La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

domenica 27 gennaio 2013

Incontro informativo a Piovene Rocchette - 30/01/13

Un incontro da non perdere quello di MERCOLEDI 30 gennaio a Piovene Rocchette.
Nel nostro programma di informazione alla collettività, per la prima volta avremo tra i relatori una controparte favorevole all'opera. Saranno presenti, infatti, il Presidente della Comunità Montana Riccardo Calgaro, favorevole al completamento della Valdastico Nord, ma contrario alla Variante del tracciato approvata in questi ultimi mesi, che devasterebbe il comune di Cogollo e l'abitato di Casale.
Ci sarà poi il Sindaco di Piovene Rocchette, Maurizio Colman, unico amministratore che si è sempre dichiarato favorevole al 100% al tracciato. Ci illustrerà, quindi, i motivi per i quali la collettività dovrebbe dire SI alla A31 nord.
In un confronto pubblico che riteniamo una grande opportunità per tutti, avremo modo di sentire entrambe le voci. Potremo finalmente rivolgere al Sindaco, nonchè al Presidente della Comunità Montana, le domande, le perplessità, i dubbi che ruotano intorno ad un'opera che potrebbe segnare, nel bene o nel male, il futuro della nostra Valle. PARTECIPATE NUMEROSI!!!

martedì 22 gennaio 2013

Informiamoci n°6 - Il fantasma della frana La Marogna

Questa edizione di Informiamoci è stata redatta dal Prof. Dario Zampieri, e tratta il problema della frana La Marogna, posta sopra a dove è prevista la costruzione del casello e dell'area di servizio nei pressi di Casotto.

sabato 19 gennaio 2013

Un incontro da non perdere per avere una visione più ampia circa i conflitti sul territorio legati alle grandi opere.

Incontro TAV_TAC Trentina 26gen13 by guardiacacciamellors

giovedì 17 gennaio 2013

Informiamoci 5 - La terra è infinita?

In questi anni, in nome del progresso, dello sviluppo, del dio denaro si è abusato nell'uso del territorio. Nel solo Veneto si è vista una riduzione di 138.520 ha della superficie agricola utilizzabile.
I Comitati vengono sempre tacciati come meri ambientalisti; noi in questi mesi abbiamo dimostrato che il nostro NO alla Valdastico Nord deriva anche da motivate analisi di più ad ampio spettro.
L'ambiente rimane comunque uno dei temi principali che non bisogna dimenticare. Ciò che stupisce, è che non sono solo il WWF o i Comitati a chiedere una maggiore attenzione al territorio.  Gli stessi Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative si fanno portavoci di questo messaggio: "Per uno sviluppo e una crescita sostenibile chiediamo alla Regione Veneto tutela del paesaggio, riduzione a zero del consumo di suolo, un maggiore controllo sui nuovi insediamenti, bloccare quasiasi nuova area produttiva e commerciale nelle periferie e in prossimità dei caselli autostradali.."
Che sia solo fumo negli occhi o che questi Enti si siano ravveduti?

Resoconto serata Forni - Giornale di Vicenza 14/01/13

Non potevamo  aspettarci altro che il solito trafiletto nascosto tra tanti altri articoli, sicuramente degni di maggior rilievo, da una testata che è chiaramente di parte. 
Un articolo, tra l'altro, pubblicato dopo 3 giorni dalla serata e travisando quanto detto in sede a Forni dal prof. Zampieri. Non abbiamo avuto modo di capire se l'autore di questo articolo fosse in sala, forse per questo non ha espresso propriamente bene la relazione del Geologo. La frana della Marogna non è un'incertezza, ma una realtà censita dalla Regione. Ci si chiede perchè sia stata stranamente ignorata dall'Ente che deve mettere i vincoli. Forse per permettere attività di escavazione e giungere all'approvazione di progetti in un'area geologicamente pericolosa? A breve pubblicheremo un intervento scritto del prof. Zampieri che nei suoi approfondimenti, ha notato uno strano gioco di date ed approvazioni poco chiari. Sono state forse queste strane "coincidenze" a rendere possibile la progettazione di un'infrastruttura in un'area potenzialmente pericolosa per persone e opere pubbliche?

mercoledì 16 gennaio 2013

Articolo su SchioThienePiù serata Forni 11/01/13

Ringraziamo Marco Milioni per lo spazio dedicato alla serata.

