La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

mercoledì 29 maggio 2013

Il Comitato No Valdastico Nord a Radio Cooperativa domani, giovedì 30 maggio

 
Tutti sintonizzati sulle frequenze di Radio Coopertiva domani, giovedì 30 maggio, dalle 17.30 alle 19.
Il nostro portavoce Renzo Priante sarà infatti ospite della trasmissione “Giù al Nord” che sarà dedicata all'autostrada A31 Valdastico Nord.
In diretta dagli studi padovani, Priante risponderà ai quesiti degli ascoltatori che potranno intervenire telefonando allo 049 8809020 o inviando un sms al 345 1891685.
Per ascoltare la trasmissione di Radio Cooperativa basta sintonizzarsi sulla frequenza 92.600 Mhz.

venerdì 24 maggio 2013

Il Giro FantASTICO

Il giro fantASTICO”
Domenica 2 giugno passeggiata nella campagna di Cogollo,
dove è previsto il prolungamento dell’autostrada A31 Valdastico Nord
Valicantà in concerto


Valle dell’Astico, 24 maggio 2013

A tu per tu con alcuni dei posti che verrebbero irrimediabilmente compromessi con il passaggio dell’autostrada. È l’occasione che viene offerta domenica 2 giugno a Cogollo del Cengio con “Il Giro fantAstico”, la passeggiata organizzata dal Comitato No Valdastico Nord e dal Gruppo sportivo e ricreativo di Casale, con il patrocinio del Comune.
Proprio nella campagna di Cogollo, infatti - una delle più belle ancora esistenti in Veneto, ai piedi dell’altopiano di Asiago e definita dalla Guida Rossa del Touring Club Italiano “un cordone di collinette allungate con vista grandiosa sulla valle chiusa tra alti bastioni” -, la concessionaria autostradale A4 Holding prevede il passaggio dell’A31 Nord: “Un cordone d’asfalto largo quasi 200 metri – spiegano gli organizzatori – che sventrerà la stretta valle dell’Astico con trincee, viadotti e trafori per morire in un bosco a Lastebasse. Uno scempio ambientale che serve solo all'A4 Holding per ottenere dall’Anas il rinnovo della redditizia concessione autostradale in scadenza il prossimo 30 giugno”.
Il Giro fantAstico, dal nome del torrente che attraversa la valle, propone una passeggiata lunga circa 8 chilometri semi-pianeggianti, con partenza e arrivo a Casale, il borgo dove il progetto dell’autostrada prevede l’entrata in tunnel, con traforo nella “pancia” del Monte Cengio, zona sacra alla Patria per le strenue battaglie che vi si sono combattute durante la Grande Guerra.
A chi si presenterà alla partenza, tra le 8 e le 8.30, con un contributo di partecipazione di 3 euro (gratis i bambini fino a 10 anni), verrà consegnato un “testimone” contenente, tra le altre cose, la mappa dettagliata del percorso (con evidenziato il tracciato autostradale previsto) e materiale informativo sulle bellezze storico-paesaggistiche dell’area.
Lasciato alle spalle Casale, il percorso si tufferà quasi subito nella lussureggiante campagna, lungo sentieri e strade che si snodano tra prati, colline e campi coltivati, fino a raggiungere la chiesetta di S. Agata, la millenaria pieve che il prolungamento dell’autostrada prevede addirittura di lambire. Proprio lì, inoltre, alle 9.30 e alle 10, i partecipanti avranno la possibilità di ascoltare un breve approfondimento sulla storica chiesetta, grazie all’intervento di Alessandra Menegotto, docente di storia dell'arte al liceo Zanella di Schio.
Da lì, il percorso costeggerà dall’alto le anse del torrente Astico che separano le colline di Gruma dal cucuzzolo roccioso sulla cui cima si trova il Castello di Meda (Velo d’Astico).
All’arrivo a Casale è previsto il ristoro con bibite, panini e piatti freddi, e il concerto dei Valicantà, i cui brani originali - che raccontano in musica l'attaccamento alla Valle dell'Astico, alla sua storia e alle sue tradizioni - saranno inframezzati da alcuni interventi in difesa della valle. Saranno inoltre esposte le foto che hanno partecipato al concorso fotografico “Un posto fantAstico” (svoltosi on line su Facebook) e verranno premiati i due vincitori.
L’appuntamento a Casale a partire dalle 11 è anche per chi non partecipa alla passeggiata.
In caso di maltempo la manifestazione verrà annullata e ne verrà data comunicazione sui canali on line (www.novaldasticonord.info Pagina Fan di Facebook e Twitter).

lunedì 20 maggio 2013

Informiamoci n. 8 - La concessione dell'autostrada

Pubblichiamo di seguito l'opuscolo informativo INFORMIAMOCI n. 8.
All'interno potrete trovare un interessante viaggio nel mondo delle concessioni autostradali, dove la convenienza economica per il cittadino non coincide con la convenienza economica dell'azionista, dove scopriamo dove finiscono i soldi che mancano per ridurre l'IMU, per asfaltare le strade, per assumere i giovani, per assistere gli anziani ... 
All'interno potrete trovare una risposta anche alle seguenti domande: E' vero che il regno di Francesco Giuseppe è durato meno della concessione dell'Autostrada Bs-Pd? E' vero che nel 2010 l'aumento dei pedaggi sul tratto Brescia Padova è stato 4 volte il costo della vita? 
E infine:  Cos'è una concessione autostradale? 
Buona lettura!

venerdì 17 maggio 2013

Concorso Fotografico - "Un posto fantASTICO" - anticipo chiusura

ATTENZIONE! Per permettere la premiazione dei vicintori del concorso durante il "Giro FantASTICO" previsto per il 2 giugno, le foto potranno essere inviate sino alle ore 24 di domenica 26 maggio. 
Le preferenze potranno essere assegnate fino alle ore 22 di giovedi 30 maggio.
Di seguito, il regolamento aggiornato.

