La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

martedì 23 luglio 2013

RASSEGNA STAMPA - evidenze sul Comunicato del 22/07

Ha avuto grande ridondanza sulle testate giornalistiche l'ultimo Comunicato Stampa rilasciato dal Comitato il 22-07-13. Di seguito, i link degli articoli apparsi on line in questi giorni. 





Link_ThieneOnLine

Giornale di Vicenza del 23 Luglio -  Cronaca di Vicenza - pag. 14, posizione di spalla:


E per finire...... Anche Il Gazzettino ha dato ascolto alla nostra voce!!!

Locandina in bacheca edicola

Articolo Il Gazzettino 23/07/13 - Bassano Vicenza
 



lunedì 22 luglio 2013

COMUNICATO STAMPA - Pubblicata la delibera del CIPE



Pubblicata la delibera del Cipe
che “approva” la Valdastico Nord:
“Più un favore che un’approvazione”


Valle dell'Astico, 22 luglio 2013
Valdastico Nord: la delibera del 18 marzo scorso con cui il Cipe ha approvato il tratto Piovene Rocchette-Valle dell’Astico è stata finalmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì 19 luglio. “Ma con una sostanziale sorpresa – evidenzia Renzo Priante del Comitato No Valdastico Nord -: a dispetto infatti degli enfatici titoli di giornale di allora, si scopre che più che un sì, si è trattato di un ‘ni’. Certo, non è stata una bocciatura completa – commenta -, perché sia mai che il Cipe dia uno schiaffo in faccia a politici ambiziosi”.
Priante infatti fa notare che il Cipe ha formalmente ratificato 18,9 chilometri del tracciato, ma, di fatto, ha approvato solo il 40% (7,7 chilometri): gli altri 11,2 chilometri approvati, infatti, non sono ancora definiti con chiarezza in quanto “oggetto di prescrizione localizzativa da parte del Ministero dell'Ambiente. “Come si fa dunque a chiamarlo stralcio funzionale – aggiunge Priante - quando non si sa neanche dove passa più della metà del tracciato approvato? Alla faccia della trasparenza e della partecipazione dei cittadini. È evidente quindi che la delibera del Cipe è stato un favore più che un’approvazione, tanto più che, a conti fatti, non è stato approvato neanche il 20% dei 39 chilometri necessari per arrivare a Trento”.
Oltretutto la delibera del Cipe dello scorso 18 marzo stabiliva che entro il 30 giugno 2013 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti trasmettesse al Cipe stesso il progetto definitivo dell'intera tratta Valdastico Nord, condizione essenziale per mantenere la scadenza della concessione al 2026, e in ottemperanza all'impegno preso con la Commissione Europea.
“Ora anche questa foglia di fico è caduta – osserva Priante –, perché nessun progetto definitivo da Piovene a Trento è stato trasmesso al Cipe nei termini previsti: la concessione deve pertanto intendersi scaduta. Tuttavia abbiamo subito assistito a scene in cui gli amici degli amici chiedono ancora favori allo Stato e al Ministro Lupi per ottenere proroghe, deroghe e rinvii, come se non gli fossero già stati accordati tre anni di tempo per trovare l'intesa con Trento e come se non ci fosse l'Europa a vigilare su questi malcostumi tipicamente italiani, che già ci hanno fatto pagare pesanti sanzioni”.
“Ci auguriamo che venga finalmente abbandonato questo progetto del prolungamento verso Trento – conclude Priante -, mal fatto, imposto con la forza dello Stato ad una Provincia federalista davvero, e nascosto a sindaci e cittadini. Auspichiamo una gara aperta che conduca ad una nuova concessione autostradale: solo così si avrà la certezza di non vedere realizzate opere inutili e di riservare le esigue risorse a disposizione per infrastrutture essenziali per lo sviluppo socio-economico del Paese”.

giovedì 11 luglio 2013

La Valdastico Nord al vaglio della Commissione europea

La Valdastico Nord al vaglio della Commissione europea
 
L'eurodeputato Andrea Zanoni presenta un'interrogazione alla Commissione europea sul progetto di completamento della Valdastico Nord. Zanoni: “Tre le direttive Ue che potrebbero essere state violate. Popolazione e amministrazioni locali tagliate fuori dal progetto del nuovo tracciato
 
Il progetto di completamento della A31 Nord, detta Valdastico Nord, potrebbe violare ben tre direttive europee, la 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale, la  2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale e la 2011/92/UE sulla valutazione di impatto ambientale VIA”. Lo dice Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, che oggi ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea. “Gli aspetti normativi poco chiari sono troppi e il rischio ambientale che questo progetto comporterebbe è troppo alto. Adesso vediamo cosa ne dicono gli esperti di Bruxelles”.
 
