La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

venerdì 29 marzo 2013

119 lettere in consegna agli amministratori della valle perchè si impegnino contro l'autostrada


COMUNICATO STAMPA

A31 Valdastico Nord:

119 lettere in consegna agli amministratori della valle

perchè si impegnino contro l'autostrada


Valle dell’Astico, 29 marzo 2013


Sono 119 le lettere che stamattina il comitato No Valdastico Nord e il Gruppo sportivo ricreativo di Casale (Cogollo del Cengio) stanno presentando negli otto Comuni della Valle dell'Astico interessati dal tracciato del prolungamento dell'autostrada A31 Valdastico Nord. Destinatari sono gli amministratori – sindaci, assessori e consiglieri - di Piovene Rocchette (17), Caltrano (13), Cogollo del Cengio (17), Velo d'Astico (14), Arsiero (17), Valdastico (14), Pedemonte (13) e Lastebasse (13), oltre al presidente della Comunità Montana Alto Astico e Posina, Riccardo Calgaro (che è anche sindaco di Cogollo del Cengio).
La lettera firmata dai due gruppi invita gli amministratori a mettere all'ordine del giorno del proprio consiglio comunale la ferma opposizione a un'autostrada che va da Piovene a Lastebasse. Già il progetto originario fino a Besenello infatti – evidenziano i proponenti - comportava forti criticità, sia per il ruolo marginale dell'arteria nelle reti dei trasporti regionali, italiane e anche europee (in questo caso lo ha accertato il commissario europeo Siim Kallas rispondendo ad un'interrogazione del 31 gennaio 2013), sia per il costo esagerato che comporta la realizzazione di 30 km di gallerie (quasi 3 volte il tunnel del Monte Bianco). Il tratto di autostrada solo fino a Lastebasse, quindi, l'unico approvato, comporta tutti i costi dell'autostrada completa e nessun vantaggio dal punto di vista dei collegamenti. E non è neppure plausibile dal punto di vista di uno stralcio, dato che la provincia di Trento ha ribadito il suo no il 7 marzo scorso in sede di consiglio superiore dei lavori pubblici.
I due gruppi firmatari pertanto si fanno portavoce dei cittadini della valle, precisando che costoro non sono disponibili a rinunciare al loro territorio, alla loro salute, ai terreni dove lavorano e abitano per un'opera palesemente assurda e inutile. Ricordano inoltre agli amministratori il dovere morale di battersi per il bene della valle, ricorrendo a tutti gli strumenti e le risorse a loro disposizione, e li invitano a non rendersi complici del disastro che questa autostrada porta con sé, con ricadute anche sulle future generazioni.
Ancora, il comitato No Valdastico Nord e il Gruppo Casale, chiedono che le amministrazioni si impegnino a fare ricorso al Tar del Lazio contro la decisione presa nel corso dell'ultima seduta del Cipe, comitato interministeriale di un governo in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, in violazione della procedura di Via che riguarda tutta l'opera, fino a Besenello, e non un singolo stralcio.
Alla lettera sono allegati un elenco delle irregolarità amministrative accumulate dall'iter del progetto, una copia dell'approvazione del Cipe del progetto relativo al primo lotto funzionale fino a Lastebasse e la copia dell'annuncio di avvio della procedura di Via pubblicato sulla stampa locale, in cui non viene indicato né l'avvio della procedura regionale né la possibilità di inviare le osservazioni alla Regione.


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mercoledì 27 marzo 2013

Frana a Pedemonte, il comitato No Valdastico Nord: “La valle è fragile: l’autostrada non s’ha da fare”

COMUNICATO STAMPA

 Frana a Pedemonte, il comitato No Valdastico Nord:
“La valle è fragile: l’autostrada non s’ha da fare”

 

 Valle dell’Astico, 27 marzo 2013


“La frana che stamattina si è staccata a Pedemonte lungo la provinciale 85 conferma le gravi criticità idrogeologiche della Valle dell’Astico: non si può dunque pensare che la realizzazione di un’autostrada con gallerie a doppia canna da 30 chilometri ciascuna e 50 metri di larghezza fuori terra non abbia un impatto devastante sul territorio”. È il commento di Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord in seguito alla notizia dei massi che stamattina hanno invaso la carreggiata a monte della frazione Ciechi, provocando peraltro danni ad un mezzo agricolo parcheggiato a bordo strada.
“La valle potrebbe non essere in grado di reggere un’opera così ingombrante – continua Priante -, come peraltro avverte lo studio del professor Dario Zampieri dell'istituto di Geoscienze dell’Università di Padova in merito alla frana della Marogna che insiste proprio sul territorio di Pedemonte e di Valdastico: una frana censita dalla Regione Veneto, ma ignorata dalla commissione tecnica di Verifica dell'impatto ambientale (Via e Vas). Assurdo, perché proprio lì il progetto della Società Autostrada Brescia-Padova prevede lo sbocco di una galleria”.