mercoledì 15 maggio 2013

Chiuppano 16/05/2013 - Incontro pubblico di informazione e dibattito

COMUNICATO STAMPA
“Valdastico Nord: interesse pubblico o privato?”
Se ne parla a Chiuppano domani sera

Valle dell’Astico, 15 maggio 2013

“Valdastico Nord: interesse pubblico o interesse privato?” è il titolo della serata ad ingresso libero organizzata da InfoChiuppano.it/2 Pan Project in collaborazione con il comitato No Valdastico Nord per domani, giovedì 16 maggio, alle 20.30 nella Casa Colere di Chiuppano.
Interverranno Renzo Priante (Comitato No Valdastico Nord) per fare il punto sui costi e i benefici del prolungamento dell’autostrada A31 fino a Lastebasse, e Giuliano Zuccollo (Gruppo sportivo e ricreativo di Casale) per illustrare i costi delle concessioni autostradali.



martedì 14 maggio 2013

Giornale di Vicenza - 14/05/2013 - Valdastico Nord Trento ora apre Schneck s'infila

Pubblichiamo di seguito l'articolo apparso oggi sul Giornale di Vicenza  a  cui è seguito il COMUNICATO STAMPA sotto riportato.

Valdastico Nord Trento ora apre Schneck s'infila

GRANDI OPERE. Finita l'era Dellai-Pacher, elezioni in vista e movimenti
Il presidente A4: «Pagheremo pure compensazioni» E propone una holding delle quote dei soci pubblici

14/05/2013
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Sembrano passati anni luce da quando il presidente dell'A4 e della Provincia di Vicenza Attilio Schneck (oggi commissario) e il presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai se le davano di santa ragione sulla Valdastico Nord, opera memorabile in quanto a tempi di attesa, 40 anni dalla primogenitura datata ai tempi di Piccoli-Rumori-Bisaglia. Uno scontro diventato epico: Trento che non molla sul proseguimento dell'arteria verso nord, botta-risposta piccati tra i “Principi” confinanti. Oggi Dellai siede a Roma, deputato nella lista di Scelta Civica. Il reggente del Trentino Alberto Pacher, da sempre l'anima più severa nei confronti della realizzazione della Valdastico, uscirà presto di scena non essendo intenzionato alla candidatura per la guida della Provincia alle elezioni che si svolgeranno in autunno. A Trento il «no» politico all'arteria si sta trasformando in un «ni», preludio ad una prospettiva che potrebbe ribaltare anni di opposizione mentre il tempo, ricordiamolo, è ormai agli sgoccioli. Dopo l'approvazione da parte del Cipe dei 24 km di tracciato che da Piovene Rocchette a Lastebasse costituiscono il primo tratto della Valdastico rimane ancora da approvare l'accordo tra la Concessionaria dell'opera e la Provincia Autonoma di Trento per il passaggio sul suo territorio, i 15 km mancanti, e il raccordo con l'A22. Se questo non avverrà per la fine del 2013 la concessione andrà in gara. Cosa è accaduto? Due circostanze nel fine settimana hanno fatto sì che ieri il presidente di A4 Holding Spa Attilio Schneck si sia mosso in tre direzioni: mano tesa al Trentino che si sta muovendo in vista delle elezioni, avvertimento sul possibile ruolo futuro di Anas, rilancio di un progetto ambizioso. MANO TESA A TRENTO. Il Trentino si trova ad una svolta, lo splendido isolamento ormai non regge più, la grandeur sta sfumando con la previsione di una scure sulle risorse anche per la ricca autonomia. Finita l'era Dellai, nella provincia autonoma si sta facendo strada un pensatoio chiamato “Trentino 33” che ha avuto il suo battesimo sabato, un rassemblement di ex margheritini, pezzi democratici, socialisti, autonomisti. A seguire l'appuntamento nomi che contano in Trentino, tra gli altri Giorgio Tonini e Alessandro Olivi (possibile candidato presidente, già sindaco di Folgaria, non contrario alla Valdastico) del Pd, Ugo Rossi del Patt (autonomisti), Diego Mosna, Ilaria Vescovi, Diego Schelfi per le imprese. En passant si è parlato di Valdastico: «Affrontarla senza pregiudizi - è stato detto - il suo completamento a certe condizioni va nel senso di collegare aree vicine e migliorare le condizioni di vita della Valsugana». È però stato posto anche il tema risorse: «Occorre che si dica chiaramente chi la finanzia». Ecco allora che ieri Schneck non ha perso un minuto e ha dettato in modo garbato un testo in cui tra le altre cose ribadisce che tutti gli oneri sono sono esclusivamente in capo alla concessionaria e «il consenso al completamento della Valdastico Nord e il suo raccordo con l'A22 non comporta alcun onere finanziario per le amministrazioni pubbliche del Trentino che, semmai, riceveranno in cambio compensazioni». Poi illustra: «Le società autostradali del Nordest sono state fino ad oggi volano formidabile dello sviluppo del territorio, grazie alla forte presenza nel loro azionariato di soggetti pubblici diretta emanazione delle realtà locali: così si sono realizzate bretelle e tangenziali che le singole amministrazioni mai avrebbero potuto realizzare con risorse proprie». PROGETTO HOLDING. Avverte sul possibile ingresso «scippo» di Anas (vedi a lato), dopo le dichiarazioni di sabato in Friuli del suo amministratore Ciucci e rilancia la vecchia idea della holding partecipata dai territori dove far confluire le quote delle attuali concessionarie per garantire le ricadute a livello locale. Le quote pubbliche di Serenissima, A22, Autovie Venete farebbero un pacchetto che, per km di rete, sarebbe il secondo in Italia. Il Trentino - manda a dire Schneck - rifletta.
Roberta Bassan