Sotto accusa l'approvazione del primo stralcio dell'Autostrada A31 Valdastico nord che intende unire Piovene Rocchette (VI) e Besenello (TN) da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica il 18 marzo 2013. Il progetto andrebbe a alterare l’ambiente nei comuni di Piovene Rocchette (VI), Cogollo del Cengio (VI), Velo d’Astico (VI), Valdastico (VI), Pedemonte (VI), Lastebasse (VI), Arsiero (VI), Rotzo (VI), Lavarone (TN), Folgaria (TN), Besenello (TN), Calliano (TN) e Nomi (TN).
 
La commissione Valutazione Impatto Ambientale VIA nazionale si è espressa sul progetto (parere 1112 del 07/12/2012) senza menzionare la relazione tecnica dell'esperto professor Zampieri  (“Individuazione di criticità geologica particolarmente rilevante nei Comuni di Valdastico e Pedemonte in merito al progetto preliminare Autostrada Valdastico A31 Nord”) riguardante una zona di frana in località Marogna, nel comune di Valdastico, lungo il tracciato autostradale che evidenzia le tematiche geologiche e i rischi per l'infrastruttura e le persone”, spiega Zanoni.
 
E poi i problemi di segretezza. “Dal parere della commissione VIA Regionale si vede che il tracciato autostradale è stato modificato ma questo cambiamento non è stato reso pubblico impedendo così alla popolazione e alle amministrazioni coinvolte di poter confutare le disposizioni del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica – aggiunge l'eurodeputato - “Questa segretezza è contraria al principio di trasparenza in base al quale tutti gli atti della pubblica amministrazione devono essere divulgati e accessibili, ad eccezione di quelli segretati, e ha impedito al partecipazione del pubblico garantita dalla Direttiva VIA 2011/92/UE. Avevo avvertito i responsabili del progetto che non avrei esitato a portare il caso in Europa. Oggi sono passato dalle parole ai fatti”.
 
BACKGROUND
 
Lunedì 3 giugno, l’europarlamentare Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha effettuato un sopralluogo nella Valle del fiume Astico (FOTO e VIDEO), dove è previsto il completamento dell’A31 Valdastico Nord. Nella visita è stato accompagnato da Renzo Priante del Comitato No Valdastico Nord, Giuliano Zuccollo del Gruppo sportivo e ricreativo di Casale, dal sindaco e dal vicesindaco di Besenello, Christian Comperini e Roberta Rosi, da Daniele Romare di Legambiente Alto Vicentino e da Silvano Adami, che ha collaborato con il professor Dario Zampieri dell’Istituto di Geoscienze dell’Università di Padova allo studio sulla frana della Marogna.
 
Andrea Zanoni è il responsabile per il Parlamento europeo del rapporto sulla nuova direttiva 2011/92/UE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di determinati progetti pubblici e privati. Si tratta di un rapporto fondamentale che si iscrive nel procedimento di modifica e aggiornamento della normativa sulla VIA alla base di tutte le opere con un alto impatto sull'ambiente in tutti i 28 Paesi Ue.
 
Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

martedì 9 luglio 2013

Articolo La Nuova Vicenza - 09/07/13

Veleni in Valdastico Sud, i comitati: “Ritirare concessione a Serenissima, tutto a gara”

