La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

giovedì 26 aprile 2012

martedì 24 aprile 2012 – REGIONE – Pagina 6
GRANDI INFRASTRUTTURE. Incontro a Trento tra Chisso e Pacher sui temi della mobilità
Valdastico nord, picche
Ancora il «no» trentino
nel vertice col Veneto
Oggi la Provincia autonoma si presenta alla Conferenza dei servizi a Roma con un documento di contrarietà: «Ci vuole la nostra intesa»
L´asses. veneto Renato Chisso| L´asses. trentino Alberto Pacher| Un´immagine di come sarà la futura Valdastico Nord secondo il progetto depositato
Roberta Bassan
TRENTO
Ancora picche, ancora un no. Il proseguimento della Valdastico verso nord rimane ancora un «nodo da sciogliere» e quel «abbiamo ancora dei problemi» strappato all´assessore veneto alla mobilità Renato Chisso all´uscita dall´incontro con il vicepresidente della Provincia di Trento Alberto Pacher la dice tutta sulle difficoltà che sta incontrando tuttora l´infrastruttura. Due appuntamenti a 24 ore di distanza l´uno dall´altro, uno a Trento e l´altro a Roma. Due tavoli di lavoro con un tema che rimbalza da un capo all´altro dell´Italia: autostrada A31 nord, tronco Trento-Valdastico-Piovene Rocchette. Il primo tavolo si è svolto ieri a Trento, capoluogo della Provincia che ha sempre osteggiato l´infrastruttura lunga - da progetto preliminare - 39,1 chilometri, che attraversa la valle dell´Astico e sbuca a Besenello e che, in questi giorni è all´attenzione dei comuni (6 vicentini e 5 trentini), interessati al passaggio dell´arteria. Il secondo tavolo invece è convocato oggi con la Conferenza dei Servizi, primo effettivo passo nell´iter verso l´approvazione del progetto e, di fatto, verso la possibile proroga della concessione all´Autostrada Brescia-Padova.
IL VERTICE A TRENTO. Ma partiamo da Trento. Ieri pomeriggio era in calendario un confronto tra Provincia Autonoma e Regione Veneto sui temi della mobilità. Un incontro che a tutti gli effetti poteva passare anche inosservato, quasi interlocutorio, se non fosse caduto alla vigilia della Conferenza dei servizi convocata a Roma oggi. Dunque ieri l´assessore veneto Renato Chisso con uno dei massimi dirigenti regionali Giuseppe Fasiol ha incontrato l´assessore alle infrastrutture trentino Alberto Pacher, vice del presidente Lorenzo Dellai, uno per capirci che mai ha tentennato nell´esprimere la sua contrarietà al proseguimento della Valdastico verso nord. Giusto nei giorni scorsi non si faceva scrupoli ad affermare che «la Valdastico è inutile e controproducente». Ieri, aveva al suo fianco il dirigente del Servizio infrastrutture stradali e ferroviarie Luciano Martorana, si è confrontato con i veneti sul protocollo riguardante il tema generale della mobilità, compreso l´aspetto ferroviario e la Valsugana, rinviando agli uffici la messa a punto di uno schema di lavoro puntuale. Fin qui d´amore e d´accordo. Di Valdastico non si è ufficialmente parlato. «Resta un problema», ha detto in pillole l´assessore veneto uscendo dall´incontro. Ma ancora più lampante è stato Pacher anticipando la posizione del Trentino: «In un documento esprimeremo tutta la nostra contrarietà».
LA CONFERENZA DI ROMA. E la palla rimbalza a Roma. Oggi, alle 15, presso il Parlamentino del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici al IV piano di via Nomentana 2, è indetta la Conferenza dei Servizi, con l´obiettivo di acquisire le osservazioni di tutti i soggetti, enti pubblici ma non solo, coinvolti dal passaggio dell´infrastruttura. La lettera di convocazione è firmata da Ettore Incalza, capo della Struttura tecnica di missione, braccio destro del ministro Passera e del viceministro Ciaccia ed è stata indirizzata a 70 enti di cui 15 vicentini, per conoscenza anche all´Autostrada Brescia-Padova presieduta dal presidente della Provincia di Vicenza Attilio Schneck. La Struttura di missione gestisce le opere in legge obiettivo, cioè quelle definite “strategiche e di preminente interesse nazionale”, come nel caso della Valdastico. La piega che prenderà la Provincia di Trento è già delineata: «Saremo rappresentati da un tecnico - anticipa il vicepresidente Pacher - che consegnerà un documento, anche a nome dei Comuni, in cui verrà espressa tutta la nostra contrarietà alla realizzazione dell´opera».
IL NO DI TRENTO. La contrarietà si basa su due aspetti. Il primo: ai sensi della sentenza della Corte costituzionale un´opera pubblica di valenza sovraregionale può essere realizzata solo in presenza di un accordo tra gli enti territoriali interessati. Il secondo: il passaggio nella Finanziaria per cui per la realizzazione della Valdastico nord A31, ascritta alla competenza della Regione Veneto, deve essere raggiunta previa intesa con la Provincia autonoma di Trento, nel rispetto dello Statuto speciale della Provincia e delle relative norme di attuazione nonché delle disposizioni provinciali in materia di pianificazione urbanistica e governo del territorio.
I PROBLEMI. La strada si fa dura. Certo, per i più ottimisti, anche se dalla Conferenza dei servizi dovesse arrivare un parere negativo, l´iter può ugualmente proseguire con delibera del Cipe e in ogni caso il Consiglio dei Ministri può superare tutti i «no» perché l´opera è in legge obiettivo. Ma il Trentino si fa scudo delle sue ragioni e venderà cara la sua pelle.
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