TRENTO APRE AL PROLUNGAMENTO DELL'AUTOSTRADA A31 NORD


COMUNICATO STAMPA

Trento apre al prolungamento dell'autostrada A31 Nord.
Il comitato No Valdastico Nord:
“Vogliono spartirsi la torta della concessione autostradale,
ma alla fine a pagare saremo sempre noi”  

 Valle dell’Astico, 14 maggio 2013

“Il presidente della società Autostrade Brescia-Padova mette un freno ai suoi avvocati e alle minacce di cause milionarie nei confronti della provincia di Trento per trovare invece un accordo con Trento sulla spartizione della torta. Questa torta si chiama concessione autostradale Bs-Pd, che dai tempi di Pio XII viene rinnovata senza gara allo stesso concessionario: la società cui fa capo Schneck e che adesso si chiama A4 Holding”. È il lapidario commento di Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord alla notizia della parziale apertura di Trento al prolungamento dell’A31 Nord.
“Dopo due procedure di infrazione e una multa, già pagata da noi – continua Priante -, si vuole costruire un'autostrada da 2 miliardi di euro, sapendo che alla scadenza dell'ennesimo rinnovo (2026) gli incassi dei pedaggi ammonteranno ad appena 74 milioni. A quel punto, come previsto dall'articolo 5 della convenzione del 2010, l’Anas dovrà pagare in un'unica soluzione ad A4 Holding la restante parte, quasi 2 miliardi di euro cash, per coprire i costi effettivamente sostenuti dalla concessionaria”.
“Non è dunque affatto vero – spiega l’esponente del comitato No Valdastico Nord - che tutte le spese saranno sostenute dalla concessionaria: le spese le pagherà Anas, cioè noi, che non riusciremo più a rientrare da questo investimento sballato perché, secondo i conteggi previsti nel piano economico finanziario della stessa A4 Holding, ancora nel 2046 avremo incassato dai pedaggi circa un terzo dell'ammortamento. Se dunque togliamo le elevanti spese di esercizio, basti pensare alla gestione di 60 chilometri di tunnel, quando finirà il petrolio, questa infrastruttura non si sarà ancora pagata”.
“Per l'interesse pubblico – conclude Priante - è meglio che A4 Holding restituisca subito ad Anas la concessione autostradale: non c'è dubbio che saprà gestirla meglio di questi privati disposti a realizzare qualsiasi opera inutile pur di aumentare il valore delle azioni che poi prontamente venderanno. E la bolla finanziaria, in piccolo, si ripeterà anche in Regione e, ancora una volta, la pagheremo noi”.

lunedì 13 maggio 2013

DELIBERA n. 28 GIUNTA COMUNALE COGOLLO DEL CENGIO - Commento


Netta presa di posizione della Giunta Comunale di Cogollo del Cengio contro il progetto stralcio dell’autostrada



La Giunta Comunale di Cogollo del Cengio in data 25 marzo 2013 ha approvato una deliberazione (la n. 28) contro un’autostrada che riguarda solo il tratto vicentino. Nella delibera, che è stata approvata all’unanimità, tutta la Giunta sottolinea:

“un’inutile approvazione di un tratto autostradale fortemente impattante, risulta innegabilmente inutile sia per la movimentazione delle merci e delle persone

delibera

“Sindaco e Giunta, si impegnano a proporre all’ordine del prossimo Consiglio Comunale, in ragione e successivamente, soprattutto, all’avvenuta conoscenza integrale dei contenuti della delibera del C.I.P.E. , l’adozione della presente delibera e l’esamina delle azioni più opportune al fine di tutelare gli interessi del comune di Cogollo del Cengio”



Nelle premesse alla delibera vengono sottolineate tutte le irregolarità del procedimento amministrativo:

  • “la parzializzazione dell’opera non è mai stata prevista in fase di VIA regionale/nazionale né tanto meno in tutte le altre fasi del procedimento amministrativo”
  • la Regione Veneto (nella figura del Presidente e/o Assessore preposto regolarmente invitati) e la Presidenza della Provincia Autonoma di Trento, nella riunione del 28/02/2013 a Roma e nella quasi totalità dei precedenti passaggi istituzionali, siano state rappresentate ufficialmente dai rispettivi funzionari Dirigenti Ing. Fasiol e Ing. De Col , in contraddizione con le previsioni della Legge Bassanini che prevede una netta separazione tra il ruolo politico e quello amministrativo , con ambiti e compiti istituzionali ben definiti !”
  • “appare altresì inopportuna la presenza del Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza, convocato giustamente nel ruolo amministrativo che riveste , ma, a nostro avviso, in evidente conflitto di interessi in quanto Presidente della Società Autostrade A4 Holding Serenissima, soggetto proponente l’opera”.

La delibera verrà inviata a “tutti gli Enti interessati al progetto A31 Valdastico Nord: al CIPE, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, al Ministero dell’ambiente, tutela del territorio e del mare, al Ministero per i beni e le attività culturali, al Presidente della Regione Veneto, alla Regione Veneto - Direzione Regionale Strade Autostrade e Concessioni Infrastrutture di trasporto - Mobilita', alla Regione Veneto – Direzione Urbanistica – Al Commissario straordinario della Provincia di Vicenza, al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, ai Comuni del territorio, ai Comuni di Caltrano, Piovene Rocchette, Rotzo, Folgaria, Lavarone, Besenello, Calliano, Nomi”.

L’amministrazione comunale di Cogollo è stata l’unica amministrazione vicentina che, in sede di Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, ha votato contro l’approvazione della realizzazione dello stralcio vicentino dell’autostrada.







venerdì 10 maggio 2013

Thiene On Line - 10/05/13 Thiene - Prolungamento A31. Delusione per assenza politica locale

Grande spazio dedicato da ThieneOnLine alla serata organizzata dal M5S e svoltasi Mercoledi 08/05 nella Sala Conferenze della biblioteca di Thiene. Titolo della serata: "Territorio - Grandi Opere - Sviluppo?"
L'articolo riassume non solo gli argomenti trattati, ma anche e soprattutto gli stati d'animo dei cittadini che lottano per vedere rispettati i propri diritti e spesso non si vedono rappresentati da chi avrebbe voce in capitolo per perorare la loro causa.
Buona lettura!

