La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

venerdì 30 agosto 2013

La Nuova Vicenza 30/08/13 - Altri aderiscono al digiuno

La nuova forma di protesta avviata da Don Albino Bizzotto sta raccogliendo proseliti.
Non solo sindaci, assessori, gente comune. E' notizia apparsa oggi su La Nuova Vicenza che anche i componenti del CoVePa aderiranno alla staffetta digiunando per 48 ore dal 31/08 al 01/09.

Pedemontana, due giorni di digiuno del CoVePa a Bassano

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pedemontana_venetaCoVePa – “I componenti del CoVePA con l’Ass. Parco delle Rogge presso il piazzale della sede del consiglio dell quartiere Prè a Bassano del Grappa, ai margini del cantiere della Spv, proseguiranno il digiuno di don Albino, per 48 ore dal 31/08 al 01/09 per denunciare lo sfregio all’ambiente, al denaro pubblico, alla democrazia e alla nostra terra della Pedemontana Venenta. Queste vere emergenza della nostra terra hanno responsabili tra tutti coloro che spingono per la costruzione della Spv a qualunque costo, la violenza di questi uomini sulla terra non deve lasciarci privi di reazione e incapaci a lottare, per dare speranza, per rafforzare la nostra volontà di ribellarci a questo china e per passare dalla protesta alla proposta alcuni di noi proseguiranno il digiuno di don Albino, invitiamo molti ad unirsi a noi in questi due giorni.
Soprattutto lungo la Spv i colpi alla terra sembrano irreversibili come testmoniano gli scempi che vanno dalle discariche di Cassola, al parco delle rogge, dalle campagne di Montecchio Precalcino, Breganze, Marostica, Rosà, Montebelluna, Riese, Volpago, al traforo di Malo-Castelgomberto, dalle speculalazioni in Valle dell’Agno agli stravolgimenti delle ville Agostini, Fanna, del Molino Caberlotto, del monumento funebre Brion di Scarpa, fino alla violazione del paesaggio ai piedi del Montello. Il nostro gesto vuole ricordare che proprio nel momento in cui cio’ appare come devastazione irreversibile, possiamo risvegliare le coscienze di tutti e invertire la strada, rinvigorire la nostra lotta e trovare nuove risorse e nuove forze per resistere a questo sistema di affari sulla pelle viva della nostra terra.

Qui sotto il link all'articolo

Link_La_Nuova_Vicenza_300813

Corriere del Veneto 29/08/13 - Don Albino Bizzotto interrompe lo sciopero della fame




Qui sotto, dal minuto 11 l'intevento di Don Albino alla trasmissione radiofonica "Prima Pagina" di Radio Rai 3

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/popupaudio.html?t=PRIMA+PAGINA+del+29%2F08%2F2013+-+Filo+Diretto+&p=PRIMA+PAGINA+del+29%2F08%2F2013+-+Filo+Diretto+&d&u=http%3A%2F%2Fwww.radio.rai.it%2Fpodcast%2FA42665283.mp3

giovedì 29 agosto 2013

22 agosto 2013 Sopralluogo sui cantieri della Pedemontana con Don Albino Bizzotto e on. Andrea Zanoni

Incontro presso la torre e la cappella di S. Barbara a Sarcedo ai confini con il territorio di Montecchio Precalcino, luogo simbolo del paesaggio dell'alta pianura vicentina, costeggiato da una roggia e da opere di presa abbandonate.
Qui la profonda modifica del paesaggio pedemontano può essere apprezzata meglio, caratterizzata da una profonda incisione sul terreno predisposta all'asfaltatura e l'accumulo di enormi montagne di ghiaia fuori scala rispetto a qualunque altra cosa presente nel paesaggio: alberi secolari, caseggiati, perfino la torre di S. Barbara sembrano piccoli.