Pedemonte, si stacca una frana. Chiusa la strada provinciale 85

 

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Pedemonte, si stacca una frana
chiusa la strada provinciale 85

27/03/2013
Zoom Foto

PEDEMONTE. Una frana si è staccata stamattina lungo la provinciale 85 che attraversa il paese di Pedemonte, a monte della frazione Ciechi. Diversi massi, alcuni grandi come un tavolo, hanno invaso la carreggiata, provocando danni ad un mezzo agricolo parcheggiato a bordo strada. In corso le verifiche di sicurezza da parte di Vi.Abilità. Solo quando saranno concluse, la strada verrà riaperta al traffico.

I particolari in giornata e ne Il Giornale di Vicenza in edicola domani

Uno dei massi caduti sulla sp85

da ilgiornaledivicenza.it

lunedì 25 marzo 2013

Rassegna stampa SLOW MOB 23 marzo 2013

Di seguito la rassegna stampa dedicata all'evento.

TVA Notizie




TG3 TG Regioanle del Veneto (dal minuto 9:08)

 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f4ddee91-a6fe-43ad-8572-341755abf51a-tgr.html#p=0

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Valdastico nord: continuano le proteste contro il prolungamento dell'autostrada

Di Fabio Alberto Landi

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Sabato mattina un nutrito gruppo di cittadini della valle dell'Astico ha sfilato per contestare il pianificato prolungamento dell'autostrada A31. La manifestazione si unisce alle numerose proteste dei mesi scorsi, oltre alle diatribe emerse in sede istituzionale, e riaccende gli interrogativi sull'utilità e la fattibilità dell'opera di prolungamento dell'autostrada Valdastico.
Uno slow mob contro il prolungamento dell'autostrada A31 Valdastico Nord è andato in scena lo scorso sabato mattina la valle dell'Astico per sensibilizzare l'opinione pubblica. La manifestazione, che ha riscosso notevole successo, ha rappresentato il culmine dell'attività di protesta contro l'approvazione e la realizzazione dell'opera di prolungamento dell' A31. Attività che negli scorsi mesi si è articolata in ricorsi al Tar, petizioni, lettere e coinvolgimento di politici e amministratori, incontri pubblici oltre ai semplici, ma significativi, striscioni "No Valdastico Nord" appesi fuori dalle case di molti abitanti della zona. Contrasti che si uniscono a quelli, più noti, già avvenuti nel corso degli ultimi 3 anni all'interno delle sedi istituzionali. Fin dall'origine, infatti, il progetto di prolungamento dell' A31 ha suscitato il malcontento in molti soggetti.
Tutto ebbe inizio il 12 febbraio 2010 quando Attilio Schneck, presidente della Provincia di Vicenza (nonché dell'autostrada Brescia-Padova) annunciò di aver dato corso ad un bando europeo per la progettazione del tronco nord dell'autostrada da Piovene Rocchette all'Autobrennero. L'innesto della Valdastico fu inizialmente previsto presso il comune di Besenello, a nord di Rovereto e sud di Trento. La provincia autonoma di Trento si oppose però da subito all'intera opera sostenendo che il completamento avrebbe portato all'aggravamento dei problemi di traffico dell'autostrada A22 e della viabilità esterna senza risolvere i problemi della SS47 della Valsugana. Una sentenza della Corte Costituzionale del 21 febbraio 2011 ribadì che qualsiasi opera, atto o progetto dell'arteria non potesse essere realizzato senza la preventiva intesa con la provincia autonoma di Trento. In tale frangente il presidente dell'Autostrada Brescia-Padova, Attilio Schneck, espletò la volontà di far approvare entro il 2013 il progetto definitivo dell'intera Valdastico nord ma che i lavori sarebbero cominciati solo nel tratto veneto, fino al casello di Lastebasse (in un secondo momento si sarebbe deciso di proseguire verso l'Autostrada del Brennero come da progetto o se interconnettersi alla Statale Valsugana presso Levico). L'8 agosto 2012 la Regione Veneto approvò, dunque, in via definitiva i lavori sulla Valdastico Nord, incurante dei ricorsi di Trento e lo scorso 18 marzo il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica approva l'avvio dei lavori di prosecuzione da Piovene Rocchette sino ai confini col Trentino (comune di Valdastico). 
