La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

giovedì 7 novembre 2013

BOTTA E RISPOSTA TRA TOSI E ROSSI...Commento agli articoli del GdV e Corriere del Veneto del 05/11/13

Non credevamo ai nostri occhi: avevamo appena finito di leggere sul Giornale di Vicenza di un Tosi ottimista per il prolungamento dell'A31 Nord per via dei risultati delle elezioni provinciali di Trento ( Link_Facebook _GdV_Valdastico Nord_Tosi_adesso_ci_crede ), quando, sfogliando il Corriere del Veneto, siamo invece incappati nelle dichiarazioni del diretto interessato, Ugo Rossi, nuovo presidente della provincia di Trento, che gelava le speranze di Tosi (Link_Facebook_Corriere_del_Veneto_Valdastico_Rossi_conferma_il_no ).

Un botta e risposta quindi tra Flavio Tosi, Presidente di Autostrada Bs-Pd SpA, e Ugo Rossi, appena eletto a Trento con il centrosinistra.
Tosi, che è anche sindaco di Verona, appena un anno fa dichiarava "si deve scegliere tra la Valdastico e la Valsugana" (7.10.2012, Giornale di Vicenza). Ora, che è diventato amministratore della società autostradale, freme invece dall'impazienza per prolungare l'A31 Nord fino a Trento.
Il suo predecessore, Attilio Schneck, aveva cercato di dare un colpo forte all'autonomia trentina (si vede che il federalismo degli altri dà fastidio al federalismo proprio), arrivando a impugnare le delibere della provincia di Trento. Ora invece la pretesa approvazione da parte di Trento è accantonata (anche perché non ha prodotto risultati).
E oggi parla Tosi, che invita Rossi a pronunciarsi. Però attenti, perchè Roma è pronta a mettere i piedi sul tavolo trentino ("Lupi dovrà far partire la discussione"). Stavolta non c'è la minaccia, ma le blandizie del rinnovo automatico delle concessioni autostradali in Veneto e in Trentino: rinnovo senza gara, proibito dall'Europa e che costa allo Stato quanto costa la mancata messa all'asta di un bene molto appetibile: le concessioni. 
Forse il sindaco di Verona non sa che il rinnovo automatico delle concessioni senza gara costa parecchio alle finanze pubbliche? Si tratta di qualche migliaio di milioni che farebbero comodo allo Stato per promuovere veramente lo sviluppo e aiutare gli strati più deboli della popolazione, che si ingrossano di giorno in giorno. Ma sembra che i politici del Veneto preferiscano rinnovare a prezzo di favore una concessione vecchia di 57 anni a RE.COnsult, impresa Mantovani e banche varie.
Per fortuna Ugo Rossi da Trento risponde: di infrastrutture siamo disposti a parlare con il Veneto basta che si tratti di ferrovie (Link_Facebook_Corriere_del_Veneto_Valdastico_Rossi_conferma_il_no  ).
 
Questo coglie impreparato il Veneto: infrastrutture su rotaia? Che idea stravagante hanno i trentini e l'Europa: se c'è l'auto a cosa serve il treno? 
Finché la politica dei trasporti in Veneto viene fatta dalle società private che hanno l'accortezza di nominare politici alla presidenza, saremo sempre in arretrato: penseremo sempre al piccolo vantaggio di oggi senza guardare al futuro.

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