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no-autostrada-valdastico-nordLa festa per l’inaugurazione di un nuovo tratto di autostrada Valdastico Sud, il 26 giugno, è durata davvero poco. Il 3 luglio infatti la Direzione distrettuale antimafia di Venezia ha inviato 27 avvisi di garanzia per traffico illegale di rifiuti, in relazione agli scarti di fonderia non trattati nel sottofondo stradale denunciati dai comitati di cittadini. Tra gli indagati c’è l’ex presidente della Provincia, il leghista Attilio Schneck, all’epoca dei fatti presidente del cda di Serenissima spa (concessionaria dei tratti autostradali Brescia-Padova e Valdastico) e oggi presidente di A4 holding, il gruppo che oggi comprende Serenissima. Oltre che attuale commissario provinciale di Vicenza ed erede del doppio incarico – Provincia più società autostradale – che fu prima di lui di Manuela Dal Lago.
Fra le due date ce n’è un’altra molto importante, ma passata quasi sotto silenzio: il 30 giugno è scaduta la concessione autostradale da parte di Anas a Serenissima spa. In un recente incontro a Roma fra Schneck e il ministro dei trasporti Lupi, quest’ultimo ha concesso a Schneck una proroga di altri sei mesi per trovare un accordo con la Provincia autonoma di Trento sulla prosecuzione della Valdastico Nord: solo un progetto definitivo concordato anche da Trento infatti permetterebbe a Serenissima di tenere le mani sulla remunerativa tratta autostradale.
Per il comitato No Valdastico Nord ce n’è abbastanza per chiedere la chiusura della concessione e l’abbandono del progetto di collegamento Vicenza-Trento. «Un presidente sotto inchiesta non ha tutte le carte in regola per chiedere una proroga – dice Renzo Priante, architetto e portavoce del comitato – Schneck dovrebbe ricordarsi che è anche responsabile della Provincia, un territorio in cui oltre alla Valdastico Nord si pensa di realizzare l’autostrada Pedemontana e la nuova Valsugana. Tutte opere che saranno a pedaggio, che si sovrappongono fra di loro e che vanno avanti ognuna per conto proprio senza alcuna programmazione. E soprattutto opere in cui butteremo una barca di soldi pubblici». Due miliardi, tanto costerebbe il nuovo tratto autostradale.
La proroga di altri sei mesi è «un escamotage politico che va a discapito di una corretta gestione del denaro pubblico – dice Priante – Il progetto definitivo doveva essere pronto entro il 30 giugno 2013. Ora il progetto non c’è: Anas ritiri la concessione e si vada a gara pubblica. Di solito le concessioni autostradali durano 30 anni, ma quella della Brescia-Padova è iniziata nel 1956, 57 anni fa. L’Italia ha già avuto una multa dall’Unione Europea per le continue proroghe concesse a Serenissima spa».
Il comitato ha analizzato i bilanci di Serenissima spa e le previsioni sulla Valdastico Nord, che comprende un tratto in doppia galleria lungo poco meno di 60 km nel progetto originario («il successivo progetto arrivato ai sindaci prevede una galleria più lunga – dice Priante – ma al sindaco di Caltrano è arrivato un progetto diverso da quello di Cogollo, nessuno dei due firmato»). Dall’analisi dei conti risulta che «la previsione è che nel 2046, fra 33 anni, la società avrà incassato dai pedaggi un terzo della spesa sostenuta per costruire l’opera. Questo vuol dire che ci vorranno 75 anni per rientrare di quanto investito. L’opera oltre che essere inutile è costosissima». La proposta è di mettere a gara la concessione autostradale: «Facendo una gara ritengo che lo Stato guadagnerebbe molto più di quanto incassa adesso – dice Priante – È vero che nel 2008 c’è stato un aumento dei canoni di concessione, ma contemporaneamente la Serenissima spa ha fatto ricadere questo costo sui clienti, con un aumento spropositato delle tariffe autostradali, che nel 2009 sono aumentate quattro volte il costo della vita. L’impressione è qualcuno stia facendo cassa a spese degli utenti dell’autostrada».
Una gara, Priante la farebbe anche per la nuova autostrada: «Mettiamo a gara la sola costruzione della Valdastico Nord e vediamo se c’è qualche imprenditore che vuole investirci due miliardi di euro, rientrando dell’investimento in 75 anni. Si capirebbe che si sta proponendo un’opera inutile, che si vuole costruire solo per prorogare l’ennesima volta una concessione che risale al 1956».


Link_La_Nuova_Vicenza_090713

lunedì 8 luglio 2013

Rassegna stampa sulla questione Valdastico Sud tra rifiuti tossici nascosti e indagati....

Crediamo sia doveroso amplificare la pubblicità allo scandalo che sta riguardando il tratto in costruzione della Valdastico Sud.
Imprenditori che "cadono dal mondo delle nuvole", il presidente della Brescia-Padova che, come struzzo, nasconde la testa sotto la sabbia (se provassero i sedimenti della nuova arteria...), dichiarandosi  estraneo ai fatti. "Io non ne so nulla"??!!
Chi ci crede ormai?!
I km della Valdastico Nord sarebbero 39.3 di cui 28.9 in galleria. Oltre ai possibili danni ambientali derivanti da intercettazioni delle molteplici sorgenti, cosa riuscirebbero a nascondere i "grandi" ai nostri occhi?!
Leggiamo, vegliamo, facciamo sentire loro il fiato sul collo della gente perbene che nulla di più vuole se non il rispetto delle leggi e del bene comune....

Dal Corriere del Veneto:
06/07/13

AUTOSTRADA

Rifiuti sotto la Valdastico Sud
Tra i 27 indagati c'è anche Schneck

Le accuse: falso ideologico e traffico illegale in forma organizzata. Spuntano i nomi della Mestrinaro, della Beltrame e di molti imprenditori di Treviso e Vicenza