Proprio all'indomani dell'approvazione da parte del Cipe del tracciato della  A31 fino a Lastebasse, il comitato No Valdastico Nord e il Gruppo sportivo ricreativo di Casale di Cogollo del Cengio non si sono persi d'animo e hanno quindi deciso di rilanciare con maggior vigore la protesta contro un'opera  considerata inutile, anzi dannosa come dichiarano gli organizzatori Priante e Dall’Osto: "La forzatura da parte del Cipe dimostra che questa autostrada, la più  inutile d'Italia, per qualcuno va fatta a tutti i costi: anche se c'è  il no di Trento, anche se l'Ue non lo considera un tratto strategico, anche  se sbuca in mezzo a un bosco a Lastebasse, anche se sventra la stretta valle  dell'Astico con viadotti e un tunnel a doppia canna che sarà il  secondo più lungo d'Europa, anche se solo per illuminarla  servirà energia pari a quella necessaria per una piccola  città, anche se percorrerla costerà agli utenti un occhio  della testa. Tutto purchè venga garantito il rinnovo della  concessione alla Società Autostrada Brescia-Padova in scadenza il  prossimo 30 giugno. Noi ci opponiamo a questo modo di gestire il territorio  sulla testa di chi ci abita e ci lavora - spiegano -: non siamo quelli  del lume a candela, semmai sono la Serenissima e il Cipe ad esser fermi al  trasporto su gomma, quando entro 20 anni i trasporti verso le Alpi dovranno  andare su ferrovia".
Un corteo lungo un chilometro formato da auto, moto, trattori, quad, furgoni e camion ha percorso la statale e le vie interne dei paesi della vallata ad una media di 40-50 chilometri orari, senza comunque compromettere la sicurezza della circolazione stradale.
Richiamate dai clacson, numerose sono state le persone così accorse in strada a Cogollo, Seghe, Velo d'Astico, Arsiero, Barcarola, Pedescala, San Pietro, Ponte Maso, Casotto, Ponte Posta, Scalzeri, Carotte e Lastebasse: "Sapevamo di poter contare su una quarantina di veicoli – dichiarano Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord e Giuliano Dall’Osto del Gruppo Casale -, ma non avremmo mai scommesso su una tale partecipazione, anche perchè abbiamo preso la decisione di organizzare lo slow mob appena giovedì mattina. Il risultato ci incoraggia quindi a continuare l'attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito ad un’opera utile solo alla Società Autostrada Brescia-Padova, che altrimenti non si vedrebbe rinnovata la concessione. Per soddisfare gli interessi economici di pochi privati, quindi, si dà il via ad uno scempio ambientale di una delle valli più belle della regione”.
La decisione di passare ad azioni in grado di richiamare l'attenzione è stata presa dai due comitati in seguito alla recente approvazione da parte del Cipe del tracciato della A31 fino a Lastebasse: “Per fare una strada da Vicenza a Trento – sottolineano Priante e Dall’Osto -, Vicenza e Trento dovrebbero essere d'accordo.  Non è così quando si tratta di una società privata, la A4 Holding che possiede l'autostrada Brescia-Padova. Forte dei suoi appoggi nei ministeri, la A4 Holding parte lancia in resta per imporre la sua strada a pagamento alla Provincia di Trento e alla Valle dell'Astico, beneficiando del duplice ruolo di  Schneck, a un tempo presidente della società Autostrade Bs-Pd e di presidente della Provincia di Vicenza (ora commissario). Uno strano iter ha portato a una valutazione d'impatto ambientale regionale nascosta ai sindaci, ad autorizzazioni parziali, ad osservazioni non considerate dalla commissione Via, a tracciati cambiati in corso e mai mostrati ufficialmente ad amministratori e cittadini. Infine il risultato più assurdo: un'autostrada che per 900 milioni di euro collega trionfalmente Piovene (8.800 abitanti) con Lastebasse (200 abitanti). Un capolavoro di inutilità, che distruggerà aziende agricole in cambio di ridottissimi transiti". 
Le dure parole degli organizzatori della manifestazione fanno eco al malcontento comune che, ancora una volta, testimonia l'abissale distanza tra cittadini ed amministrazione. Il paradosso sta nel fatto che mentre le istituzioni e le personalità politiche venete si battono da mesi per ottenere il via libera al costosissimo progetto, questi sforzi non trovano il plauso della popolazione ma, al contrario, vengono osteggiati da coloro che teoricamente dovrebbero beneficiare di queste implementazioni infrastrutturali.