Link Thiene On Line - articolo 10/05/13

Thiene. Prolungamento A 31 e dibattito. Delusione per assenza politica locale

Il comitato No Valdastico Nord, già unito al gruppo ricreativo di Casale ( Cogollo del Cengio), trova nel Movimento 5 Stelle un naturale alleato nella battaglia contro il prolungamento dell’autostrada A31. Insieme , mercoledì sera, nella sala riunioni della biblioteca civica di Thiene, nella città del presidente della società Serenissima Attilio Schneck, hanno proposto una serata informativa sul tema della Valdastico Nord, il cui progetto è già stato approvato dal CIPE almeno in un primo momento fino a Lastebasse.

Al tavolo del relatori, l’immancabile architetto Renzo Priante e le sue puntuali considerazioni sulle criticità del progetto.
Altro intervento a cura di Giuliano Zuccolo del gruppo ricreativo di Casale che ha avuto il compito di illustrare i "costi" diretti ed occulti dell’infrastruttura. Ad impressionare la platea i  numeri di Zuccolo che evidenziano come i costi della realizzazione dell’autostrada che dovrebbe completarsi fino a Trento nel 2025 ( nel 2022 fino a Valdastico) saranno solo in parte compensati dai pedaggi di quella tratta. Anzi "considerato che sarà realizzata da Casotto a Besenello una delle gallerie più lunghe d’Europa, c’è da supporre -  afferma Zuccollo -  che la società Brescia Padova anziché far pagare un importo elevato per il transito del tunnel , che nessuno probabilmente sarebbe disposto a spendere, spalmerà i costi nella tariffa chilometrica dell’intera tratta. C’è da attendersi, conclude Zuccollo, che in pochi anni, a seguito della costruzione della Valdastico Nord, i pedaggi autostradali sulla Brescia Padova  aumenteranno vertiginosamente, divenendo i più cari d’Italia.
Francesco Celotto del M5S ha illustrato le 'ombre' del project financing che sta dietro a molti attuali progetti viabilistici e sanitari regionali, ( vedi ospedale di Santorso). In nome di una "emergenza", la legge obiettivo permette ai privati di investire in un’opera pubblica. Ma, evidenzia Celotto, "lo stato nomina un commissario che di fatto secreta i documenti rendendo poco trasparente il progetto ai cittadini che pertanto se lo vedono calare dall’alto". Secondo Celotto poi "in alcune clausole capestro di questi accordi i privati avrebbero addirittura diritto ad un canone di rimborso da parte della Regione nel caso le condizioni stabilite sul  traffico veicolare non garantissero gli introiti prestabiliti. In questo modo" conclude Celotto " si creerà tra qualche anno una nuova e pericolosa esplosione del debito pubblico che sarà necessariamente appianato da tagli sulla sanità e sui servizi ai cittadini".
Dispiacere è stato espresso da Alessia Gamba consigliere comunale del M5S e promotrice assieme al collega Orazio Comberlato dell'incontro. 'Avevamo invitato l'intera giunta ed il consiglio comunale  - ha detto la 'grillina' - ma il primo cittadino ha detto che aveva già preso altri impegni'. In effetti, all'incontro c'erano pochi thienesi e nessun rappresentante comunale a parte i  consiglieri Carlo Gecchelin e Massimo Dal Zotto.
'Ero presente al consiglio comunale di qualche settimana fa, quando il sindaco Casarotto si è dissociato dai problemi che gli abitanti della Valle dell'Astico a lui vicini territorialmente, dovranno affrontare con il prolungamento della A31 - ha detto a fine serata Irma Lovato, di Posina, simpatizzante del comitato No Valdastico Nord e sensibilissima all'argomento - Vorrei che al primo cittadino di  Thiene giungesse la mia delusione per tale presa di posizione da parte di chi mette le distanze tra la sua città e i residenti di Comuni così vicini'.
Spiega che aveva preso già altri impegni e che per questo non era presente all'incontro di mercoledì, il sindaco Gianni Casarotto, che non ha peli sulla lingua a dichiararsi a favore della Valdastico Nord. 'Ribadisco, come ho già fatto in sede di consiglio comunale - continua  Casarotto - che Thiene non è tecnicamente competente per entrare nel merito della tanto discussa opera pubblica. Sono favorevole al prolungamento della A 31 e dinanzi all'impedimento trentino, cioè dinanzi alla probabilità che la tratta si fermi a Lastebasse, penso che le grandi cose si facciano a piccoli passi. Per cui ritengo importante già questo primo traguardo'.
All'incontro di mercoledì sera, all'interno della biblioteca civica era presente anche qualche abitante del Santo, tra cui quelli che hanno lottato contro il digestore, che ha tenuto banco durante la campagna elettorale dell'anno scorso. Solidarietà è stata espressa da chi sa cosa significhi stare dalla parte del 'no', quando è quasi tutto già deciso. 'Abbiamo battagliato e ci siamo messi alle costole dei politici - hanno ricordato i membri del 'No biogas' ai 'colleghi del No Valdastico Nord' - ma siamo stati fortunati perchè per la questione del digestore abbiamo avuto l'appoggio del sindaco Casarotto e dell'intera attuale giunta, oltre all'aiuto del neo sindaco di Villaverla Ruggero Gonzo'.
Quelli ricordati dai battaglieri abitanti del Santo sono altri tempi, tempi di campagna elettorale, quando tutti si affannavano ad essere ovunque e accanto a chiunque. Mercoledì sera, tutte le sedie della prima fila erano vuote. Essere presenti non doveva significare scherarsi per il 'no' al prolungamento della A 31. Avrebbe significato esserci, ascoltare, capire, stare accanto alla gente e poi  giudicare. Ma non siamo più  in campagna elettorale a Thiene.
Natalia Bandiera
Alberto Brazzale