VICENZA — Falso ideologico e traffico illegale di rifiuti in forma organizzata. Sono questi i reati che la Direzione distrettuale antimafia di Venezia ha attribuito, a diverso titolo, a 27 persone nell’ambito dell’inchiesta sulla presenza di materiali non inertizzati (rifiuti di acciaieria molto inquinanti) interrati sotto al manto autostradale dell’autostrada A31, Valdastico sud. Indagato, tra gli altri, Attilio Schneck, coinvolto nell’inchiesta in qualità di presidente del Consiglio di amministrazione, all’epoca dei fatti, della Brescia-Padova. Oggi invece Schneck è presidente della A4 holding, società che controlla la Serenissima. Raggiunto da avviso di garanzia anche Flavio Orlandi, veronese, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione, nonchè amministratore delegato della Spa Serenissima Costruzioni. Coinvolti anche Valeria Caltana, trevigiana di Quinto di Treviso, presidente del consiglio di Amministrazione nonchè amministratore delegato della Mestrinaro spa di Zero Branco, e Antonio Beltrame, vicentino presidente del Cda e amministratore delegato della società Acciaierie Beltrame spa di Vicenza. Le altre persone coinvolte nell’inchiesta sono tutte titolari o responsabili del comparto tecnico relativo alle ditte che gestivano lavori, progetti, analisi dell’autostrada A31, parte sud.
Il reato, «traffico illegale di rifiuti in forma organizzata», prevede l’esistenza di un «articolato apparato organizzativo finalizzato all’aggiramento delle prescrizioni e quindi ai relativi costi connessi alla gestione dei rifiuti con conseguente profitto per tutti i soggetti coinvolti». La pena prevista per questo illecito può andare da uno a sei anni di carcere. L’avviso di garanzia agli indagati è arrivato il tre luglio scorso, con una notifica, da parte della Distrettuale antimafia dell’atto relativo ad «ad accertamenti tecnici non ripetibili». Le porzioni autostradali sottoposte ad analisi sono i lotti 4, 5 e 6. Ovvero il Montegaldella- Albettone, lo Svincolo Albettone-Barbarano, e il viadotto Bisatto nei comuni di Albettone e Agugliaro. Il magistrato ha rilevato che «a seguito dell’incarico conferito in forma collegiale ai professionisti sottoindicati ( Paolo Rabitti e Gian Paolo Sommaruga, ndr) sono emersi elementi che fanno ritenere fondata la denuncia presentata congiuntamente da AIEA (associazione italiana esposti amianto) e da Medicina Democratica Onlus Vicenza, sicché si rende necessario esperire una consulenza tecnica di natura irripetibile limitatamente ai lotto in cui è stata suddivisa la costruzione dell’autostrada A31, tronco Vicenza-Rovigo». L’inchiesta partì nel 2011 proprio su iniziativa di AIEA e Medicina democratica, che scrisse un esposto inizialmente spedito alla procura di Brescia, che già indagava su un’inchiesta gemella di «seppellimento» di materiale non inertizzato (acciai non trattati secondo le norme) sotto la superstrada Brescia- Bergamo-Milano. La procura bresciana, in un momento successivo, ha deciso di inviare i fascicoli ai colleghi dell’antimafia veneziana consegnando le carte alla pm Rita Ugolini.
Sul tavolo del magistrato anche le foto dei mezzi che spalmano il materiale sul manto stradale. Scatti che l’avvocato vicentino Edoardo Bortolotto ha allegato all’esposto presentato dall’associazione Medicina democratica e dall’Associazione italiana esposti amianto. Il problema sollevato dalle associazioni è principalmente quello dell’inquinamento della falde sottostanti i comuni tagliati dalla grande opera. Inquinamento aggravato nei periodi di pioggia intensa, riscontrato in più di un’occasione dai residenti e che può avere, in un arco di tempo relativamente lungo della vita umana, effetti altamente nocivi. «In questo esposto avevamo riposto la volontà di evidenziare il modo illecito di costruire. Noi non siamo contro le infrastrutture - evidenzia Maria Grazia Rodeghiero, responsabile delle due associazioni - ma contro l’illegalità». «Ora si scopre che le denunce hanno una reale consistenza e la giustizia procederà per accertare la verità - continua la portavoce, precisando che - le due associazioni hanno fatto da catalizzatore degli umori locali». Tutto era cominciato da un cittadino di Albettone, una delle località in cui passerà la Valdastico Sud. Il suo cane aveva bevuto da una pozza non lontana da un cantiere ed è morto quasi subito per una perforazione all’intestino dovuta all’elevata acidità dell’acqua dei canali. Così ha deciso di fotografare il traffico sospetto di camion e ha immortalato con alcuni scatti i mezzi della Serenissima Costruzioni e del gruppo Locatelli mentre spianano scarti di lavorazione industriale in mezzo ai campi. Tutto allegato poi nell’esposto presentato in procura, che ora ha fatto partire le informazioni di garanzia nei confronti di ventisette persone.
Roberta Polese Benedetta Centin

07/07/13

L'INCHIESTA

Scorie, una nuova inchiesta su Locatelli

Autostrada Valdastico: indagato insieme ad altri quattro bergamaschi La moglie Anche Orietta Rocca Pace è tra le 27 persone sotto indagine della Distrettuale antimafia Il caso del cane L'esposto dopo che l'animale ha bevuto l'acqua vicino al cantiere ed è morto