A31 Nord, a Valdastico sala stracolma per l'assemblea dei No

Di Marco Milioni | Venerdi 11 Gennaio alle 21:36 | 0 commenti



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Una sala stracolma di persone, un centinaio abbondante, ha accolto questa sera i relatori del dibattito pubblico sulla Valdastico Nord: incognite, incongruità economiche, scarsa trasparenza nella documentazione, conflitti con il sistema ferroviario esistente e in progettazione, timori per il contesto opaco in cui si stanno pensando anche le altre infrastrutture regionali.
È questa l'atmosfera che si respira questa sera nella sala civica della ex scuola elementare di Forni, frazione di poche anime del comune di Valdastico, uno dei più interessati dal passaggio della A31 Nord. Sicché ad approfondire l'argomento si sono trovati in quattro: l'architetto Renzo Priante consulente tecnico del comitato No Valdastico Nord, Dario Zampieri docente del dipartimento di geoscienze all'università di Padova. Con loro Roberta Rosi e Cristian Comperini, rispettivamente vicesindaco e sindaco di Besenello, il comune trentino dove la Valdastico Nord dovrebbe terminare la sua corsa. Al centro del dibattito ci sono stati diversi punti, tra i quali la questione espropri, quella dei costi nascosti e quello della frana Marogna, finita nella ponderosa relazione tecnica voluta dalla giunta di Besenello. Frattanto gli attivisti del comitato fanno sapere che a breve moltiplicheranno le loro iniziative.

martedì 15 gennaio 2013

Schneck vuole chiedere i danni allo Stato!

Se non si riesce ad ottenere ciò che si vuole "con le buone", si passa alle minacce. E cosi, il Presidente della Società Autostrade, dopo aver minacciato di presentare una causa milionaria alla Provincia di Trento se si opporrà alla realizzazione della Valdastico Nord, passa ai pesci più grossi.
"La Valdastino Nord è già in Cipe. Ha finito l'iter. E' chiuso". Peccato che, perchè al Cipe la risposta sia positiva, ci voglia come minimo l'intesa delle due Provincie e, come tutti noi ben sappiamo, per il momento la posizione di Trento è comunque sempre un categorico "NO" (sempre che qualcuno non riesca a raggirare il diritto di veto di cui la Provincia autonoma di Trento è forte...).
Trovandosi quindi con le spalle al muro (da questa intervista, sembra, tra l'altro, che la Società non se la passi bene: traffico al -7%, bilancio con interessi in passivo...), il dott. Schneck afferma che, se non si arriverà ad una risposta positiva capace di sbloccare la realizzazione della Valdastico Nord, egli riterrà direttamente responsabile lo Stato e sarà pronto an chiedere i danni e il rimborso delle spese affrontate direttamente ad esso.
Questo l'articolo apparso sul Portale www.nordesteuropa.it Rassegna Stampa/Ilnordest.eu mercoledi 09/01/2013.
Nordesteuropa_09gen2013 by guardiacacciamellors

lunedì 14 gennaio 2013

Schneck dice 'ignorante' a Zanoni. Arriva la difesa

Schneck dice 'ignorante' a Zanoni. Arriva la difesa



In riferimento all'attacco del presidente della Provincia nei confronti dell'Onorevole Zanoni in merito alla Valdastico Nord: http://www.thieneonline.it/index.php/rubriche/speciale-valdastico/item/2545-valdastico-nord-zanoni-accusa-schneck-di-minaccelui-ribatte-e-un-ignorante , non è la prima volta che il signor Schneck, Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza, nonché Presidente della Società Autostrade BS-VR-VI-PD, usa un linguaggio improprio ed offensivo verso chi, in nome della libertà di opinione e di analisi, cerca di portare avanti argomentazioni che cozzano contro il suo operato (e interesse).