Al''ombra della torre è arrivato don Bizzotto, all'ottavo giorno di digiuno, deciso a portare il suo sacrificio contro lo scempio di territorio ovunque la gente si muova con le stesse sue intenzioni.
E' rimasto stupito dal clamore del suo gesto, molte persone l'hanno contattato, altri sono andati a trovarlo, più persone che istituzioni, più cittadini che amministratori.
Ma al settimo giorno del suo digiuno l'assenza degli amministratori del territorio (i primi a essere chiamati in causa dalla protesta di don Albino) è finita:
la Sindaco di Marano Vicentino sig.ra Piera Moro, già passata nei giorni precedenti a esprimermi la sua partecipazione, mi ha comunicato una decisione che non si ferma alla solidarietà alla mia persona, ma è rivolta ai problemi ambientali a livello territoriale. La sua idea è continuare l’iniziativa da me intrapresa, digiunando per 10 giorni, assieme all’intera Giunta Comunale”.(http://www.beati.org/ vedi anche http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/22-agosto-2013/giunta-comunale-don-bizzotto-pronti-sostituirlo-digiuno-2222720202855.shtml)
Don Albino ha apprezzato tale impegno e ne ha parlato in termini entusiastici, proponendo che la staffetta del digiuno possa contagiare altri volontari.
Era presente l'europarlamentare on. Andrea Zanoni che ha parlato a lungo dei problemi del territorio veneto e delle iniziative legislative dell'Europa.
Il prof. Tamino ha spiegato che il terreno agricolo mondiale è sufficiente per nutrire 7 miliardi di persone, ma se continuiamo a distruggerlo e a fare scelte non sostenibili, tale assunto non sarà più vero: oggi i campi vengono coltivati non per produrre cibo per le persone, ma per gli animali che ciberanno le persone e questo comporta una resa pari al 10% cioè serve una superficie dieci volte maggiore per nutrire un animale che sfamerà una persona. Se a queste scelte sconsiderate aggiungiamo che oggi la terra è coltivata per nutrire le macchine (biodiesel) allora non ci sono speranze senza un'inversione di rotta.
La video intervista è continuata e la parola è passata da uno all'altro, era presente Italia Nostra di Vicenza che ha deciso che non può più occuparsi dei singoli monumenti trascurando le profonde modifiche al paesaggio che stanno intervenendo.
Ha parlato l'arch. Follesa che ben conosce il progetto della Strada Pedemontana per averne messo in luce gli aspetti di illegittimità e di illogicità.
Hanno parlato i vari comitati contro la Pedemontana che venivano da Breganze, Montecchio, Maggiore, Montecchio Precalcino, ecc.
Ha parlato anche il Comitato NO Valdastico Nord che ha consegnato una lettera a Don Albino.
La più originale è stata Irma, che ha consegnato a don Bizzotto un infuso di sambuco confezionato con i frutti e l'acqua della val di Posina, il tutto accompagnato da un suo scritto.
La visita ai cantieri ha mostrato quanto profonde e vaste siano le trasformazioni portate dai cantieri. Per uno spazio larghissimo le attività agricole sono cessate, interrotte da scavi, deviazioni dell'alveo del torrente, opere in c.a. mastodontiche, strade di cantiere, ecc.
Ha stupito che, di fronte alla vastità dei cantieri in tutto il pomeriggio abbiamo incontrato solo 4 addetti e decine di macchinari (pochi anche considerando il periodo). I cantieri moderni comportano trasformazioni territoriali profonde, ma a fronte di questo, occupano meno manodopera che in una fabbrica artigiana. Fino ad oggi i posti di lavoro certi sono quelli che si sono persi nell'agricoltura, quelli con l'impiego temporaneo di manodopera nei cantieri sono molti di meno, nonostante Zaia abbia parlato di 2000 operai nella costruzione della Pedemontana, prendendo evidentemente un granchio colossale.