da VicenzaPiù.it

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Valdastico Nord, un serpentone
allo slow mob contro l'opera

Una ottantina di mezzi sono partiti da Piovene per protestare contro il prolungamento della A31
23/03/2013
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PIOVENE. Un serpentone di auto, moto e trattori che si è snodato per circa un chilometro, a bassa velocità, ha caratterizzato oggi la protesta dei comitati della Valdastico che si oppongono al prolungamento dell’autostrada A31 verso Nord, in Trentino. Un progetto che piace al Veneto, ma non alla Provincia autonoma di Trento. Una partecipazione oltre le aspettative, secondo il comitato ’No Valdastico Nord’ quella allo ’slow mob’ che ha attraversato i paesi della valle.
Un’ottantina gli automezzi, tappezzati di manifesti con slogan contro il progetto, che hanno percorso la statale e le vie interne dei paesi della vallata ad una media di 40-50 chilometri orari, senza compromettere la sicurezza della circolazione stradale. Richiamate dai clacson dei mezzi dei manifestanti, numerose sono state le persone che sono accorse in strada a Cogollo, Seghe, Velo d’Astico, Arsiero, Barcarola, Pedescala, San Pietro, Ponte Maso, Casotto, Ponte Posta, Scalzeri, Carotte e Lastebasse, e si sono unite agli slogan dei dimostranti.
«Sapevamo di poter contare su una quarantina di veicoli - hanno commentato dichiarano Renzo Priante, del comitato No Valdastico Nord e Giuliano Dall’Osto, del Gruppo Casale -, ma non avremmo mai scommesso su una tale partecipazione, anche perchè abbiamo preso la decisione di organizzare lo slow mob giovedì mattina».
«Il risultato ci incoraggia quindi - hanno concluso - a continuare l’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito ad un’opera utile solo alla Società Autostrada Brescia-Padova, che altrimenti non si vedrebbe rinnovata la concessione. Per soddisfare gli interessi economici di pochi privati si dà il via ad uno scempio ambientale di una delle valli più belle della regione». La nuova fase della protesta, dopo i ricorsi contro l’opera presentati al Tar, e le petizioni al mondo della politica, è stata presa dai comitati in seguito alla recente approvazione da parte del Cipe del tracciato della A31 fino a Lastebasse (Vicenza), che dovrebbe avere un costo intorno ai 900 milioni di euro.

da ilgiornaledivicenza.it

Video
http://www.ilgiornaledivicenza.it/videos/277_video/39692/


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Slow mob contro A 31. Amministratori rintanati

'Se avessimo avuto dei sindaci come quelli di Besenello a quest'ora non saremmo a questo punto'. Giuseppe Sentelli, di Casotto di Pedemonte è il più 'acceso' del comitato No Valdastico Nord, dove la moderazione dell'architetto Renzo Priante è come un estintore quando il fuoco si accende e rischia di divampare. Sentelli è un uomo informato, ne capisce di trasporti e ama la sua valle, che vede seriamente in pericolo a causa di un'opera pubblica che sembra volerla minacciare. E lui invece, la vuole difendere ad ogni costo.

'Un miliardo per 300 auto al giorno - spiega - perchè gli amministratori locali vogliono rimanere indifferenti?'. E' lui che va incontro per primo a Riccardo Calgaro, sindaco di Cogollo del Cengio. L'unico che si è visto in mezzo ai manifestanti. Nessun altro è voluto uscire allo scoperto e i membri del comitato non ci stanno più. Si sentono presi in giro da chi hanno votato per difendere il loro territorio e che invece, sta rimanendo indifferente mentre il progetto del prolungamento della A 31 va avanti. Il corteo ha attraversato i comuni interessati dall'opera pubblica. Nessun amministratore si è degnato di comparire quantomeno sul ciglio della strada. Qualche sms strategico di chi, tanto per cambiare, tiene in piedi il gioco dell'ambiguità. Quella che però ormai,non abbindola più chi vuole lealtà e non giri di parole. Sentelli chiede a Calgaro, presidente della Comunità Montana di costringere i sindaci a prendere posizione. Calgaro risponde che penserà al da farsi e non per prendere tempo che non c'è più, ma per studiare la strategia migliore.
'Noi non siamo quelli del lume a petrolio - conclude Sentelli - siamo quelli del lume della ragione. Le nostre motivazioni non sono anacronistiche come qualcuno le vuole spacciare. Le nostre sono argomentazioni valide'.
Denise Scalzeri è un fiume in piena. Con il sorriso di chi sente che con la manifestazione di oggi è riuscita a colpire nel segno. Rincuorata da quei sorrisi che ha scorto dalle finestre e dai balconi degli abitanti della Valle un pò stupiti per quei clacson e per quella fila interminabile di mezzi a motore, sente che la gente può scendere per strada a sostenere il comitato. 'Se la gente ci seguirà e sarà pronta a scendere in piazza con noi, a rendere visibile il proprio dissenso alla Valdastico Nord, sarà più facile stanare gli amministratori, metterli alle strette e farli uscire dal loro nido. Basta accontentarsi di contatti e di informazioni prese tra le quattro mura di casa mentre si disertano i luoghi istituzionali dove si sta decidendo il futuro della Valle. - continua l'agguerrita Denise, che ha tutta la grinta che  deriva dalla vittoria morale di una protesta di successo - i sindaci devono stare con noi, li vogliamo al nostro fianco. Dopo la notizia di lunedì con l'ok del Cipe ci saremmo aspettati una presa di posizione e invece il silenzio totale dell'indifferenza. Noi non ci fermiamo - conclude Denise - dopo oggi, continueremo ad informare i cittadini della Valle affinchè si uniscano a noi. Continueremo a muoverci perchè non è il momento di stare fermi. E' ora che dobbiamo agire, non con il cantiere aperto della Valdastico Nord. Allora sarà troppo tardi'.
N. B.