Mesi fa si è rivolto a noi del comitato NO Valdastico NOrd definendoci “persone ignoranti, non dotate di capacità analitica”, degne di fondare il “partito del lume a petrolio”. Ora tocca all’Europarlamentare Zanoni subire le uscite di dubbio gusto del Presidente Schneck. Sono certa che l’On. Zanoni si saprà difendere da sé. Ho conosciuto l’On.  Andrea Zanoni a novembre, in quanto ha collaborato con il Comitato per portare alla Commissione Europea un’interrogazione sulla Valdastico Nord.  Tutto mi è parso, fuorchè un “ignorante che deve imparare a contare usando come pallottoliere le case di Di Pietro”.  Non voglio entrare in questioni politiche, visto il triste teatro di burattini che siamo costretti a subire ogni giorno. Consentitemi solo di ricordare come, nemmeno all’interno della Lega, ci siano esempi di morigeratezza, primo fra tutti Bossi e famiglia, non ultimo Belsito. “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Credo che anche la fazione leghista che il signor Schneck rappresenta, dovrebbe fare i conti con la propria coscienza e tenere le mani in tasca con immensa vergogna.
Ora mi rivolgo direttamente a lei, signor Schneck: abbandoni la sua arroganza, si segga in mezzo a noi comuni mortali e si apra al dialogo! La “comunità Amish”, che lei ha battezzato, è esente da offese, viene in pace per conoscere e capire. Se invece ciò le costa troppa fatica, dall’alto della sua duplice carica, la smetta almeno di offendere e si contenga!
E’ ora di finirla con epiteti offensivi verso chi ha il coraggio di difendere il bene comune con buon senso e capacità analitica.
Se l’Italia è ridotta così, è anche “grazie” a persone come Lei che, nell’intimo, considera i cittadini un ammasso di pecoroni incapaci di intendere e di volere e porta avanti cause e progetti che odorano molto di interesse per pochi e non per il popolo.
Le perdoniamo, comunque, lo sfogo. Siamo ben consapevoli che la reazione di chi si sente bersagliato e punto sul vivo, quasi sempre, è l’attacco sconsiderato.
Un po’ come succede alle serpi quanto gli si sta per calpestare la testa. La prima cosa che fanno, è girare e mordere e poi, se ci riescono, non gli rimane che la fuga.


Denise Scalzeri del Comitano No Valdastico Nord


da thieneonline.it

L’Autostrada Valdastico Nord sfida la frana della “Marogna”. Un altro Vajont?

L’Autostrada Valdastico Nord sfida la frana della “Marogna”. Un altro Vajont?



 L’ex asilo è dietro la Chiesa di Forni. 250 persone, forse di più. Neppure alla messa di Natale qui c’è mai stata tutta questa gente. A radunarli, venerdì scorso, l’infaticabile comitato No Valdastico Nord, che oramai sta battendo ogni angolo di valle per spiegare le ragioni del No all’autostrada. A loro si sono aggiunti quelli del nutrito gruppo di Casale, insorti dopo il nuovo tracciato che sacrifica e devasta il paese di Cogollo del Cengio.
Non serate una uguale all’altra però. Ieri sera, a dare man forte al comitato al tavolo dei relatori ci sono sindaco e vicesindaco di BesenelloCristianComperini e Roberta Rosi, ed geologo Dario Zampieri del dipartimento di geoscienze dell’ateneo patavino.
E’ soprattutto l’intervento di quest’ultimo ad ipnotizzare la platea. Con puntiglio accademico spiega i dettagli di una relazione geologica sulla frana della "Marogna". La frana è all’altezza di Casotto, E’ frana antica, che qui tutti conoscono, generata da un terremoto avvenuto nove secoli fa, addirittura nel 1117.
I tempi geologici si sa non sono quelli umani ed oggi, la frana, è purtroppo ancora attiva. Lo dimostrano senza ombra di dubbio numerose foto di crepe, sgretolamenti, masse di roccia di migliaia di metri cubi in equilibrio precario, attaccate ancora alla montagna forse con solo qualche bava di ragno.
La realtà è inquietante: proprio sopra il sito dove è stato previsto lo svincolo di Pedemonte e un’area di servizio c’è quindi una frana attiva stimata nell’ordine di 5- 6 milioni di metri cubi. Nel 2013 cade il 50° anniversario della frana del Vajont. Zampieri ne sta ipotizzando un’altra nella Valdastico. Certo moltissime le differenze: la frana del Vajont fu di 270 milioni di metri cubi ma qui precisa Zampieri "la frana cadrebbe in una valle 10 volte più piccola, riempiendola".
Tuttavia il geologo Zampieri non ci sta a farsi bollare come Cassandra e sottolinea: "Ciò che io sostengo non è una previsione ma uno scenario. Purtroppo nessuno scienziato può prevedere esattamente quando la frana cadrà. Tuttavia continua, non dobbiamo sottovalutare che i cambiamenti climatici con l’estremizzazione del clima ( inverni più miti, piogge più intense e concentrate in pochi periodi) potrebbero essere fenomeni favorevoli ad un’accelerazione dell’evoluzione di alcune frane.
Ma come mai la società Brescia Padova nel progetto non ha tenuto conto di questa frana progettandoci sotto uno svincolo e un autogrill?
Semplice, spiega Zampieri " perché nel documento del PAI ( Piano di Assetto idrogeologico) aggiornato al 2007 " la frana della Marogna non è segnalata!
Errore? Dimenticanza? Casualità? Difficile crederci data la notorietà del sito geologico visto che ciò ha permesso la presentazione del progetto dell’autostrada.
A coda dell’intervento del geologo "l’arringa" della documentatissima vicesindaco di Besenello Roberta Rosi che ha fatto una rapida rassegna dei fatti burocratici della vicenda A31. Ultimo in ordine di tempo il ricorso fatto dal presidente della società Brescia Padova Attilio Schneck contro la provincia di Trento colpevole, a suo dire, con il suo "no" illegittimo, di aver provocato dei danni alla società autostradale. Un atto definito dal il sindaco Comperini arrogante ma che comunque non scoraggerà le amministrazioni comunali trentine che "non si arrenderanno mai". I due amministratori catturano l'attenzione della platea, convincendo con argomentazioni di chi certamente è preparato e con il garbo, che piace alla gente comune, stufa delle solite manfrine di chi non vuole capire che il popolo è pieno di teste che ragionano. Gli applausi ne sono la conferma.
A termine delle relazioni, sebbene l’ora tarda, sala ancora gremita anche se imbarazzante ed eloquente assenza di gran parte dei sindaci vicentini della vallata. Presente però il sindaco di Posina Andrea Cecchellero, spettatore attento ed il  vicesindaco di Cogollo Andrea Zordan, che spiega l'assenza del primo cittadino Riccardo Calgaro, lamentatosi di un invito giunto all’ultimo minuto. Infine, un fumoso intervento del sindaco di Valdastico Alberto Toldo, arrivato alle ultime battute.
Toldo, in passato fortemente critico nei confronti delle tesi del geologo Zampieri, con poca convinzione invita i relatori ad un tavolo ( di birreria!) per un confronto ed i cittadini e darsi da fare, a fianco dei sindaci, per perorare la difesa della valle.
Qualcuno però lo zittisce annoiato…
Altro che autostrada! Dalle nostre parti deve ancora farne di strada la politica per riavvicinarsi alla gente.