Qui sotto le foto del sopralluogo 

























 

martedì 27 agosto 2013

IMPORTANTE! Viaggio-carovana da don Albino Bizzotto Mercoledi 28/08/13

Sta suscitando grande scalpore ed interesse l'iniziativa di Don Albino Bizzotto che da 11 giorni ha indetto uno sciopero della fame come gesto di protesta verso l'eccessivo sfruttamento della terra e l'assenza di tutela dell'ambiente. Le grandi opere tanto osannate e volute, ora, come scusante, per un rilancio dell'economia, ci stanno togliendo da sotto i piedi l'unico vero tesoro che abbiamo: la Terra.
E' triste che un uomo per farsi ascoltare, per accendere i riflettori su quelli che si possono definire veri e propri scandali, ma, ancor più, per far mettere in moto i neuroni nella testa della gente, sia costretto a digiunare, a vivere di acqua col rischio di mettere a repentaglio la propria salute.
Don Albino usa la via della non violenza, dell'umiltà, del "non faccio del male agli altri, ma solo a me stesso" per attirare l'attenzione....e sembra farcela! Quello che don Albino definisce, in una bellissima intervista su Altreconomia (http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4271),  "un cerino da lui acceso" si sta trasformando in fiamma viva capace di alimentare gli animi della gente.
In poco tempo le testate giornalistiche gli hanno dato ampio spazio, tantissime persone hanno  mandato messaggi di solidarietà, o, meglio ancora, hanno deciso di unirsi a lui in questa forma di protesta.
Il sindaco di Marano Vicentino (sul cui territorio insiste la Discarica Vianelle), Piera Moro,  unita ai suoi assessori, ha deciso di partire con uno sciopero alternato, non appena Don Albino non potrà più sostenere fisicamente questa prova.
Lo stesso Don Albino sarà ricevuto dal Presidente del Consiglio Regionale Veneto.
Italia Nostra, i Comitati dei Colli Euganei hanno espresso il loro sostegno a Don Albino http://www.beati.org/ e anche il Comitato No Valdastico Nord ha già manifestato solidarietà a Don Albino durante la partecipazione al sopralluogo ai cantieri della Pedemontana avvenuto il 22/08.

Domani sera, come ulteriore gesto di comunione e condivisione, il Comitato farà visita a don Albino.
Per chi volesse aderire all'iniziativa, alleghiamo qui sotto il programma sviluppato da Irma Lovato con l'orario della partenza e le tappe di ritrovo per raccogliere tutti coloro che vorranno partecipare.


VIAGGIO-CAROVANA :   MERCOLEDI'  28 AGOSTO 2013


Partenza da Contrà grilli ore 18.15
Fusine, parcheggio negozio alimentari ore 18.20
Castana, difronte la chiesa ore 18.25
Arsiero, parcheggio Vigneta ore 18.35
Cogollo del Cengio, parcheggio Meteora ore 18.45
Piovene Rocchette, parcheggio di sassi vicino semaforo ore 19.00
Thiene, parcheggio del vecchio ospedale ore 19. 20
Vicenza, parcheggio supermercato PAM vicino rotonda dell' Albera 20.00
Da qui partiremo per Padova, dove dovremmo arrivare un pò prima delle ore 21.00.
Un'occasione da non perdere....

lunedì 19 agosto 2013

Don Albino Bizzotto: «Non mangio più per salvare il Veneto dalle grandi opere»

"Solidarizziamo con Don Bizzotto - dichiara Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord - che si batte con le armi di chi non ha nulla contro un modello di sviluppo che vuole devastare l'ambiente realizzando opere di dubbia utilità. L'ANCE (costruttori edili) è sicura che solo con le grandi opere si creano posti di lavoro? Non si rende conto di quanti posti di lavoro, nelle piccole e medie imprese, vengono perduti perché le grandi opere sottraggono risorse al territorio? L'ANCE ha nulla da dire a proposito del fatto che alcuni politici e alcuni industriali si arricchiscono oltre misura con le gradi opere? E infine: se le grandi opere servono, perché non si privilegiano quelle che consumano meno risorse?".