Nuova inchiesta sulla Locatelli di GrumelloNuova inchiesta sulla Locatelli di Grumello
Prima la tangenziale di Orzivecchi, poi la Brebemi e ora la Valdastico Sud, il tronco di autostrada Vicenza-Rovigo. Strade. Il costruttore Pierluca Locatelli, 54 anni, casa a Grumello del Monte, il grande accusatore degli intrecci tra affari e politica, è indagato anche in un'inchiesta della Procura Distrettuale antimafia di Venezia. Ventisette le persone sotto indagine. L'ipotesi è che dal 2009, in tre lotti, siano state versate scorie di acciaieria provenienti, tra l'altro, dall'impianto Biancinella di Calcinate, del gruppo Locatelli. L'imprenditore non è il solo bergamasco sotto indagine. Lo sono anche la moglie Orietta Rocca Pace, 42 anni, all'epoca dei fatti legale rappresentante della «Trasporti geom. Locatelli srl», società in liquidazione, e Andrea Fusco, 40 anni, già legale rappresentante della «Locatelli geom. Gabriele spa», anche questa in liquidazione. Si aggiungono altri due indagati di Bergamo: Valentino Saugher, 45 anni, di Scanzorosciate, in qualità di legale rappresentante del «Centro ricerche ambientali srl» di Erbusco (Brescia); Alberto Chiari, 54 anni, di Torre Boldone, legale rappresentante della «Geotestitalia» con sede a Pedrengo.
L'ipotesi di reato è traffico illecito di rifiuti.
La procura ha spedito gli avvisi di garanzia come atto dovuto, per permettere agl
i indagati di nominare un loro consulente. Il pubblico ministero, infatti, ha disposto degli accertamenti tecnici irripetibili per verificare che cosa c'è sotto l'autostrada A31. Gli indagati hanno il diritto di partecipare, nominando dei loro consulenti. In 18 chilometri che separano Longare da Agugliaro, sarebbero stati messi 155.863 metri cubi di materiale che non è stato «pulito», cioè scorie che non hanno subito il trattamento inertizzante necessario perché possano essere utilizzate come materiale di riempimento.
L'indagine parte nel 2011 dalla denuncia presentata congiuntamente da AIEA (Associazione italiana esposti amianto) e da Medicina Democratica Onlus di Vicenza. La vicenda affonda le radici in una segnalazione di tempo prima di un cittadino di Albettone, una delle località per cui passerà la Valdastico Sud. Il suo cane beve da una pozza non lontana dal cantiere e muore per una perforazione all'intestino dovuta all'acidità dei canali. Da qui le foto ad alcuni camion con il materiale inerte. Le due associazioni presentano la denuncia alla Procura di Brescia, che sta già indagando sull'inchiesta fotocopia relativa all'autostrada Brescia-Bergamo- Milano, la Brebemi, appunto. La procura bresciana ha poi mandato le carte al pm dell'antimafia veneziana, Rita Ugolini. Che vuole vederci chiaro. Già all'inizio del 2012 aveva incaricato i consulenti tecnici Paolo Rabitti e Gian Paolo Sommaruga di svolgere alcuni carotaggi. E ora «a seguito dell'incarico conferito in forma collegiale ai professionisti sono emersi elementi che fanno ritenere fondata la denuncia presentata da AIEA e Medicina Democratica», indicano gli atti, «si rende necessario esperire una consulenza tecnica di natura irripetibile».
Quindi gli avvisi agli indagati, che possono partecipare. Tra loro compare anche Attilio Schneck, ex presidente della Brescia-Padova spa, committente dell'opera per conto di Anas, la concessionaria era la Serenissima Costruzioni.
Ai difensori di Locatelli, Roberto Bruni e Marina Zalin, non risulta ancora nessun avviso di garanzia. Una questione di notifiche in corso, probabilmente. Salgono così a cinque le inchieste in cui l'imprenditore è coinvolto. Per due, la tangenziale di Orzivecchi e la Brebemi, è stata notificata la conclusione delle indagini. Altre tre restano ancora aperte. La presunta tangente di 100 mila euro all'allora vice presidente del consiglio regionale della Lombardia, Franco Nicoli Cristiani, per oliare l'autorizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone (Cremona). L'ipotesi di scorie di cromo nel cantiere del polo scolastico di Treviolo (indagato anche Fusco). E, ancora, la presunta mazzetta data all'ex assessore comunale Marcello Moro per chiudere il contenzioso di Palafrizzoni con la Baldassini-Tognozzi, per i lavori di Sant'Agostino.
(modifica il 8 luglio 2013)
 

08/07/13

AUTOSTRADA

Oltre 60 «piscine» di rifiuti
nascoste sotto la Valdastico sud

Dalle carte della Dda di Venezia emerge che lungo l'A31, da Longare ad Agugliaro, sarebbero stati sversati 155mila metri cubi di scorie, pari al volume di 62 vasche olimpiche