Alberto Brazzale



da thieneonline.it

venerdì 11 gennaio 2013

Non vogliamo l'autostrada e vogliamo restare qui

«Non vogliamo l'autostrada e vogliamo restare qui»

03/01/2013 
 
 
Mi riferisco all'intervista del presidente Schneck rilasciata al Giornale di Vicenza il 25 novembre scorso, nella quale sostiene che se non si realizzerà la Valdastico nord non ci sarà futuro per i gli abitanti delle vallate. Questa è una sua opinione, che molti economisti non esitano a definire superata, a meno che non sia veramente così ingenuo da credere che tale tracciato sia l'unica e possibile risorsa per lo sviluppo di questo territorio. E ciò mi parrebbe una visione molto limitata della questione.
Sostiene inoltre che gli abitanti, se non accettano la realizzazione dell'autostrada possono prendere la valigia ed emigrare: francamente credo che queste parole se le poteva tenere tra i denti. Egli dovrebbe saper che chi vive e abita in questi paesi ben conosce la sofferenza e il valore simbolico ed emotivo legato a quella valigia: ecco perché ho usato il termine terrorismo. Noi che qui viviamo, abbiamo bisogno di uomini che ricoprono cariche politiche che siano propositivi e concreti sulla questione del proseguimento dell'A 31. E che siano anche provvisti di una certa dose di sana speranza. Lo tengano presente anche tutti i sindaci dei nostri paesi che al riguardo si sono ben guardati dal prendere chiare posizioni.
Sempre nel sopra citato articolo il presidente continua dicendo che già il periodo è drammatico, ci manca solo di dire “no” alla infrastrutture per darsi la zappa sui piedi: penso che la zappa sui piedi se la sia data lui con le sue stesse mani e parole; infatti se in qualità di presidente della Provincia intende promuovere un consorzio per la tutela delle sementi autoctone (vedere GdV del 22 agosto 2012) in qualità di presidente della Società Autostrade intende sottrarre al territorio dell'Alto Vicentino un totale di 307 campi all'interno dei quali ci sono sette aziende agricole attive. Chissa dove il signor Schneck intenderà coltivare i suoi semi. La terra è un valore e un bene a disposizione della popolazione. E la popolazione e ben intenzionata a difenderla.
Come è ben intenzionata, per amor di legalità e correttezza, a sorvegliare la corretta procedura dell' eventuale proseguimento dell'autostrada A 31.

