori competitivi di un settore vadano a danneggiare gli altri, forse il Veneto può conoscere una nuova stagione di sviluppo".
Il suolo del Veneto – continua Priante - è stato in passato divorato da lottizzazioni, centri commerciali e nuovi insediamenti produttivi. Oggi viene intaccato dalla costruzione esagerata di infrastrutture poco funzionali, costose e con un consumo di suolo che non possiamo più permetterci. Se davvero ora le politiche regionali vorranno tutelare il territorio veneto, ci aspettiamo che venga bloccata ogni nuova infrastruttura, come il prolungamento dell'autostrada A31 Valdastico Nord, che prevede costi esorbitanti di realizzazione e di gestione, a fronte di transiti esigui e soprattutto di un'immane devastazione delle Valle dell'Astico. Piuttosto si avviino percorsi di riqualificazione della viabilità esistente, imbrigliando le proposte dei privati che oggi appaiono interessati solo al profitto immediato con spregio del territorio e delle risorse collettive”.

Non solo musica al Concerto per la Valle dell'Astico

Venerdi sera è stato un momento di aggregazione come pochi. Un teatro traboccante di gente a Cogollo. 300 persone, forse di più, hanno assistito al concerto per la Valle dell'Astico. BandaBrian e Vallincantà ci hanno veramente incantati con la loro musica popolare, rispolverata dai cassetti della memoria delle nostre tradizioni, o scritta e musicata da chi, ai giorni nostri, osservando la nostra valle, ha ancora qualcosa di bello da dire. Il collante è stata l'emozione, un amore viscerale verso la terra d'origine, il racconto delle nostre origini, umili, forse, ma autentiche e cariche di dignità. La speranza...che sia ancora possibile pensare ad un mondo ragionato e migliore.

Di seguito, condividiamo con voi un testo a due voci letto a inizio concerto. Le affermazioni fatte da chi vuole l'autostrada (ma in genere da chi vuole tutte le grandi opere che nascondono interessi privati più che collettivi) e le nostre riflessioni.
Potrete poi perdervi nelle righe dell'intervento toccante e profondo di Liverio Carollo, insegnante di lettere, scrittore e naturalista che ha donato il suo prezioso contributo facendo scaturire, alla fine, un applauso da standing ovation. 



TESTO A DUE VOCI PER LA SERATA DEL 12 APRILE

Hanno detto che questa autostrada unisce i popoli
Allora perché imporre ai trentini un'autostrada che non vogliono e minacciare cause milionarie se non l'accettano?
Hanno detto "questa autostrada piace all'Europa - è una priorità per l'Unione Europea" Giornale di Vicenza 20 giugno 2012
"Il progetto per l'autostrada "Valdastico A31 Nord" non fa parte né dell'attuale rete transeuropea dei trasporti, né del progetto prioritario n. 1 relativo all'asse ferroviario Berlino- Palermo" Siim Kallas Presidente della Commissione Europea dei Trasporti
Hanno detto che questa autostrada serve per collegarci con l'Europa
Siamo sempre andati a nord attraverso l'autostrada Verona-Brennero e attraverso la Valsugana. Che male c'è a percorrere la Valdastico per andare verso le montagne e non dentro le montagne?
Hanno detto BASTA SPRECARE TERRITORIO (Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative - dicembre 2012)
Questa autostrada espropria 1 milione di metri quadrati di terreno e ne vincola 2 milioni
Hanno detto: “Questa autostrada non costerà NULLA ai cittadini”
I cittadini la stanno già pagando con il continuo aumento dei pedaggi. In più un terzo delle aziende agricole della Valle dell'Astico dovrà chiudere. Altri posti di lavoro persi
Hanno detto “Questa autostrada porterà  sviluppo”
A Piovene Rocchette questa autostrada è arrivata 37 anni fa: allora la Lanerossi aveva 3000 operai, l’anno scorso ha chiuso i battenti
Hanno detto "Questa autostrada è un'opportunità per l'economia dell'alto vicentino"
30 km di gallerie per andare a Trento costeranno più che attraversare il Monte Bianco (41 € al transito). Quale crescita è possibile con questi costi?
Hanno detto che questa autostrada userà tutte le tecniche per inserirsi armonicamente nell'ambiente
Per illuminare 30 km di gallerie occorrerà consumare tanta energia elettrica pari al consumo di 70.000 abitanti. Che ne sarà dell’armonia delle sorgenti intercettate che ci alimentano?
Hanno detto "questa autostrada è un'opportunità per gli abitanti della valle"
E’ adesso che bisogna pensare ad uno sviluppo sostenibile per la valle. Tra vent’anni, quale turismo o attività tra i piloni dell'autostrada?
Hanno detto che questa autostrada è voluta da tutti i partiti della provincia
Basta questo perché i cittadini debbano accettarla? Chi è stato votato, non deve sentire la voce dei loro elettori?