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da corriere.it

Don Albino Bizzotto: «Non mangio più
per salvare il Veneto dalle grandi opere»

Il sacerdote: «Sono dei serbatoi di corruzione, che devastano il territorio. I progetti siano pubblici»

PADOVA — Don Albino Bizzotto, 74 anni, fondatore dei «Beati i costruttori di Pace», da venerdì 16 agosto comincia uno sciopero della fame. È l’ennesimo digiuno nella vita di questo sacerdote di frontiera, che da anni combatte contro guerre e povertà (in città ha messo in piedi una rete di accoglienza, che offre quotidianamente assistenza alimentare a oltre tremila famiglie in crisi). Ma questo è forse il più delicato. «Vivrò in un camper all’interno del cortile dell’associazione, in modo che tutti possano vedermi. Non mangerò. Sarò seguito da un medico: berrò solo un po’ di acqua e, quando sarà necessario, assumerò qualche polverina di integratore. Niente altro».
Perché questa protesta? «L’ambiente e il territorio sono diventati i luoghi di maggiore speculazione finanziaria: la Terra, che ci ha generato, è ormai considerata una cosa e non un organismo vivente. Ma la situazione è fuori controllo. Solo in Veneto dal 1990 al 2000 la superficie agricola è diminuita di 279.830 ettari, cioè del 21,5%; mentre il consumo del suolo per urbanizzazione e infrastrutture varie è di 1382 ettari l’anno, pari cioè a 3,8 ettari al giorno. Siamo sopra a un vulcano».
Questo trend (purtroppo) è noto. Cosa ha scatenato, in concreto, la sua volontà di praticare lo sciopero della fame? «In Veneto c’è una programmazione politica che ha accettato i grandi investimenti privati come prioritari, senza considerare minimamente la partecipazione dei cittadini. In particolare, mi riferisco al piano regionale che riguarda le autostrade e le altre mega opere, che avranno un impatto devastante sul territorio. Tutte realizzate in project financing, tra l’altro. Da Veneto City alla Città della Moda, fino alla Pedemontana, che è una vera voragine. Opere inutili, che servono solo a fare soldi a spese dei cittadini».
Pensa lo stesso anche del nuovo ospedale di Padova? «Ma perché un nuovo ospedale? Sprecare tutte le energie, invece di incanalarle per la gente che ha bisogno?»
Queste opere, però, portano posti di lavoro. «È vero, la questione è cruciale. Bilanciare l’occupazione da un lato e salute e territorio dall’altro. Ma vanno considerati due problemi. Il primo: queste opere sono delle vere e proprie fucine di corruzione. Dalla Pedemontana, che è tutta in subappalto; al Mose, un colosso che ha mangiato soldi, nel silenzio più assordante di tutti i partiti. Tra parentesi: vogliamo che siano i giudici a stabilire il calendario dell’azione produttiva del Veneto? E poi il secondo problema: avere un atteggiamento diverso nei confronti della produzione, perché questa non è una crisi economico-strutturale, ma antropica. Il fatto è che il pianeta così come si trova non ce la fa. I conti non tornano più».
È un po’ grillina come posizione... «Sarà grillina, ma bisogna smetterla di considerare l’economia il motore di tutto. Anche la Terra ha una sua grammatica: il nostro sistema aiuta a creare la vita o a distruggerla? In questo c’è tanto silenzio anche da parte della Chiesa».
Cioè? «Questi temi non fanno ancora parte della Pastorale, non sono discussi nelle parrocchie e in ambito di Diocesi, nonostante ci sia un messaggio chiaro da parte della Cei. Più che sordità, è ingnoranza».
Cosa potrà farla desistere dal digiuno? «Il governatore Zaia dice che bisogna fermare cemento e asfalto; ma viene il dubbio che i suoi siano solo proclami. Basterebbe, però, che si rendessero trasparenti e accessibili i project financing. La gente, che poi attraverso i ticket li pagherà tutti, deve sapere cosa comportano. E come incideranno sul territorio».
Giovanni Viafora

giovedì 8 agosto 2013

Incontro pubblico a TONEZZA DEL CIMONE - lunedi 12 agosto ore 20.30

Siete tutti invitati lunedi 12 agosto alle ore 20.30 presso il cinema Teatro di TONEZZA DEL CIMONE per un incontro informativo sugli sviluppi riguardanti il prolungamento dell'Autostrada Valdastico Nord.
Una buona occasione, tra l'altro, per godersi un pò di frescura montana.
Passate parola!