da thieneonline.it

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Valdastico Nord: un corteo di un Km allo slow mob contro prolungamento della A31‏

Il silenzio della Valle dell'Astico questa mattina, è stato squarciato dal rombo di ben sessanta mezzi tra auto, camion e trattori, che l'hanno attraversata per dire No alla Valdastico Nord. Una manifestazione organizzata dai comitati ambientalisti dell'Alto Vicentino che si sono dati appuntamento a Piovene, dopo l'urlo di protesta del comitato No Valdastico Nord e del gruppo sportivo di Casale.

I mezzi strombazzanti hanno attraversato i comuni per farsi sentire dalla gente, che non ha esitato ad affacciarsi dalla finestra e alzare il pollice, come segno di approvazione all'iniziativa di un gruppo di dissidenti che diventa ogni settimana più nutrito. Tutto questo avviene a pochi giorni dall'ok del Cipe che ha detto si al tratto Piovene Rocchette-Lastebasse, che con il no dei trentini, rischia di far costruire l'opera pubblica che altro non farà che generare cantieri di lavoro, che non daranno quell'opera a cui tanti associano sviluppo economico. 'Che ce ne facciamo di un tratto d'autostrada inutile?Servirà solo a devastare il nostro territorio'. E' il pensiero unanime dei manifestanti, che vogliono rompere il silenzio e coinvolgere gente comune e amministratori comunali, che non si capisce più da che parte stiano.
‘Il no di Trento all’autostrada è un segnale che ci deve far capire che la A31 fino al Trentino non serve – ha sottolineato il 49enne Giuseppe Dall’Osto, del Gruppo sportivo ricreativo di Casale – infatti i trentini hanno finanziato il troncone della Valsugana che porta a Trento sud, perché sono molto più pratici di noi. La A31 fino a Lastebasse è un’ulteriore spreco i danaro pubblico. Invece di creare opportunità di lavoro le cancellerà, perché le aziende vicino all’autostrada si sposteranno’.
Arrigo Panozzo, cinquantenne di Cogollo del Cengio, si è dato con anima e corpo al comitato No Valdastico Nord, per dire che ‘questo modello di sviluppo non va più bene. Dobbiamo avere il coraggio di dire basta e senza traumi sociali bisogna cercare sistemi di sviluppo più sostenibili’. ‘Far finire l’autostrada a Lastebasse – ha commentato Ermenegildo Colombo, ex sindaco di Cogollo del Cengio, presente al corteo – è segno che il prolungamento è una decisione aziendale che non ha nessuna logica di trasporto o di commercio’.
Renzo Priante, architetto da sempre in pole position per dire ‘no’ all’autostrada, ha organizzato il corteo di vetture per ‘sfondare il muro di cristallo contro le istituzioni. ‘Il prolungamento della A31 è un’operazione fallimentare che non serve a raggiungere Trento e non procura niente di buono – ha spiegato – La vogliono fare anche se c'è il no di Trento, anche se l'Unione Europea non lo considera un tratto strategico, anche se sbuca in mezzo a un bosco a Lastebasse, anche se sventra la stretta valle dell'Astico con viadotti e un tunnel a doppia canna che sarà il secondo più lungo d'Europa, anche se solo per illuminarla servirà energia pari a quella necessaria per una piccola città, anche se percorrerla costerà agli utenti un occhio della testa. Tutto – conclude – purchè venga garantito il rinnovo della concessione alla Società Autostrada Brescia-Padova in scadenza il prossimo 30 giugno. Bisogna opporsi a questo modo di gestire il territorio. La Serenissima e il Cipe sono fermi al trasporto su gomma e invece entro 20 anni tutti i trasporti verso le Alpi dovranno andare su ferrovia’. Ecco video: http://www.youtube.com/watch?v=gehRKp6Rf8I
Anna Bianchini