Può una società privata nascondere il progetto ai cittadini?
Vi auguriamo una buona serata con il Concerto per la Valle dell’Astico


 INTERVENTO LIVERIO CAROLLO
 

Giorni addietro gli amici della Bandabrian e Vallincantà mi hanno contattato dicendomi: “Tu che cammini da anni in Val d’Astico, vieni a dire due parole sulla valle e sull’autostrada che è in progetto”.   E’ vero che frequento la valle da decenni, cercando sentieri, portando comitive dell’Università popolare di Arsiero, dei vari CAI e Gam della zona, portando anche scolaresche (più quando insegnavo, ora meno). E’ vero quindi che questa valle, che frequento dagli anni ’70, la sento anche un po’ mia.
Da quando ho sentito riprendere il discorso sull’autostrada da costruire un tarlo ha cominciato a rodermi dentro, ci penso e ci ripenso e i miei sentimenti sono altalenanti tra rabbia, disillusione, speranza, poi rassegnazione e ancora rabbia.
Non sono per niente esperto di questioni tecnico-finanziarie-politiche sull’autostrada. Io butto lì soltanto alcune idee di fondo. Taluni le condivideranno, altri no. Ma prendetele come spunti di riflessione. Riflessione peraltro necessaria perché ciò che si sta progettando per la Val d’Astico è una cosa grossa, molto grossa.
Se la Val d’Astico fosse un puro dato geologico, un nudo spacco fisico sulla crosta terrestre, potremmo anche traforarla, sconvolgerla. Non si perderebbe granché. Si dà invece il caso che la Val d’Astico sia abitata e lo sia da secoli. Già nel medioevo è stata diboscata, messa a coltura, sono nati insediamenti, sono state costruite chiese, ci è passata sopra una civiltà contadina che è durata generazioni, è stata segnata in profondo  da due guerre mondiali, è stata visitata da letterati ed è tuttora fittamente abitata: insomma si è sedimentato anche qui un denso substrato culturale.  Ecco la chiesa di Brancafora che ricorda l’antico ospizio per i pellegrini Romei, ecco San Giorgio di Velo, di San Zeno alle falde del Cengio, Sant’Agata; ecco i tipici insediamenti di valle, i terrazzamenti, i sentieri e i resti della Grande Guerra, i ricordi fogazzariani a Velo… Non solo, ma (volendo scendere più in dettaglio) anche la musica fa parte di questo substrato culturale di valle. Quando i Vallincantà ci narrano, attraverso le note, di una certa contrà un tempo viva, di una sofferta migrazione, di un tipico personaggio di valle, attingono a questa cultura.
Quando la Bandabrian ci presenta una contravansa o una vecchia manfrina che si ballava, non so, a Cogollo o a Pedescala, attingono a questa cultura di valle. E attraverso questa cultura di valle essi sanno darci quelle emozioni  intense per cui noi siamo qui stasera ad ascoltarli.
La val dell’Astico non è un bidone vuoto.
Tutto questo prezioso patrimonio culturale, che fa tutt’uno con l’ambiente naturale della Val d’Astico, verrebbe  in gran parte infranto dall’autostrada.
Si dirà: “Ma la chiesa di san Giorgio resta, la chiesa di Sant’Agata resta”. Sì, ma un monumento è bello  se è inserito nell’ambiente in cui è nato (una villa palladiana in mezzo alle abetaie di Asiago neanche riusciamo ad immaginarla).  Anche il paesaggio fa parte del monumento. Non solo, anche il silenzio fa parte del monumento. Ve l’immaginate la chiesa di San Giorgio con l’enorme nastro d’asfalto e gli svincoli a 200-300 m di distanza?
Io sono sempre rimasto affascinato dall’architettura di contrà Scalzeri. E’ un’architettura essenziale, sobria, sapida, anche perché immersa nella quiete e nel mormorio dell’Astico. Ve lo immaginate il centro di Scalzeri con il rombo dei camion a 200 m ?
La vita è piacevole anche perché siamo dentro ad un paesaggio gradevole, dentro ad una quotidianità fatta di  cento piccole cose gradevoli e tra queste ci metto anche il bosco, il silenzio, il sentiero, la bestia selvatica, la campagna arata, la fontana di contrada. Anche queste cose vanno a misurare la qualità della vita. Ecco, a mio parere, è la qualità della vita che scadrebbe irrimediabilmente con l’arrivo dell’autostrada. E non solo per noi adesso, ma anche per i nostri figli e nipoti perché con un’autostrada non si ipotecano i prossimi 5 anni ma i prossimi 50 – 60 anni.