venerdì 2 agosto 2013

A31 Nord, li ministro Lupi tratta con l'Europa per la proroga della concessione autostradale: “Siamo daccapo: non possono prenderci sul serio”

A31 Nord, li ministro Lupi tratta con l'Europa
per la proroga della concessione autostradale:
“Siamo daccapo: non possono prenderci sul serio”


Valle dell'Astico, 2 agosto 2013
E' notizia di oggi che il Ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi sta trattando con l'Europa per ottenere una dilazione dei tempi della concessione autostradale della Serenissima Spa, affinché possa essere trovato un accordo con Trento per il prolungamento dell'A31 Nord.
“E finora, allora, cosa è stato fatto – si chiede il Comitato No Valdastico Nord per bocca di Renzo Priante -? Era il 2006 quando la Comunità europea mise in mora l'ennesima proroga di una concessione autostradale che aveva già 50 anni, accordata dallo Stato per ‘permettere alla società di realizzare un tratto incompiuto della autostrada per il periodo strettamente necessario…’. Dopo sette anni siamo daccapo, senza uno straccio di accordo, ma con un progetto del 2012: mal fatto, al punto da essere rimaneggiato tre volte, senza adeguata pubblicità, impedendo così a cittadini e amministratori della Valle dell'Astico di esprimersi. Di più: il Cipe è arrivato lo scorso marzo a partorire un mostro giuridico, ovvero l'approvazione di un progetto Piovene-Valdastico ma solo al 40%, perchè la restante parte non la conosce nessuno, nemmeno il Cipe stesso, che approva quindi sulla fiducia”.
“Nel frattempo la società da pubblica è diventata, di fatto, privata, nelle mani di A4 Holding – evidenzia Priante -. E invece di trovare un'intesa con Trento, il presidente (leghista) della Serenissima accusava di boicottaggio la Provincia trentina, che, di fatto, non fa altro che rivendicare la propria autonomia sancita dalla Costituzione. Ora, scaduta la concessione autostradale, invece di prendere atto della propria inettitudine, la Serenissima non sa far di meglio che strusciarsi al ministro amico, affinchè implori l'Europa a non sanzionarci un'altra volta, 'perché – lo promettiamo - stavolta sarà quella buona, stavolta l'accordo con Trento ci sarà, stavolta l'autostrada si farà, stavolta il progetto sarà bellissimo e porterà sviluppo...'. Così affondiamo dentro le nostre bugie, mostrando l'immagine di un'Italia che non sa mantenere gli impegni e che cerca sempre scappatoie per favorire le proprie clientele”.
“Se fossimo in un Paese normale, serio – conclude Priante -, lo Stato avrebbe già messo a gara la concessione per incassare molto più di quello che la A4 Holding-Società Autostrade Bs-Pd paga oggi. Invece, per accontentare ancora una volta questa potente società privata, stiamo rinunciando a soldi che dovrebbero piuttosto essere destinati ad esempio a ridurre l'Imu, a favorire politiche di sviluppo e del lavoro e a costruire infrastrutture realmente utili per la collettività”.
Come ci aspettavamo, chiedono la dilazione dei tempi per aspettare l'esito delle elezioni provinciali di Trento che si terranno a ottobre: il candidato Ugo Rossi del PATT infatti - contrariamente al resto della sezione provinciale del suo partito e al resto della coalizione di centrosinistra - si è dimostrato più morbido nei confronti del prolungamento verso Trento dell'A31 Nord.
Contiamo quindi sulla serietà della Commissione europea, visto che sulla serietà dell'Italia non è certo il caso di fare affidamento!
Non a caso il 30 giugno scorso - quando è scaduta la concessione autostradale affidata alla Società Bs-Pd - non abbiamo stappato lo champagne... Non siamo degli ingenui e conosciamo bene le nostre volpi!





Corriere del Veneto, 2 agosto 2013, pag.2