Irma Lovato
Posina


da ilgiornaledivicenza.it

lunedì 7 gennaio 2013

A CHE PUNTO SIAMO? Incontro a Forni venerdì 11 gennaio 2013

Vi invitiamo a partecipare ad un incontro che riteniamo importante per informarvi sullo stato di avanzamento del progetto dell'autostrada. Siete tutti invitati!
 

Volantino Serata Forni 110113

venerdì 4 gennaio 2013

Lo scempio ambientale della Valdastico Nord. Zanoni (IdV): «Schneck smetta di minacciare»

Valdastico Nord, botta e risposta tra Schneck e Zanoni

Lo scempio ambientale della Valdastico Nord. Zanoni (IdV): «Schneck smetta di minacciare»

  • Comunicato del 04 Gennaio 2013
Contro il parere negativo della Provincia di Trento al prolungamento della A31 Valdastico Nord, la Società autostradale Serenissima, presieduta dal Commissario straordinario della morente Provincia di Vicenza ha annunciato l’impugnazione al Tribunale Amministrativo Regionale. L’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni ha affermato: «Schneck siede su due poltrone incompatibili: scelga su quale vuole stare e finisca di minacciare chi si oppone ad un’opera mangia soldi».

 «Schneck minaccia i Comuni e la Provincia di Trento che si oppongono ad un vero scempio ambientale. Il prolungamento della A31 per il tratto Piovene Rocchette (VI) – Besenello (TN) è un’opera inutile che mangia soldi pubblici. In Italia, opere come questa costano stranamente e inspiegabilmente il doppio che in Germania». Questa è l’immediata reazione di Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento Europeo alle dichiarazioni rilasciate da Attilio Schenck.

Il leghista Schneck, Presidente dell’A4 Holding Brescia Padova ovvero l’Autostrada Serenissima, ha annunciato una causa milionaria contro chi si opporrà alla realizzazione della nuova arteria stradale. Il prolungamento della A31, al momento, ha ricevuto il via libera tecnico dal Ministero dell’Ambiente e da quello dei Beni Culturali ed è ora in attesa del pronunciamento del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE).

A fine dicembre sul tavolo del CIPE, però, è arrivato il parere negativo all’opera della Provincia di Trento che ha raccolto la contrarietà anche dei Comuni trentini di Calliano, Besenello, Nomi e Folgaria sui cui territori dovrebbe passare secondo il progetto la nuova autostrada.

«La posizione di Schneck è chiara, un evidente conflitto di interessi visto che siede su due poltrone incompatibili – ha incalzato Zanoni -. È, infatti, contemporaneamente Commissario straordinario della morente Provincia di Vicenza e come tale dovrebbe fare gli interessi pubblici e dunque schierarsi dalla parte dei cittadini così come hanno fatto i Sindaci e la Provincia di Trento che, loro sì, stanno difendendo i diritti dei cittadini. Si trova però anche ad essere Presidente della Società Serenissima e di conseguenza a portare avanti interessi privati nella mera logica del profitto. È necessario per coerenza e correttezza che scelga una delle due poltrone e si dimetta dall’altro incarico».

A novembre scorso Zanoni era già intervenuto sulla questione presentando un’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea per denunciare l’ennesima colata di cemento che si abbatterebbe tra Piovene Rocchette e Besenello.

«Schnek abbassi la cresta e non si permetta di minacciare gratuitamente gli enti che difendono gli interessi dei cittadini - ha concluso Zanoni - I Comuni e la Provincia di Trento non si lascino intimorire da minacce senza fondamento. E’ ora di mettere un freno allo scempio del nostro territorio massacrato da anni di interventi troppo spesso finalizzati solo al profitto, ricordo che il Parlamento europeo lo scorso maggio ha approvato una Road Map (relazione Gerbrandy) che pone finalmente un freno al consumo del territorio (Cf. comunicato del 24/05/2012 su www.andreazanoni.it)».

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
Tel (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04
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Twitter Andrea_Zanoni

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Valdastico/ 2 – «La Società concessionaria si tutelerà in tutte le sedi opportune»

Valdastico/ 2 – «La Società concessionaria si tutelerà in tutte le sedi opportune»

Il Presidente della Autostrada Brescia-Padova Spa, Attilio Schneck, replica al commento del Presidente Pacher
Il concetto frazione di secondo può essere commisurato nel tempo che è intercorso tra la nota inviata dal presidente Pacher alle redazioni per commentare le dichiarazioni del Presidente della Autostrada Brescia-Padova Spa, Attilio Schneck, e la replica dello stesso interessato.
Ecco il testo della replica.