da thieneonline.it 

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Valdastico Nord: un corteo di un chilometro allo slow mob contro prolungamento della A31

Di Redazione VicenzaPiù | Sabato 23 Marzo alle 17:17 | 0 commenti
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Comitato No Valdastico Nord  -  Una partecipazione oltre le aspettative ha riscosso questa mattina lo slow mob contro il prolungamento dell'autostrada A31 organizzato dal comitato No Valdastico Nord e dal Gruppo sportivo ricreativo di Casale di Cogollo del Cengio. A Piovene Rocchette alle 10 erano già una trentina i mezzi tappezzati di messaggi che si sono diretti verso nord (qui uno dei video del corteo di
stamattina lungo la valle dell'Astico
).
A Cogollo se ne sono aggiunti altrettanti e lungo il percorso, fino al giro di boa di Lastebasse, si sono aggregati via via altri partecipanti per un totale di 70-80 veicoli. Un corteo lungo un chilometro formato da auto, moto, trattori, quad, furgoni e camion ha percorso la statale e le vie interne dei paesi della vallata ad una media di 40-50 chilometri orari, senza comunque compromettere la sicurezza della circolazione stradale.
Richiamate dai clacson, numerose sono state le persone così accorse in strada a Cogollo, Seghe, Velo d'Astico, Arsiero, Barcarola, Pedescala, San Pietro, Ponte Maso, Casotto, Ponte Posta, Scalzeri, Carotte e Lastebasse. Alcuni sorpresi, molti salutando e applaudendo l'iniziativa, magari alzando la testa dalla zappa, affacciandosi dai balconi o sollevando il bicchiere fuori dal bar.
"Sapevamo di poter contare su una quarantina di veicoli - dichiarano Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord e Giuliano Dall'Osto del Gruppo Casale -, ma non avremmo mai scommesso su una tale partecipazione, anche perchèabbiamo preso la decisione di organizzare lo slow mob appena giovedì mattina. Il risultato ci incoraggia quindi a continuare l'attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito ad un'opera utile solo alla Società Autostrada Brescia-Padova, che altrimenti non si vedrebbe rinnovata la concessione. Per soddisfare gli interessi economici di pochi privati, quindi, si dà il via ad uno scempio ambientale di una delle valli più belle della regione".
La decisione di passare ad azioni in grado di richiamare l'attenzione - in aggiunta ai ricorsi al Tar, alle petizioni, alle lettere e al coinvolgimento di politici e amministratori, agli incontri pubblici, agli striscioni "No Valdastico Nord" appesi fuori dalle case - è stata presa dai due comitati in seguito alla recente approvazione da parte del Cipedel tracciato della A31 fino a Lastebasse.
"Per fare una strada da Vicenza a Trento - sottolineano Priantee Dall'Osto -, Vicenza e Trento dovrebbero essere d'accordo. Non è così quando si tratta di una società privata, la A4 Holding che possiede l'autostrada Brescia-Padova. Forte dei suoi appoggi nei ministeri, la A4 Holding parte lancia in resta per imporre la sua strada a pagamento alla Provincia di Trento e alla Valle dell'Astico, beneficiando del duplice ruolo di Schneck, a un tempo presidente della società Autostrade Bs-Pd e di presidente della Provincia di Vicenza (ora commissario). Uno strano iter ha portato a una valutazione d'impatto ambientale regionale nascosta ai sindaci, ad autorizzazioni parziali, ad osservazioni non considerate dalla commissione Via, a tracciati cambiati in corso e mai mostrati ufficialmente ad amministratori e cittadini. Infine il risultato più assurdo: un'autostrada che per 900 milioni di euro collega trionfalmente Piovene (8.800 abitanti) con Lastebasse (200 abitanti). Un capolavoro di inutilità, che distruggerà aziende agricole in cambio di ridottissimi transiti".