giovedì 9 maggio 2013

Grandi opere al capolinea - Rassegna stampa

Segnaliamo alcuni interessanti articoli apparsi in questi giorni su varie testate giornalistiche, relativi al tema Grandi Opere. Qualcosa sembra si stia sfaldando nel monumentale assetto che riguarda i Project Financing.
Non è tutto oro quello che luccica... O perlomeno l'oro che luccica andrebbe a finire nelle tasche di pochi, con macchinosi intrecci di concessioni, promesse, leggi "ad hoc", lasciando a tutti noi cittadini l'eredità di un debito pubblico insanabile anche con aumenti spropositati di tariffe e "tasse occulte" che già ora stiamo pagando...
In giallo quella che si può considerare una piccola vittoria, per noi, COMITATI DEL "NO" A PRESCINDERE.....


Link La Nuova Vicenza - Grandi opere al capolinea - 07-05-13

Tangenziale, Albera, Pedemontana e Tav: grandi opere al capolinea


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Il cantiere della Pedemontana (foto da difesasaluteterritorio.blogspot.com)
Il cantiere della Pedemontana (foto da difesasaluteterritorio.blogspot.com)
Grandi opere addio? Il de profundis per una serie di progetti infrastrutturali ad alto impatto economico e ambientale questa volta non lo stanno cantando i “soliti” comitati di cittadini liquidati per anni con la sprezzante etichetta “nimby” (not in my backyard, non nel mio cortile). La novità è che sono i politici, gli imprenditori e i commissari ad hoc ad indicare, con qualche imbarazzo, la fine dei sogni di cemento e acciaio che per decenni hanno monopolizzato la discussione a Nord Est. E anche nella piccola Vicenza.
Partiamo proprio da qui: il doppio stop arrivato negli ultimi giorni riguarda la tangenziale nord e la bretella dell’Albera. A tirare il freno a mano sulla tangenziale nord, per quel che riguarda il tratto che va dall’innesto con la provinciale 248 Marosticana a quello con la provinciale 46 Pasubio, è stato il sindaco Achille Variati durante un incontro di campagna elettorale il 2 maggio. L’opera, attesa come “compensazione” pagata dallo Stato per la costruzione della base Del Din, è al vaglio dei tecnici progettisti dell’Anas. Che l’hanno suddivisa in quattro stralci, ha spiegato Variati, di cui il più problematico è stato messo per il momento nel cassetto: quello che passa per Polegge e Ponte Marchese e tocca il lato nord della base Usa, nel punto dove scorre anche il fiume Bacchiglione. Un nodo dove, come si sa da anni, un sottopassaggio sarebbe costosissimo e porterebbe problemi idrogeologici oltre che di sicurezza, un viadotto avrebbe un impatto paesaggistico devastante, mentre l’ipotesi che pure è stata fatta di deviare il corso del Bacchiglione sembra apparire più all’ambito della fantascienza che della realtà.
«Non vuol dire che non si farà» ha messo le mani avanti Variati, anche se il senso del discorso autorizza a pensare il contrario: gli altri tre stralci hanno già un costo stimato di 260 milioni. Intanto l’anello d’asfalto intorno a Vicenza, immaginato per smaltire il traffico tra le due basi Del Din e Ederle, in questo modo non adempierà proprio alla sua funzione principale: infatti l’ingresso della Del Din è previsto con un collegamento a nord-ovest con la provinciale Pasubio, e i convogli a stelle e strisce per andare da qui alla Ederle dovrebbero circumnavigare la città passando per le tangenziali ovest e sud. Il buon senso suggerisce un’altra strada: faranno prima ad usare le strade che ci sono oggi, gli intasati viale Diaz e viale Dal Verme. In pratica un’opera a metà, che non mancherà di erodere campagna fra Anconetta, Saviabona e Lobia.
Una questione che si collega alla bretella dell’Albera, destinata a collegare viale del Sole con la strada Pasubio. Dopo vent’anni di rimpalli, il progetto è fermo per mancanza di fondi: su 74 milioni necessari ce ne sono solo 40, dei quali circa 1 milione già spesi per la progettazione. Qui la doccia fredda è arrivata da Attilio Schneck, in triplice veste di commissario alla Provincia, presidente di A4 holding e candidato al consiglio comunale con la lista di Manuela Dal Lago: «Non si farà», ha sentenziato. Fra accuse e contro-accuse, gli abitanti di Villaggio del Sole e strada Pasubio si terranno i livelli altissimi di smog e il via vai di auto e tir. Mentre, in attesa dell’ennesima opera salvifica, si sono persi anni senza programmare seriamente una politica di riduzione del traffico e di deviazione di quello pesante sulla sottoutilizzata autostrada A31 (Valdastico).
La Valdastico Nord, per l’appunto: A4 holding avanza a testa bassa nell’iter per il prolungamento fino a Trento, contando di piegare l’opposizione della Provincia autonoma. Il perché è semplice: l’obiettivo non è tanto fare un servizio al trasporto, quanto ottenere il rinnovo dell’assai remunerativa concessione statale per la gestione. Ma anche qui è l’economia a far suonare i campanelli d’allarme. Il 2012 per l’autostrada A4 Brescia-Padova si è chiuso con un crollo del 6,43% del traffico, dopo il -3% del 2011 (cosa che non ha impedito di mantenere un utile netto stabile a 18 milioni di euro). In aprile il governo ha dato via libera all’aumento dei pedaggi, che per la Brescia-Padova pare si aggirerà intorno al 4%. Soldi freschi per finanziare il futuro cantiere della Valdastico Nord, quindi, se non fosse che i prezzi salati presumibilmente faranno calare ancor di più il traffico. Più che un’autostrada, una spirale senza uscita.
Anche la Pedemontana Veneta, opera molto contestata dai comitati della provincia e di cui in questo giornale abbiamo sottolineato più volte l’inutilità e i costi esorbitanti, non se la passa bene. È notizia di questi giorni che il costo dell’opera è lievitato dagli 1,8 miliardi del progetto preliminare e i 2,130 miliardi del costo definitivo. Un “buco” di 330 milioni che ha aperto un contenzioso fra il gruppo Sis vincitore dell’appalto e la Regione, partner del project financing. La Regione non intende metterci un euro in più, Sis nemmeno a parlarne, così adesso ci si affida alla possibile applicazione della legge sulla defiscalizzazione approvata dal governo Monti. Ma se il commissario per la realizzazione dell’opera Silvano Vernizzi arriva a dire che «la discussione non è cosa semplice» vuol dire che possiamo aspettarci delle sorprese.
Infine anche il nodo della Tav a nordest pare al capolinea. Dopo anni di immaginifici progetti e grandi scenari, la ricreazione è finita ed è arrivato il conto. È stato a fine marzo Bortolo Mainardi, commissario per l’Alta Velocità Venezia-Trieste a dire quel che tutti in fondo sapevano: «Da Verona a Trieste ci vogliono 12 miliardi di euro, dove andiamo a prenderli? Meglio ristrutturare le linee esistenti», ha detto al Mattino di Padova. C’è chi lo ha sempre detto (per esempio, anche se non è elegante dirlo, questo giornale): la Tav dovrebbe passare sotto Vicenza con un tunnel costosissimo (700 milioni secondo il progetto della Camera di Commercio), l’idea di una fermata alla Fiera di Vicenza è una contraddizione in termini con il concetto di “treno veloce” (fermando a Verona, Vicenza e Padova non avrebbe nemmeno il tempo di accelerare), buttare miliardi in tratte veloci usate da pochi mentre si tagliano le tratte locali è un non senso dal punto di vista sociale ed economico, oltre che ambientale.
Intanto, sotto il fumo della futuribile fermata in Fiera cuoce l’arrosto ben più succulento delle aree circostanti, la zona industriale che con il Piano Interventi di Variati ha avviato, almeno sulla carta, una conversione di molti terreni a commerciale e direzionale.

