La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

giovedì 7 marzo 2013

Distruggerà pesci e fauna. Gli ambientalisti stanno zitti.

Distruggerà pesci e fauna. Gli ambientalisti stanno zitti.



lunedì 25 febbraio 2013 LETTERE, pagina 46

In tutto il marasma di opinioni che si sentono sul problema del prolungamento verso Nord dell´A 31 assordante è il silenzio delle associazioni ittico - venatorie. Strano, visto che dal mondo della caccia e della pesca si sbandiera da sempre un grande interesse per la tutela dell´ambiente, alla base della presenza di selvatici sul territorio.
Vado a caccia e a pesca da 50 anni, famiglia di cacciatori , pratico o ho praticato tutte le forme di caccia possibile. Vanto quindi una certa esperienza. La Valdastico nord, per la fauna sarà un disastro.
Distruggerà l´ultimo angolo di campagna pre-industriale fra Cogollo del Cengio e Velo d´Astico, luogo ove ancora riesce a nidificare qualche starna; zona ricca di lepri autoctone, luogo di migrazione e stazionamento di tutta l´avifauna minore del Nord Europa.
Non solo, recentemente è anche area di espansione di ungulati, con caprioli oramai stabili e cervi che la frequentano regolarmente.
Potrei citare anni e anni di esperienze meravigliose in questa zona. Come se non bastasse, trafora le pendici del monte Cengio, luogo ricco di ungulati e di molte altre specie di rara selvaggina stanziale, fra cui i tetraonidi, i rapaci e i migratori.
Per non parlare di cosa subirà il torrente Astico, oramai senz´acqua, ove i barbi canini, i marsoni, le sanguinerole e le fario vere sono quasi un ricordo, distrutte da un ambiente devastato da cave e ove imperversano orde di cormorani.
E da chi devo vedere la difesa di queste cose? Da Zanoni , visceralmente anticaccia.
Mi chiedo: il senso di appartenenza delle organizzazioni ittico-venatorie (tutte) a schieramenti politici è tale da renderle così cieche di fronte a tale scempio annunciato? Dove sono le voci dei loro dirigenti? Dove è la loro coerenza?
Comodo azzuffarsi e costruire carriere politiche in nome di un fringuello o di un temolo, di un capanno, di una doppietta ma poi star zitti quando la loro voce creerebbe, di certo, una frattura fra coloro che sponsorizzano questa ennesima colata di asfalto e cemento, un colpo mortale alla fauna che tanto amiamo.
E molti noi appenderanno canna e doppietta al chiodo. I cacciatori e i pescatori sapranno chi ringraziare.
Stefano Pellegrini



da IL GIORNALE DI VICENZA

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