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Valdastico, protesta del comitato
Un chilometro di serpentone

«Slow Mob» di un'ottantina di mezzi lungo i paesi che attraversano la valle

VICENZA - Un serpentone di auto, moto e trattori che si è snodato per circa un chilometro, a bassa velocità, ha caratterizzato oggi la protesta dei comitati della Valdastico che si oppongono al prolungamento dell'autostrada A31 verso Nord, in Trentino. Un progetto che piace al Veneto, ma non alla Provincia autonoma di Trento. Una partecipazione oltre le aspettative, secondo il comitato 'No Valdastico Nord' quella allo «slow mob» che ha attraversato i paesi della valle. Un'ottantina gli automezzi, tappezzati di manifesti con slogan contro il progetto, che hanno percorso la statale e le vie interne dei paesi della vallata ad una media di 40-50 chilometri orari, senza compromettere la sicurezza della circolazione stradale.
Richiamate dai clacson dei mezzi dei manifestanti, numerose sono state le persone che sono accorse in strada a Cogollo, Seghe, Velo d'Astico, Arsiero, Barcarola, Pedescala, San Pietro, Ponte Maso, Casotto, Ponte Posta, Scalzeri, Carotte e Lastebasse, e si sono unite agli slogan dei dimostranti. «Sapevamo di poter contare su una quarantina di veicoli - hanno commentato dichiarano Renzo Priante, del comitato «No Valdastico Nord» e Giuliano Dall'Osto, del Gruppo Casale -, ma non avremmo mai scommesso su una tale partecipazione, anche perchè abbiamo preso la decisione di organizzare lo slow mob giovedì mattina». «Il risultato ci incoraggia quindi - hanno concluso - a continuare l'attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito ad un'opera utile solo alla Società Autostrada Brescia-Padova, che altrimenti non si vedrebbe rinnovata la concessione. Per soddisfare gli interessi economici di pochi privati si dà il via ad uno scempio ambientale di una delle valli più belle della regione». La nuova fase della protesta, dopo i ricorsi contro l'opera presentati al Tar, e le petizioni al mondo della politica, è stata presa dai comitati in seguito alla recente approvazione da parte del Cipe del tracciato della A31 fino a Lastebasse (Vicenza), che dovrebbe avere un costo intorno ai 900 milioni di euro. (Ansa)

da corrieredelveneto.corriere.it

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Valdastico Nord: serpentone di protesta lungo un km di macchine, moto e trattori

Un'ottantina gli automezzi, tappezzati di manifesti con slogan contro il progetto, che hanno percorso la statale e le vie interne dei paesi della vallata (Vicenza) ad una media di 40-50 km orari. 

Redazione23 marzo 2013

A pochi giorni dall'approvazione del progetto preliminare del primo troncone della Valdastico Nord da parte del Cipe, si scatena la protesta nel vicentino.


Un serpentone di auto, moto e trattori che si è snodato per circa un chilometro, a bassa velocità, ha caratterizzato oggi la protesta dei comitati della Valdastico che si oppongono al prolungamento dell'autostrada A31 verso Nord, in Trentino. Un progetto che piace al Veneto, ma non alla Provincia autonoma di Trento. Una partecipazione oltre le aspettative, secondo il comitato 'No Valdastico Nord' quella allo 'slow mob' che ha attraversato i paesi della valle. Un'ottantina gli automezzi, tappezzati di manifesti con slogan contro il progetto, che hanno percorso la statale e le vie interne dei paesi della vallata ad una media di 40-50 chilometri orari, senza compromettere la sicurezza della circolazione stradale.

Richiamate dai clacson dei mezzi dei manifestanti, numerose sono state le persone che sono accorse in strada a Cogollo, Seghe, Velo d'Astico, Arsiero, Barcarola, Pedescala, San Pietro, Ponte Maso, Casotto, Ponte Posta, Scalzeri, Carotte e Lastebasse, e si sono unite agli slogan dei dimostranti. "Sapevamo di poter contare su una quarantina di veicoli - hanno commentato dichiarano Renzo Priante, del comitato No Valdastico Nord e Giuliano Dall'Osto, del Gruppo Casale -, ma non avremmo mai scommesso su una tale partecipazione, anche perché abbiamo preso la decisione di organizzare lo slow mob giovedì mattina".