VICENZA — E’ come se nei 18 chilometri di autostrada che separano Longare da Agugliaro, si nascondessero nel sottosuolo oltre 62 vasche olimpiche di rifiuti potenzialmente nocivi. Facendo un rapido conto è questo quello che emerge dalle carte dell’inchiesta della Distrettuale antimafia di Venezia, che ha messo sotto la lente tre lotti della Valdastico Sud, appunto tra Longare e Agugliaro: dal 2009 sarebbero infatti stati sversati al di sotto del fondo stradale 155.836 metri cubi di scorie di acciaieria non bonificati e quindi potenzialmente nocivi. Un’inchiesta che vede 27 indagati, tra cui anche Attilio Schneck ex presidente della Brescia-Padova spa, che cade dalle nuvole: «Indagato io? Io non ho fatto proprio nulla, la Brescia-Padova Spa era committente dell’opera per conto di Anas, la concessionaria era Serenissima Costruzioni, ed erano loro a fare gli appalti».
Schneck, attuale presidente della A4 holding, non sembra affatto preoccupato per l’inchiesta Distrettuale antimafia di Venezia. L’ipotesi di reato per cui si procede è falso ideologico e traffico illegale di rifiuti in forma organizzata: il sospetto è che qualcuno abbia risparmiato sul trattamento dei materiali da porre nel fondo autostradale, spalmando materiale altamente inquinante invece di ghiaia inerte. L’inchiesta è giunta a metà strada: già all’inizio del 2012 il pm aveva nominato dei consulenti tecnici, che avevano fatto carotaggi per analizzare lo strato di materiali di cui è composto quel nuovo tratto di autostrada. Stando a quanto dice il dispositivo della procura, che porta la data del 3 luglio scorso, quelle prime analisi avrebbero «fatto ritenere fondata la denuncia presentata da Aiea e Medicina democratica (nelle persone di Maria Chiara Rodeghiero e l’avvocato Edoardo Bortolotto ndr), rendendo quindi necessaria una nuova consulenza tecnica nell’autostrada», motivo per cui il pm, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati i titolari d’impresa e tecnici che hanno lavorato in quel tratto di autostrada, in modo da consentire a tutti di nominare un personale perito che assisterà alle nuove analisi. Schneck dice di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia in merito, eppure nel dispositivo del pm si legge che il suo avvocato d’ufficio è già stato nominato e si tratta di Lorenza Gambaro del foro di Venezia. «Sono stupito, ma d’altro canto qualsiasi cosa sia accaduta sotto quell’autostrada non sono certo io il responsabile, dei nomi che ho visto sul giornale conosco solo qualche azienda, di certo la Brescia-Padova non c’entra nulla, lo diremo nelle sedi opportune».
Coinvolti nell’indagine, insieme a una piccola galassia di piccole imprese venete, bresciane e emiliane, anche l’acciaieria Beltrame di Vicenza e la ditta di movimento terra Mestrinaro, di Zero Branco (Treviso). Indagato, sempre per falso ideologico e traffico illegale di rifiuti in forma organizzata, anche Flavio Orlandi, 62enne veronese che aveva ricoperto il ruolo di presidente del Cda della Serenissima Costruzioni spa, affidataria per la realizzazione dell’autostrada. Anche Orlandi ha scoperto di essere indagato leggendo il Corriere del Veneto di ieri: «Avevamo saputo dell’apertura dell’indagine alla fine del 2011, e avevamo dato piena disponibilità al magistrato per quanto riguarda carotaggi e analisi - spiega - per qualche mese non ne abbiamo saputo più nulla, e ora emerge questo nuovo dato che leggo sui giornali - spiega - verificherò con gli avvocati (Luigi Biondaro e Francesco Delaini entrambi del foro di Verona) le nuove indagini e le nomine che conferirà il magistrato». Come Schneck anche Orlandi dice di non conoscere tutti i nomi e le aziende coinvolte nell’inchiesta. Il caso della «Serenissima dei veleni», o «Serenissima discarica» era scoppiato, anche sulla stampa nazionale, quando la procura di Brescia, che indagava su un caso simile di interramento rifiuti della Bre-Be-Mi, inviò l’esposto di Aiea e Medicina democratica alla procura antimafia di Venezia per competenza. Ad accomunare le due inchieste è la ditta bergamasca Locatelli: Pierluca Locatelli, (uno dei 27 indagati dal pm veneziano Ugolini per la Valdastico sud) era finito nella bufera per aver pagato una tangente a Franco Cristiano Nicoli, ex vicepresidente della regione Lombardia che nell’ambito di quell’indagine finì in carcere.
Roberta Polese
 Link_Corriere_del_Veneto_080713

Da Il Giornale di Vicenza
07/07/13
 (n.d.r. poche righe, ma ci sono...)

Valdastico sud, 27 avvisi di garanzia
per il sottofondo dell'autostrada

L'ipotesi di reato è falso ideologico e traffico illegale di rifiuti in forma organizzata
06/07/2013
Zoom Foto
VICENZA. La Direzione distrettuale antimafia di Venezia ha inviato 27 avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta presenza di materiali inquinanti non inertizzati che potrebbero essere stati utilizzati come fondo nella costruzione della Valdastico sud. Gli avvisi non sarebbero ancora arrivati a molti degli indagati, ma l'inchiesta - come riportato in passato dal giornale - è in corso. Le ipotesi di reato sono falso ideologico e traffico illegale di rifiuti in forma organizzata.
L'atto da parte della Dia era dovuto in quanto, per verificare l'eventuale presenza di rifiuti non inertizzati, si renderà necessario un esame tecnico irripetibile, un carotaggio del fondo autostradale che poi sarà analizzato. Di conseguenza gli indagati devono potersi tutelare nominando eventualmente dei periti di parte. Tra gli indagati ci sono i vicentini Attilio Schneck, in quanto presidente dell'autostrada Brescia-Padova all'epoca dei fatti, Antonio Beltrame (Acciaierie Afv di Vicenza), Fabio Zanotto (Egi Zanotto di Marano), Paolo Cornale (Ac.S.G. Palladio di Vicenza) e Mauro Saccon (R&C di Altavilla Vicentina).

