La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

sabato 7 aprile 2012

Vicenza, la benzina record fa
calare il traffico sulla Serenissima AUTOSTRADA. Nel primo trimestre 2012 c'è una contrazione del 5%. Ridotti i flussi sia delle auto che dei mezzi pesanti Schneck: «Questi numeri si spiegano soltanto con il prezzo dei carburanti che si è aggiunto alla crisi»
06/04/2012
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Autostrada Serenissima A4 (ARCHIVIO)
Vicenza. Mettici la recessione e il costo alle stelle del carburante, e il dato non poteva sorprendere, anche se impressiona: meno 5 per cento di traffico nel primo trimestre 2012 sui tratti in concessione dell'A4 Brescia-Padova e dell'A31 Vicenza Nord-Piovene Rocchette. A fornirli è la società A4 Holding di via Flavio Gioia a Verona. «C'è crisi, non si muove la merce e i mezzi stanno fermi», analizza il presidente Attilio Schneck. Ma se la contrazione è pesante sulle autostrade rispetto ad un 2011 tutto sommato in tenuta, l'altra conseguenza dell'aumento dei prezzi dei carburanti è sicuramente la diminuzione dei consumi e quindi sono a rischio anche le pompe di benzina. E, molto probabilmente, saranno sempre di più i vicentini che per questo ponte di Pasqua sceglieranno di lasciare a casa l'auto. I DATI. Sono fuori dalla media i dati del primo trimestre 2012. Il quadro lo tracciano in casa Serenissima: «Nel corso del 2011, sui tratti autostradali della Bs-Pd e A31, il traffico ha registrato un incremento medio complessivo in termini di veicoli per chilometro totali pari al +0,47% rispetto al medesimo periodo dell'anno 2010 (per un totale di 5.264.858.565 veicoli/chilometro), di cui un +1,29% per la componente pesante ed un +0,17% per la componente leggera». In particolare, distinguendo per singolo tratto autostradale, nell'A4 Brescia-Padova si è registrato un leggero incremento complessivo del traffico dell'0,62%, di cui un +0,32% per la componente leggera, un +1,44% per la componente pesante. Nel tratto A31 Vicenza Nord-Piovene Rocchette, invece il decremento complessivo del traffico è stato più sensibile: - 2,01%, di cui un -2,07% per la componente leggera, un -1,83% per la componente pesante. IL CROLLO. Analizzando invece i dati al primo trimestre 2012 il traffico ha registrato un crollo importante in termini di veicoli/chilometro totali pari al -5,01% rispetto al medesimo periodo dell'anno 2011, di cui un -4,30% per la componente pesante ed un -5,30% per la componente leggera. LA BENZINA. «Un dato a senso unico che può essere spiegato soltanto con l'aumento della benzina - sottolinea Schneck – che ha penalizzato ulteriormente la situazione economica già precaria». Attenzione però. La contrazione del consumo dei carburanti comporta non solo meno traffico in autostrada, ma meno introiti erariali e meno indotto economico creato dai viaggi, quindi per esempio, turismo, shopping e acquisti all'autogrill. La contrazione del traffico, poi, non significa diminuzione o aumento dei pedaggi autostradali che sono legati ad altri criteri per la loro definizione. LE CONSEGUENZE. Secondo i dati citati da ItaliaOggi, a marzo il traffico generale sulle autostrade italiane è calato del doppio rispetto a quello della tratta della Serenissima, vale a dire del 10%. Il dato è ovviamente una media. «Ma è pur sempre un dato – denuncia la Cisl nazionale - che potrebbe addirittura portare alla chiusura di 5 mila stazioni di servizio con 10 mila posti di lavoro in pericolo in tutta Italia». Anche l'Ascom berica, a marzo, ha segnalato una riduzione del consumo di benzina, con inevitabili ripercussioni anche sui volumi di traffico nelle strade. La caccia alle cosiddette “pompe bianche”, quelle che propongono costi leggermente a ribasso rispetto alle società multinazionali, è già diventata una prassi per molti vicentini. C'è da scommettere che saranno in molti a rinunciare alla gita fuori porta di Pasquetta anche per colpa del caro benzina.
Cristina Giacomuzzo

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