Il nuovo presidente della Provincia di Trento, Alberto Pacher, può stare tranquillo: la Società concessionaria della Valdastico Nord non ha alcuna intenzione di fare richieste di risarcimento danni milionarie nei confronti dell’Ente da lui presieduto.
La ripresa di un articolo relativa ad un’intervista del Presidente della Società concessionaria A4 da parte dell’edizione odierna del quotidiano L’Adige è andata oltre il dovuto, in quanto l’unico interlocutore della Società concessionaria nel caso del completamento della Valdastico Nord è il Cipe e, di conseguenza, il Governo.
Nel caso in questione, a non rispettare gli impegni sottoscritti nell’atto di concessione è il Cipe che non sta ottemperando nei termini pattuiti (quelli temporali sono già ampiamente trascorsi) e la Società concessionaria è intenzionata a far valere i propri diritti e a tutelare i propri azionisti e i relativi investimenti nei confronti del Cipe e del Governo.

Quanto al ricorso al Tar di Trento da parte della Società concessionaria della Valdastico Nord, questo si riferisce unicamente al parere negativo rilasciato dalla Provincia di Trento circa il raccordo dell’autostrada con l’A22.
Spetterà al Tar stabilire se la «Legge obiettivo» e la normativa sulle infrastrutture strategiche decise a suo tempo dal Governo e approvate dal Parlamento della Repubblica abbiano o meno un valore superiore a quella di un parere negativo motivato della stessa Provincia di Trento, anche perché la sentenza della Corte Costituzionale addottata dal Trentino a difesa delle sue prerogative lascia, secondo insigni costituzionalisti, aperta la porta a valutazioni difformi da quelle da sempre addotte dalla Provincia di Trento.
Si vedrà nei prossimi giorni come il Tar di Trento valuterà la materia, fatta salva la possibilità di ricorrere a tutti i gradi di giudizio ulteriori per appurare fino in fondo se lo Stato abbia o no la potestà di decidere sul proprio territorio la realizzazione di opere pubbliche ritenute strategiche e richieste dalla quasi totalità della popolazione e dalla totalità delle categorie economiche, oltre che dalla stessa Unione Europea che ha inserito la Valdastico Nord tra le reti internazionali di trasporto Ten-T.

Autostrada Brescia-Padova Spa
Il Presidente Dr. Attilio Schneck




da l'Adigetto.it

PACHER: "SULLA VALDASTICO NORD STIAMO ESERCITANDO UN DIRITTO RICONOSCIUTO"

 COMUNICATO nr. 20 del 04/01/13 15.15

Il presidente della Provincia autonoma di Trento replica ad una intervista di Attilio Schneck, presidente dell'A4
PACHER: "SULLA VALDASTICO NORD STIAMO ESERCITANDO UN DIRITTO RICONOSCIUTO"



"Leggo, con un senso di profondo sbigottimento, le dichiarazioni del commissario della Provincia di Vicenza e presidente dell'A4  Brescia - Padova, Attilio Schneck, laddove afferma che vi sarebbe l'intendimento di intraprendere una causa milionaria contro la Provincia autonoma di Trento, "colpevole" di opporsi alla realizzazione della Valdastico nord". Così Alberto Pacher, presidente della Provincia autonoma di Trento, replica a quanto riportato oggi da un quotidiano locale, che riprende una intervista rilasciata al "Giornale di Vicenza". "Mi permetto di dire - continua il presidente - che si tratta di una affermazione del tutto risibile dato che la Provincia autonoma di Trento sta esercitando un diritto riconosciuto da una sentenza della Corte costituzionale, e cioè il diritto di dover dare la propria intesa alla realizzazione di qualsiasi infrastruttura costruita sul proprio territorio. Ricordo altresì che la necessità di una intesa è stata ribadita anche in due leggi finanziarie dello Stato e da ultimo nel parere della Conferenza  delle Regioni all'allegato del Ministero delle infrastrutture. Comunque rimane inteso che gli interlocutori della Provincia autonoma di Trento sono il Governo, il Ministero direttamente interessato e la Regione Veneto e non certo un concessionario autostradale".


da uffstampa.provincia.tn.it

INTERROGAZIONI PARLAMENTARI: L'interrogazione 5-08643 di Lanzarin e la risposta del Sottosegretario Guido Improta

31,Valdastico Nord: intendimenti del Governo in merito alla realizzazione dell'asse autostradale

INTERROGAZIONI PARLAMENTARI: L'interrogazione 5-08643 di Lanzarin e la risposta del Sottosegretario Guido Improta

CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 dicembre 2012
Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)


INTERROGAZIONE 5-08643 Lanzarin: Intendimenti del Governo in merito alla realizzazione dell'asse autostradale Valdastico Nord.