I particolari ne Il Giornale di Vicenza in edicola domani



Thiene On Line - 05/07/13 -Valdastico nord. 5 Stelle: ‘Sospendere concessione Brescia-Padova’. Priante:'Va avanti dai tempi di Pio XII'

Valdastico nord. 5 Stelle: ‘Sospendere concessione Brescia-Padova’. Priante:'Va avanti dai tempi di Pio XII'

Che il prolungamento della Valdastico nord fosse per i Grillini un muro da abbattere, già lo si sapeva. Ora però nel loro bersaglio  è finita anche la Bescia-Padova il cui rinnovo della concessione fino al 2026 deve, secondo i 5 Stelle, essere sospeso per danno nei confronti dello Stato.
Alla base di tutto c’è sempre il solito motivo: il mancato accordo tra Trento e Vicenza e la 'testardaggine della provincia veneta' di realizzare il proseguimento della A31 anche se i pratici trentini hanno dimostrato con carte e conti che quel pezzo di strada ‘non s’ha da fare’. 

Per tutelare il territorio da quello che ritengono essere uno scempio ed uno spreco di soldi e di energia, i seguaci di Grillo si dono rivolti direttamente al Ministero dei Trasporti, mettendo nero su bianco le negatività di ciò che vuole Vicenza e le conseguenze che ne deriverebbero.
‘Il tracciato dell’autostrada – recita l’interrogazione – è stato scelto dalla ditta preponente senza che lo stesso fosse concordato con la Provincia autonoma di Trento e questo ha dato luogo ad un suo ricorso alla Corte Costituzionale contro la costruzione dell’autostrada. Il tentativo di conciliazione ha dato esito negativo e in ogni caso non ci sarebbero i tempi tecnici per la realizzazione visto che ogni minimo imprevisto farebbe slittare il progetto uscendo dal tetto concordato’.
Nell’interrogazione i ‘Grilli parlanti’ chiedono anche se il Cipe sia a conoscenza che si parla ‘di un tratto autostradale senza sbocchi in altre grosse arterie che vanta un costo di 891,6 milioni di euro. I volumi di traffico di ‘un’autostrada a fondo cieco non danno vantaggi confrontabili con il progetto complessivo e quindi si va ad approvare l’esecuzione di una infrastruttura priva di utilità ma con lo stesso impatto dell’infrastruttura completa. Ci si chiede – si continua nel testo – se sia opportuno per lo Stato eseguire un investimento da 1,92 miliardi di euro sapendo che secondo il piano economico-finanziario predisposto dalla Società Autostrade al 2026 si saranno incassati 638.286.863 euro, quindi solo un terzo del costo totale dell’opera, dimostrando così che questo tratto di strada non potrà mai restituire l’investimento fatto, procurando di fatto allo Stato un danno economico e finanziario’. Alla luce di tutto questo, il Movimento 5 Stelle si è ricolto direttamente ai vertici delle strade italiane chiedendo che venga sospeso ogni rinnovo della concessione alla Società Autostrade Brescia-Padova. I motivi? Il mancato accordo con Trento, l’insufficienza dei tempi di realizzazione dell’opera e il danno economico allo Stato che ricadrebbe sui cittadini come ennesimo aumento delle imposte.

Renzo Priante, architetto che da mesi si batte a fianco di chi proprio non vuole il prolungamento della Valdastico Nord, ha commentato: ‘Per avere i tempi di realizzazione e trovare un’intesa politica con Trento la A4 Holding ha chiesto una proroga di 2 anni della concessione. La concessione stessa però è stata prorogata infinite volte dal 1956 e lo Stato ha già pagato una multa all'Unione Europea e subìto due procedimenti di infrazione che si sono fermati solo perché bisognava lasciare il tempo alla Società Autostrade di finire i lavori purché il progetto definitivo fosse approvato entro il 30 giugno 2013. Non si tratta quindi – ha continuato Priante – di una proroga di 2 anni ma di quindici, visto che si va dal 2013 al 2028. Sono quindici anni che si sommano ai cinquantasette precedenti, con inizio addirittura ai tempi di Papa Pio XII. Questi politici che sono capaci solo di concepire condoni e proroghe per gli amici e tolleranza zero per i nemici, sono disposti a tutto, anche ad una ulteriore multa dall’Ue pur di favorire la A4 Holding e i politici di periferia. Di questo passo – ha concluso – e con questa classe politica, l'Iva salirà al 30% e l'Imu raddoppierà. E’ evidente infatti che mettendo a gara la concessione autostradale con una gara europea lo Stato incasserebbe molto più che dall'attuale concessione. Un'autostrada con 60 chilometri di gallerie costerà talmente tanto che dovremo pagare tasse spropositate solo per tenerla aperta. Si riuscirà mai a far rispettare le regole in questo paese?’
A. Bia.