"Il risultato ci incoraggia quindi - hanno concluso - a continuare l'attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito ad un'opera utile solo alla Società Autostrada Brescia-Padova, che altrimenti non si vedrebbe rinnovata la concessione. Per soddisfare gli interessi economici di pochi privati si dà il via ad uno scempio ambientale di una delle valli più belle della regione".

da VicenzaToday.it




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Protesta contro progetto Valdastico Nord

Dimostranti sfilano in serpentone auto e moto lungo 1 km

(ANSA) - VICENZA, 23 MAR - Un serpentone di auto, moto e trattori lungo un chilometro ha caratterizzato oggi la protesta dei comitati della Valdastico che si oppongono al prolungamento dell'autostrada A31 verso Nord, in Trentino. Progetto che piace al Veneto, ma non a Trento.
Una partecipazione oltre le aspettative l'ha definita il comitato 'No Valdastico Nord'.
Richiamate dai clacson dai dimostranti molte sono state le persone accorse in strada per unirsi alla protesta, nei paesini ai piedi dell'Altopiano.




da LaGazzettaDelMezzogiorno.it

sabato 23 marzo 2013

Valdastico Nord: un corteo di un chilometro stamattina allo slow mob contro il prolungamento dell'autostrada A31



Valdastico Nord: un corteo di un chilometro
stamattina allo slow mob contro il prolungamento dell'autostrada A31

 

Valle dell’Astico, 23 marzo 2013

Una partecipazione oltre le aspettative ha riscosso questa mattina lo slow mob contro il prolungamento dell'autostrada A31 organizzato dal comitato No Valdastico Nord e dal Gruppo sportivo ricreativo di Casale di Cogollo del Cengio.
A Piovene Rocchette alle 10 erano già una trentina i mezzi tappezzati di messaggi che si sono diretti verso nord. A Cogollo se ne sono aggiunti altrettanti e lungo il percorso, fino al giro di boa di Lastebasse, si sono aggregati via via altri partecipanti per un totale di 70-80 veicoli. Un corteo lungo un chilometro formato da auto, moto, trattori, quad, furgoni e camion ha percorso la statale e le vie interne dei paesi della vallata ad una media di 40-50 chilometri orari, senza comunque compromettere la sicurezza della circolazione stradale.
Richiamate dai clacson, numerose sono state le persone così accorse in strada a Cogollo, Seghe, Velo d'Astico, Arsiero, Barcarola, Pedescala, San Pietro, Ponte Maso, Casotto, Ponte Posta, Scalzeri, Carotte e Lastebasse. Alcuni sorpresi, molti salutando e applaudendo l'iniziativa, magari alzando la testa dalla zappa, affacciandosi dai balconi o sollevando il bicchiere fuori dal bar.
"Sapevamo di poter contare su una quarantina di veicoli – dichiarano Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord e Giuliano Dall’Osto del Gruppo Casale -, ma non avremmo mai scommesso su una tale partecipazione, anche perchè abbiamo preso la decisione di organizzare lo slow mob appena giovedì mattina. Il risultato ci incoraggia quindi a continuare l'attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito ad un’opera utile solo alla Società Autostrada Brescia-Padova, che altrimenti non si vedrebbe rinnovata la concessione. Per soddisfare gli interessi economici di pochi privati, quindi, si dà il via ad uno scempio ambientale di una delle valli più belle della regione”.
La decisione di passare ad azioni in grado di richiamare l'attenzione - in aggiunta ai ricorsi al Tar, alle petizioni, alle lettere e al coinvolgimento di politici e amministratori, agli incontri pubblici, agli striscioni “No Valdastico Nord” appesi fuori dalle case - è stata presa dai due comitati in seguito alla recente approvazione da parte del Cipe del tracciato della A31 fino a Lastebasse.
Per fare una strada da Vicenza a Trento – sottolineano Priante e Dall’Osto -, Vicenza e Trento dovrebbero essere d'accordo.  Non è così quando si tratta di una società privata, la A4 Holding che possiede l'autostrada Brescia-Padova. Forte dei suoi appoggi nei ministeri, la A4 Holding parte lancia in resta per imporre la sua strada a pagamento alla Provincia di Trento e alla Valle dell'Astico, beneficiando del duplice ruolo di  Schneck, a un tempo presidente della società Autostrade Bs-Pd e di presidente della Provincia di Vicenza (ora commissario). Uno strano iter ha portato a una valutazione d'impatto ambientale regionale nascosta ai sindaci, ad autorizzazioni parziali, ad osservazioni non considerate dalla commissione Via, a tracciati cambiati in corso e mai mostrati ufficialmente ad amministratori e cittadini. Infine il risultato più assurdo: un'autostrada che per 900 milioni di euro collega trionfalmente Piovene (8.800 abitanti) con Lastebasse (200 abitanti). Un capolavoro di inutilità, che distruggerà aziende agricole in cambio di ridottissimi transiti".