Altro commento interessante sul Blog Comitati Difesa Salute Territorio ad un articolo apparso su La Stampa intitolato "TAV: tagliate le compensazioni".



martedì 7 maggio 2013

Sette sindaci compatti contro la A31 monca - Giornale di Vicenza 06/05/13

Grande risalto ieri sul Giornale di Vicenza alla Delibera della Comunità Montana nella quale tutti i sindaci della valle si sono dimostrati contrari al prolungamento della A31 fino a Casotto.
Finalmente una delle testate locali più importati si dimostra meno di parte di quanto fatto fino ad ora...Durerà?

Sette sindaci compatti contro la A31 monca

VALDASTICO. Il documento della Montana è stato spedito a Roma
Cogollo, Arsiero, Laghi, Pedemonte, Velo d'Astico, Valdastico e Tonezza per la prosecuzione a Trento
06/05/2013
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Attualmente l'autostrada Valdastico finisce a Piovene-Chiuppano
È un dietrofront quello dei sindaci della Comunità montana “Alto Astico e Posina”, dapprima favorevoli alla prosecuzione della Valdastico nord fino a Besenello, salvo gli aggiustamenti del tracciato, e ora assolutamente contrari alla parziale realizzazione della maxi arteria, così come invece deciso lo scorso 18 febbraio dal Cipe a Roma. Proprio la decisione del Cipe, che ha approvato il progetto preliminare solo del primo lotto Piovene Rocchette-Valle dell'Astico, per un costo di circa 891,6 milioni di euro, ha provocato la dura reazione dei sette primi cittadini che compongono l'intera giunta della stessa Montana. Ad approvare all'unanimità un ordine del giorno contro l'ipotesi di un'esecuzione parziale dell'A31 sono stati Riccardo Calgaro, presidente dell'ente e sindaco di Cogollo del Cengio, Tiziano Busato, sindaco di Arsiero, Roberto Carotta, sindaco di Pedemonte, Amerigo Dalla Via, sindaco di Tonezza, Ferrulio Lorenzato, sindaco di Laghi, Giordano Rossi, sindaco di Velo d'Astico e Alberto Toldo, sindaco di Valdastico. Il loro no si è accompagnato all'approvazione di un atto di indirizzo già inviato a Roma, ad enti pubblici superiori e a vari ministeri, che sarà approvato sia dal Consiglio della Montana, che dai rispettivi Consigli comunali. «La decisione del Cipe - dice Calgaro - non rispetta il procedimento amministrativo che sin dall'inizio prendeva in considerazione esclusivamente l'intera opera. Non ritengo che una devastazione del territorio e il sacrificio della popolazione residente siano giustificabili da un moncone autostradale che impedisce la movimentazione delle merci e delle persone tra il Veneto produttivo e il nord Europa, e viceversa». «Non esiste la possibilità che ci si arresti a Casotto - afferma Rossi -. Il problema vero è chi gestirà la tratta trentina e il collegamento con le altre grandi vie di comunicazione. Il nostro è un no non a priori, pregiudiziale. Nell'ipotesi che la tratta si fermi a Casotto di Pedemonte, la società Brescia-Padova deve sapere che noi siamo contro ad un esorbitante investimento del tutto improduttivo». Anche il sindaco di Valdastico Toldo è categorico. «Già alla presentazione del progetto preliminare avevamo rilevato il forte impatto ambientale - conclude -, presentando una serie di osservazioni. Ora siamo ancor più convinti che il prolungamento della Valdastico Nord ha senso solo se si arrivasse a Trento. La nostra preoccupazione, espressa anche nell'atto di indirizzo, è che con l'autostrada ferma a Pedemonte, la vallata si ritrovi nella stessa situazione problematica vissuta da Piovene, che dal 1976 attende il collegamento con Trento».
Giovanni Matteo Filosofo

lunedì 6 maggio 2013

"Territorio - Grandi Opere - Sviluppo?" Incontro pubblico e dibattito a Thiene mercoledi 8 maggio