Ultima modifica il Venerdì, 05 Luglio 2013 08:42  

Link_articolo_ThieneOnLine_050713 


Segue l'interrogazione parlamentare:

 

Interrogazione parlamentare M5S by novaldasticonord

Articolo ALTRECONOMIA - 27/06/13 Valdastico e Brescia-Padova: A4 holding chiede due anni di proroga

Ci pregiamo pubblicare un articolo di Luca Martinelli, redattore della rivista ALTRECONOMIA. Martinelli è autore di numerose pubblicazioni di denuncia verso quelle opere pubbliche i cui motivi di  realizzazione risultano alquanto nebulosi e poco chiari. Per questo ha preso a cuore la questione A31 nord che ben si inserisce nell'elenco di questi progetti, non mancando di mantenere una collaborazione attiva con il Comitato.





Ambiente L'eurodeputato Zanoni chiedere a Bruxelles di far chiarezza
Valdastico e Brescia-Padova: A4 holding chiede due anni di proroga In attesa di un accordo con la Provincia di Trento per realizzare il prolungamento dell'A31, la concessionaria che ha Intesa Sanpaolo come primo azionista chiede al governo di "dimenticare" la scadenza del 30 giugno 2013 (ne abbiamo scritto su Ae 146). Il Comitato: "Si va avanti così dal '56"
 


di Luca Martinelli - 27 giugno 2013

Tratto da: Le conseguenze del cemento


Mancano un paio di giorni alla data x, poi la ricca concessione dell'autostrada A4 tra Brescia-Padova (che vale circa 300 milioni di euro all'anno di pedaggi) dovrebbe tornare sul mercato, per essere messa a gara. Come abbiamo raccontato in un reportage su Ae 146, gli azionisti del concessionario A4 holding -su tutti, Intesa Sanpaolo- avrebbero potuto "salvarsi" solo grazie all'approvazione entro il 30 giugno del progetto della Valdastico (A31) Nord -quasi 2 miliardi di investimento tra Piovene Rocchette (Vicenza) e Besanello, in Trentino-.
In questo caso, infatti, la concessione relativa all'A31 e all'A4 (tra Brescia e Padova) avrebbero potuto ottenere l'ennesima proroga, fino al 2026

Ma l'agognata approvazione non c'è stata, anche grazie alla contrarietà della Provincia di Trento: il CIPE si è limitato ad approvare solo la tratta che interessa l'Alto vicentino, fino all'ultimo Comune veneto, e così -riporta oggi Il Corriere del Veneto "la società autostradale ha chiesto al ministero delle Infrastrutture di prorogare di due anni la concessione che permette la gestione dell’A4, ora in scadenza. 'Questo ci consentirebbe più tempo per raggiungere un’intesa con la Provincia di Trento -ha spiegato [Flavio] Tosi, che oltre ad essere sindaco di Verona è anche presidente di Brescia-Padova spa, controllata da A4 holding-. Lì andranno al voto ad ottobre, e sarebbe serio da parte di chi sta governando non prendere decisioni ora'".

Secondo Renzo Priante, del Comitato No Valdastico Nord: “La concessione autostradale della Brescia-Padova è stata prorogata infinite volte dal 1956 e lo Stato ha già [...] subìto due procedimenti di infrazione che si sono fermati solo perché bisognava lasciare il tempo alla società autostrade di finire i lavori, 'purché il progetto definitivo fosse approvato entro il 30 giugno 2013'”. L'architetto Priante ha da poco realizzato una corposa analisi, che incrociando i dati di traffico attesi su A31 e A4 evidenzia che il vero interesse della costruzione dell'A31 Nord è il rinnovo della concessione della Brescia-Padova (lo trovate qui), ed è convinto che "mettendo a gara la concessione autostradale con una gara europea lo Stato incasserebbe molto più che dall'attuale concessione".

Intanto, l'eurodeputato Andrea Zanoni ha visitato l'area dell'alto vicentino potenzialmente interessata dai lavori della nuova autostrada, in compagnia dal sindaco e dal vicesindaco del Comune trentino dove l'autostrada "sfocerebbe" al termine della galleria più lunga d'Europa, Cristian Comperini e Roberta Rosi, e degli attivisti del comitato. Al termine, ha sottolineato il proprio impegno a far chiarezza su alcuni aspetti del progetto: "La mancata considerazione in sede di Valutazione dell’impatto ambientale (Via) della relazione geologica sulla frana della Marogna; la variante al progetto che da un giorno all’altro ha spostato il tracciato da un Comune a un altro senza dar modo alla comunità locale di presentare osservazioni; lo stato di avanzamento del regolamento europeo in cui il Governo Monti aveva chiesto di inserire come prioritario il completamento dell’A31 Nord, in modo da bypassare il 'niet' di Trento; e infine il rinnovo senza gara pubblica da 56 anni della concessione autostradale alla Società Brescia-Padova con danno erariale per lo Stato".


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