TESTO DELL’INTERROGAZIONE LANZARIN



Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere –
premesso che: da notizie di stampa si è appreso che il progetto dell'asse autostradale Valdastico Nord ha superato l'ultimo ostacolo decisivo ottenendo l'approvazione dalla Commissione VIA;
il progetto consiste nella realizzazione della prosecuzione della A31 – Valdastico, per un totale di 39 chilometri di autostrada; l'asse autostradale percorre il territorio Veneto, tra Piovene Rocchette e il confine regionale, arrivando nel Trentino per congiungersi con la A22 del Brennero;
l'autostrada A31 – Valdastico Nord è inserita nella delibera CIPE n.31 del 13 maggio 2010 e fa parte delle opere del corridoio plurimodale padano da avviare nel triennio 2011-2013; la realizzazione dell'autostrada rappresenta uno degli obiettivi più importanti della programmazione dello sviluppo regionale Veneto e di tutto il Nord, ai fini del rafforzamento dei collegamenti tra il territorio della provincia di Vicenza e le reti d'interesse regionale e nazionale; attualmente il corridoio del Brennero si presenta congestionato dai flussi della mobilità interna e dai flussi del traffico di transito internazionale, oltre che dal traffico saltuario indotto dal turismo;
pertanto, il progetto del prolungamento a Nord della Valdastico e della sua congiunzione con l'autostrada del Brennero si presenta come un intervento indispensabile e improcrastinabile per lo snellimento e il decongestionamento del traffico, permettendo nuove modalità di spostamento delle persone e delle merci più efficienti e più rispondenti alle esigenze di competitività territoriale;
la popolazione locale attende da anni la realizzazione dell'opera e, pertanto, a seguito della positiva valutazione d'impatto ambientale, attende un'azione accelerata da parte del Governo per permettere l'approvazione definitiva dell'autostrada da parte del CIPE della prossima settimana, prima delle annunciate dimissioni del Governo –:
se, a seguito della valutazione d'impatto ambientale positiva, il Ministro interrogato intenda portare alla riunione del CIPE della prossima settimana il progetto della A31 – Valdastico Nord, tratto da Piovene Rocchette a Trento, vista l'improcrastinabile necessità di una celere approvazione dell'opera.


RISPOSTA DEL GOVERNO

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo.


La problematica evidenziata dagli Onorevoli Interroganti è stata già oggetto di precedenti atti di sindacato ispettivo.
L'opera «A 31 Trento-Rovigo, collegamento a nord Tronco Trenta Valdastico-Piovene Rocchette» è, come noto, compresa nel Programma delle infrastrutture strategiche della Legge Obiettivo e rientra nel piano degli investimenti della Concessionaria Società Autostrada Brescia Padova S.p.A. Ho già avuto modo di segnalare che in sede di Conferenza di Servizi, tenutasi il 24 aprile 2012, come disposto dall'articolo 165 del decreto legislativo n. 163 del 2006, che regola l'approvazione dei progetti preliminari, la Provincia autonoma di Trento, insieme ad altre amministrazioni locali interessate dall'opera, ha espresso parere negativo, in assenza dell'intesa prevista.
Ad oggi, tuttavia, tale parere e quello del Ministero per i beni e le attività culturali non risultano ancora formalmente pervenuti presso i competenti uffici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Tra l'altro, oltre ai cennati pareri, occorre preliminarmente risolvere il problema legato al raggiungimento della citata intesa, nonché acquisire le delibere della Regione Veneto e della Provincia autonoma di Trento riguardo alla localizzazione dell'opera. Pertanto, considerato che la prescritta istruttoria è tuttora in corso, non appare possibile, come richiesto dagli Onorevoli Interroganti, presentare alla prossima riunione del CIPE il progetto in esame.
Tuttavia, è fermo impegno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti continuare a seguire con l'attenzione dovuta l'iter procedurale in corso, al fine di individuare idonee soluzioni atte a garantire la realizzazione dell'opera.