Ma la Val d’Astico e valli adiacenti non sono importanti solo per i locali abitanti. E’ area frequentata  da una  grossa fetta di popolazione di pianura. Cosa vi cerca? Ristoro fisio-psichico.
L’area Breganze-Thiene-Zanè Schio è a forte densità abitativa, fortemente industrializzata. I ritmi di vita sono pressanti, scanditi dalle lancette dell’orologio, e poi il traffico, le strade, le rotonde, la fretta quotidiana, le strade puzzolenti di scarichi delle auto.
Tanta gente della pedemontana trova sfogo  qua nella valle, a camminare. E sono tanti. Sapete che il Summano è uno dei monti più frequentati d’Italia? Avete visto il successo che ha avuto la ciclo- pedonale sul sedime della vecchia ferrovia per Arsiero?
I sentieri di valle rilassano. Quando io porto la gente sui sentieri, la maggior soddisfazione che ho è vedere che diventa serena. Intanto sui sentieri i ruoli sociali vengono azzerati. Io nella comitiva ho l’impiegato di banca, il medico, il dipendente delle poste, l’operaio, il piccolo imprenditore, lo studente e l’insegnante e tutti vivono ore in armonia e di fronte ad un panorama o al balzo di un camoscio tutti  provano lo stesso entusiasmo e le medesime emozioni. E alla fine le persone sono contente, le vedi come lavate nell’animo. Un lavaggio che dura anche per il giorno dopo.
Non bisogna sottovalutare questa funzione, direi terapeutica, che i nostri sentieri di valle hanno.
Si dirà che ci sono sentieri emozionanti anche nel Trentino, nelle Dolomiti e nelle Alpi. Sì, ma sono lontani  e per raggiungerli ci vuole spreco di tempo, energie, stress e inquinamento in più. Qui invece abbiamo un’oasi ristoratrice a due passi da casa.  
 Andremo a sconvolgerla con una enorme autostrada?
Ma poi ci sono altri aspetti che non quadrano con questo progetto di autostrada. Aspetti che stridono con  le sensibilità maturate in questi ultimi anni e con i proponimenti che a livello sociale politico sono andati affermandosi.
Ma come? Non c’è stata la Convenzione di Kyoto? Lì i grandi della terra, stimolati anche dai rilevamenti della scienza, non ci hanno detto che il pianeta sta male, che i fumi che scarichiamo nell’aria sono ormai insopportabili, che l’effetto serra incombe, che i climi stanno mutando causa l’anidride carbonica nell’aria, che i ghiacciai stanno ritirandosi ad un ritmo mai osservato finora? E’ urgentissimo ridurre i gas serra hanno detto tutti. E noi nel Vicentino come rispondiamo a questo appello? Con una nuova, grossa autostrada?
Altro problema: tutti sono consci  che in Italia lo spreco di territorio agricolo, di campagna  fertile è stato spropositato in tutti questi anni. Un’ulteriore pugnalata all’agricoltura. Se il governo ultimo non cadeva era pronta una legge tampone per frenare urgentemente il fenomeno. Con l’autostrada noi qui andiamo praticamente  a distruggere l’ultimo lembo di campagna utile della Val d’Astico: quella di Cogollo, che fra l’altro è bellissima sotto il profilo del paesaggio.
E ancora tutti a dire che l’Italia è zeppa di strade e autostrade, che trasporta su gomma la quasi totalità delle merci. Tutti a dire che questo è insostenibile, che bisogna diversificare e rendere efficienti le ferrovie, come si fa negli altri stati più organizzati. Noi qui diamo come risposta una costosissima autostrada? Costi enormi che al massimo ci faranno risparmiare sette – otto Km e mezz’ora di tempo rispetto alla val Sugana. Ma ne vale la pena di questi tempi? Con tutte le urgenze sociali esistenti?
Se le numerosissime autostrade che abbiamo non ci hanno messo al riparo dalla crisi, sarà questa nuova arteria a tirarci fuori da essa?  Sarà ancora l’asfalto la “carta” vincente? Negli anni ’60 lo fu. Ma oggi, se ci sono risorse da spendere, credo che le priorità siano ben altre. Gli anni sessanta sono lontani, molto lontani!