Il Movimento 5 Stelle organizza una serata informativa a Thiene, mercoledi 8 maggio alle 20.30 presso la Sala Conferenze della Biblioteca.
Titolo dell'incontro sarà: "Territorio - Grandi Opere - Sviluppo?" .
Visto l'ampio lavoro di approfondimento portato avanti dal Comitato in questo anno, che si può estendere non solo alle vicende della Valdastico Nord, ma a tutto il mondo che riguarda le grandi opere, il M5S ha chiesto di averci come ospiti.
Saranno quindi presenti, oltre al dott. Francesco Celotto, anche l'arch. Renzo Priante e il dott. Giuliano Zuccollo.
Partecipate numerosi!!

giovedì 2 maggio 2013

E se la Pedemontana fosse un monito? Articoli Giornale di Vicenza e La Nuova Vicenza

Di seguito una raccolta di articoli di questi giorni (Giornale di Vicenza, La Nuova Vicenza), in cui si parla del "caso Pedemontana". 
Leggendo le parti evidenziate in giallo non si può non fare il pensiero che, forse, la Pedemontana ormai in costruzione può essere un monito per tutti noi. 

Lievitano i costi? Defiscalizziamo le imprese! 
Gli osannati sviluppo e il rilancio dell'economia? "Un tranello, che toglie anche l’ultima delle speranze per risollevare la situazione" alle aziende che non vengono pagate.
La devastazione del territorio? Barattata con le opere di compensazione: piste ciclabili, di cui tra l'altro si dubita la futura realizzazione.

Troviamo la forza della denuncia per evitare uno scempio di portata ancora maggiore che potrebbe abbattersi sul nostro territorio e sulle nostre teste per interessi di pochi.
IMPARIAMO A METTERE INSIEME I PEZZI DI QUESTO MECCANISMO PERVERSO E RIFLETTIAMO!! 
(questo potrebbe essere anche il nostro futuro)




Link Giornale di Vicenza 30/04/2013 - Pedemontana i 330 milioni in più pagati col fisco

Pedemontana i 330 milioni
in più pagati col fisco

INFRASTRUTTURE. I conti non tornano, ma la nuova legge apre una via. Il piano economico ancora fermo in Regione: il nodo è la copertura delle risorse mancanti, spunta l'ipotesi della defiscalizzazione
30/04/2013
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VICENZA. Il piano economico e finanziario presentato a gennaio dal Consorzio Sis, che si è aggiudicato l'appalto per la Pedemontana dopo una telenovela legale e ha firmato la convenzione di concessione per la progettazione definitiva ed esecutiva, costruzione e gestione dell'opera nell'ottobre del 2009 è ancora in fase di trattativa. Il nodo riguarda 330 milioni di euro, la differenza tra 1,8 miliardi riportati in calce al progetto preliminare e i 2,130 miliardi costo definitivo dell'opera. La trattativa vede da una parte il concessionario Sis e dall'altra la Regione. La discussione è in corso e - come fa intendere il commissario delegato per la realizzazione dell'opera Silvano Vernizzi - «non è una cosa semplice». I 330 milioni in più derivano in buona sostanza dalle modifiche richieste dagli enti pubblici lungo i 94 chilometri di percorso dall'arteria che parte da Montebello Vicentino e si sviluppa fino a Spresiano, nel Trevigiano. Il progetto nella sua stesura definitiva è arrivato a coprire il 60% del suo percorso in trincea e, per accogliere le richieste di migliorìe perorate dagli amministratori pubblici, i costi - a quanto spiegano Regione e concessionario - sono lievitati.
IL BIVIO. Il bivio a cui si è arrivati in buona sostanza è questo: per coprire il delta mancante la richiesta del concessionario alla Regione era quella di aumentare il contributo pubblico ad oggi pari a 170 milioni (20 sono già stati concessi, altri 10,3 milioni sono in via di pagamento), cosa che la Regione ha subito escluso. Non sono più tempi di vacche grasse, ogni spesa viene centellinata. Così la strada che si è aperta è quella della defiscalizzazione delle arterie stradali in project financing.
NUOVA OPPORTUINITÀ. Si tratta di una nuova opportunità prevista dalla legge varata negli ultimi mesi del Governo Monti e che si sta cominciando a sondare: si prevede la sostituzione dei contributi pubblici con gli sgravi fiscali su Ires, Irpa e Iva generati durante il periodo di durata della concessione.
Tutti i particolari sul Giornale in edicola.
Roberta Bassan

Pedemontana, Covepa: lavoratori ingannati dagli speculatori finanziari e politici