REPLICA DELL’INTERROGANTE



Manuela LANZARIN (LNP), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario Improta.
Rileva, infatti, che la contrarietà della provincia di Trento era un elemento già da tempo noto e che, a suo avviso, non avrebbe dovuto indurre il Governo, di fatto, ad astenersi dall'operare fattivamente per il definitivo completamento di un'infrastruttura, come quella in questione, che è attesa da decenni dalle popolazioni e che costituisce un elemento fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell'economia delle aree interessate.




da lestradedellinformazione.it

Valdastico, faremo una causa milionaria


«Valdastico, faremo una causa milionaria»

vallagarina.jpgROVERETO - Dopo la decisione, a fine anno, di impugnare davanti al Tar il parere della Provincia di Trento contro la realizzazione della Valdastico nord inviato al Cipe, l'Autostrada Serenissima si prepara a promuovere anche una causa milionaria contro i trentini se si ostineranno a bloccare la realizzazione della nuova arteria stradale.

Lo annuncia Attilio Schneck, commissario della Provincia di Vicenza e presidente dell'A4 Brescia-Padova in un'intervista rilasciata al Giornale di Vicenza .
«Il progetto della Valdastico nord - dichiara il leghista Schneck - è ormai approdato al Cipe. Per il voto è solo questione di tempo. Trento si opporrà? Che faccia, tanto in quella sede si va a maggioranza. Ma se alla fine il prolungamento dell'A31 non si farà, chiederemo danni milionari ai responsabili».



da l'Adige.it

mercoledì 2 gennaio 2013

Valdastico, al Tar l’ennesimo duello



Valdastico, al Tar l’ennesimo duello

La Serenissima ricorre contro la Provincia: chiesto l’annullamento del no all’intesa sul completamento dell’autostrada

TRENTO. Anno nuovo, vecchi tormentoni. Anche il 2013 si apre infatti nel segno del contestato progetto dell’autostrada della Valdastico. In realtà la giunta provincia se n’è occupata nella penultima seduta del 2012, quella di giovedì scorso che ha preceduto la riunione conclusiva di sabato dell’èra Dellai. La decisione avrà effetto però quest’anno, quando il Tar dovrà decidere sul ricorso presentato lo scorso 15 dicembre dall’Autostrada Serenissima contro una delibera di Piazza Dante di giugno: delibera che, senza mezzi termini, fissava per l’ennesima volta la posizione della Provincia sul completamento del tratto autostradale in territorio trentino in opposizione alla linea della società autostradale veneto-lombarda. Il provvedimento assunto in giugno esprimeva infatti parere negativo all’intesa sull’opera caldeggiata invece dallo stesso ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che lo scorso marzo aveva avviato l’iter burocratico per la sua realizzazione. Iter che prevedeva il consenso delle Regioni e delle Province interessate. Consenso che, come noto, il Trentino non ha mai espresso.
Di qui la delibera che, in un colpo solo, negava l’intesa richiesta, esprimeva parere negativo sul progetto preliminare e precisava come, proprio per via della mancata intesa, l’A31non rientri nel Programma delle infrastrutture strategiche e che quindi non va realizzata. Non solo: a sostegno della storica posizione della giunta provinciale, nella delibera venivano elencate anche quelle dei Comuni interessati (Besenello, Calliano, Folgaria, Lavarone e Nomi), ai quali la Provincia nei mesi scorsi aveva chiesto di esprimersi sulla localizzazione dell’opera e sul progetto preliminare. Che, come noto, prevede il tracciato in galleria da poco dopo Piovene Rocchette fino allo sbocco subito a nord di Besenello, e da qui il raccordo con l’A22. Ebbene, i pareri raccolti erano pressoché a senso unico: no all’opera in toto. Con il Consiglio di Folgaria, ad esempio, che esprimeva parere negativo «sia sotto il profilo procedurale che su quello sostanziale, su una scelta dagli effetti potenzialmente devastanti dell’ecosistema ambientale e socio-economico della realtà territoriale di Folgaria».
Unica parziale eccezione, la posizione del Comune di Lavarone: «Non pregiudizialmente contraria al completamento dell’A31», benché al tempo stesso «altrettanto fermo rimane l’auspicio di una diversa localizzazione dell’opera». E infatti proprio il Comune di Lavarone è rimasto escluso dal ricorso della Serenissima, che al Tar chiede di annullare la delibera provinciale e gli atti connessi relativi ai Comuni, cioè i pareri trasmessi alla Provincia in seguito a decisioni dei Consigli. Ora la Provincia resisterà al ricorso: ma c’è da scommettere fin d’ora che quella del Tar non sarà comunque l’ultima tappa della vicenda.

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 02 gennaio 2013

da  trentinocorrierealpi.gelocal.it