Silvano Vernizzi
Silvano Vernizzi
“Esprimiamo solidarietà ai lavoratori in difficoltà, in particolare a quelli delle aziende cadute nel tranello della falsa finanza di progetto della SPV. Su di loro ricadono le incapacità, i silenzi e le complicità di chi difende una proposta insostenibile. Si sta facendo pagare quella infrastruttura alla popolazione e al territorio della pedemontana veneta. Non pagare le aziende vuol dire non pagare i dipendenti e mettere in difficoltà un intero sistema sociale già al limite: lavoratori e famiglie. Quello che per alcuni poteva sembrare una risorsa, si dimostra invece un tranello, si toglie anche l’ultima delle speranze per risollevare la situazione.
I Dogliani invece non perderanno un cent del loro patrimonio, o di quello che ricaveranno da SPV e neppure un cmq delle loro tenute piemontesi. Sono finanzieri ormai, nulla hanno a che fare con il lavoro, costruiscono macerie.
Il primo responsabile di ciò è il commissario Vernizzi, già dal 2004 il NUVV (DGRVn.3854 03.12.04) aveva indicato modifiche rilevanti ai flussi di traffico proposti da SocietàPedemontanaVeneta Spa, l’allora promotore, per far reggere il PEF. Anche nel 2006 (2006-08-04_DGRV_N.3858_AllegatoA-B_Convenzione) Vernizzi conosceva i problemi del PEF sempre più evidenti dopo l’approvazione CIPE (29.03.06), che ha aumentato i costi di oltre 340 mln€. Nel 2010 tutto era ancora più chiaro, quando ha approvato il progetto definitivo (Decreto Approvazione Prog.Def. SPV 20.09.10). In quelle carte (doc. n. 4818-4840 tav.n. 4739-4781 “Quadro riepilogativo dei lavori e di raffronto”) c’erano già i 330 mln€ in più di oggi: 140 mln€ sono per l’adeguamento alle norme europee delle gallerie, mentre i restanti 190 mln sono stati chiesti dall’ing. Fasiol con nota n. 2946 del 03.09.10.
Questo è un inganno sulla pelle delle persone che può servire solo a chi regge il suo gioco: le banche, gli organici al sistema e i facili profeti ignoranti. Per salvare il PEF di SPV con i soldi delle tasse e dei lavoratori si danno gli sgravi fiscali alla speculazione finanziaria, invece ai lavoratori si propone un altro tiro di cinghia grazie al governo della pacificazione. L’inganno ai lavoratori è letteralmente mascherato da Zaia, Ciambetti e Finozzi che hanno fatto promesse agli imprenditori, insieme agli amici della Mantovani, Sartori, Galan e Chisso: hanno sempre mistificato il lavoro e l’occupazione con la speculazione immobiliare, finanziaria e bancaria del territorio”.
Massimo Follesa
portavoce CoVePA

 Link Giornale di Vicenza 01/05/13 - Pedemontana Dubbi dei sindaci sui costi in più

Pedemontana Dubbi dei sindaci sui costi in più

GRANDI OPERE. I conti non tornano, ma i Comuni hanno la loro idea
Dal Toso (Castelgomberto): «Temo abbiano fatto una stima, senza pensare alle reali ripercussioni» Pavan (Mason): «Da noi mancava pure la bretella»

01/05/2013
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«Nel progetto preliminare mi sono trovato una superstrada che girava intorno al paese a sei metri di altezza. Allora mi sono battuto perché passasse il più possibile in trincea. Cosa dovevo fare? Dal progetto preliminare al definitivo ci sono tre ponti in più nella mia zona che di certo hanno aggravato i costi di qualche milione di euro. Forse hanno sbagliato a fare i conti prima, il progetto non l'ho certo fatto io, ma non potevano non prevedere il collegamento tra strade che rimanevano scollegate. Che giro volevano far fare ai residenti?». Lorenzo Dal Toso, sindaco di Castelgomberto, paese dai declivi dolci, non va tanto per il sottile quando gli fanno notare il peso dei 330 milioni in più della Pedemontana, addossati - come è stato ribadito dal concessionario italo-spagnolo Sis che ha redatto i progetti e si sta occupando della realizzazione dell'arteria - alle non poche migliorìe chieste dai sindaci su cui sfrecciano i 94 chilometri di percorso da Montebello Vicentino a Spresiano. Il suo territorio del resto è considerato uno dei più martoriati. Il sangue amaro non se lo fa più, ha ottenuto che una bella fetta di superstrada passasse in trincea, il resto a raso terra. «Il minimo per far vivere civilmente la popolazione. Mi hanno anche promesso un pezzo di pista ciclabile in affiancamento alla superstrada come compensazione, chissà se arriverà. Qui non si è presentato ancora nessuno per gli espropri. A volte mi viene un dubbio, che si sia fatta una stima iniziale di massima senza però prevedere le reali ripercussioni sul territorio». E poi il V lotto in vallata che ha portato via non pochi milioni di euro e che consiste nel prolungamento della nuova 246 dalla rotatoria Melonara di Cereda fino all'incrocio con la Priabonese: «Costi, visto che parliamo di costi, che magari potevano essere recuperati da altri finanziamenti e che invece sono finiti per pesare sulla Pedemontana». Cambi zona, ma il tenore non si affievolisce. Massimo Pavan, sindaco di Mason, ancora dolci declivi e zone pianeggianti dove la Pedemontana (lavori in corso) sfreccerà alla grande: «Non sono io che ho redatto il piano economico e finanziario e tanto meno il progetto preliminare. Anzi a dirla tutta, insieme ad altri sindaci, abbiamo pure fatto risparmiare visto che i caselli sono stati ridotti da due ad uno. Per il resto non potevano non pensare, come poi è stato previsto nel definitivo, ad una bretella di collegamento nord-sud che incanalasse il traffico pesante. E come compensazione per noi una pista ciclabile. Mi auguro a questo punto si possa trovare una via d'uscita per coprire i 330 milioni e che la strada della defiscalizzazione possa essere quella buona. Una via che auspica anche Rodolfo Mariotto, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle infrastrutture. Quanto ad aziende che vanterebbero crediti da Sis, denuncia fatta ieri dal presidente di Confartigianato Agostino Bonomo, Mariotto annuncia di aver già avviato una verifica sulle imprese di Confindustria che trattano con Sis per avere il polso della situazione. Ma a suo avviso la Pedemontana deve andare avanti: «Purtroppo i costi in più non sono una sorpresa quando si concedono mitigazioni, è accaduto anche con la variante alla Pasubio. Ora si trovi la via per procedere».
Roberta Bassan