La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

mercoledì 17 aprile 2013

Non solo musica al Concerto per la Valle dell'Astico

Venerdi sera è stato un momento di aggregazione come pochi. Un teatro traboccante di gente a Cogollo. 300 persone, forse di più, hanno assistito al concerto per la Valle dell'Astico. BandaBrian e Vallincantà ci hanno veramente incantati con la loro musica popolare, rispolverata dai cassetti della memoria delle nostre tradizioni, o scritta e musicata da chi, ai giorni nostri, osservando la nostra valle, ha ancora qualcosa di bello da dire. Il collante è stata l'emozione, un amore viscerale verso la terra d'origine, il racconto delle nostre origini, umili, forse, ma autentiche e cariche di dignità. La speranza...che sia ancora possibile pensare ad un mondo ragionato e migliore.

Di seguito, condividiamo con voi un testo a due voci letto a inizio concerto. Le affermazioni fatte da chi vuole l'autostrada (ma in genere da chi vuole tutte le grandi opere che nascondono interessi privati più che collettivi) e le nostre riflessioni.
Potrete poi perdervi nelle righe dell'intervento toccante e profondo di Liverio Carollo, insegnante di lettere, scrittore e naturalista che ha donato il suo prezioso contributo facendo scaturire, alla fine, un applauso da standing ovation. 



TESTO A DUE VOCI PER LA SERATA DEL 12 APRILE

Hanno detto che questa autostrada unisce i popoli
Allora perché imporre ai trentini un'autostrada che non vogliono e minacciare cause milionarie se non l'accettano?
Hanno detto "questa autostrada piace all'Europa - è una priorità per l'Unione Europea" Giornale di Vicenza 20 giugno 2012
"Il progetto per l'autostrada "Valdastico A31 Nord" non fa parte né dell'attuale rete transeuropea dei trasporti, né del progetto prioritario n. 1 relativo all'asse ferroviario Berlino- Palermo" Siim Kallas Presidente della Commissione Europea dei Trasporti
Hanno detto che questa autostrada serve per collegarci con l'Europa
Siamo sempre andati a nord attraverso l'autostrada Verona-Brennero e attraverso la Valsugana. Che male c'è a percorrere la Valdastico per andare verso le montagne e non dentro le montagne?
Hanno detto BASTA SPRECARE TERRITORIO (Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative - dicembre 2012)
Questa autostrada espropria 1 milione di metri quadrati di terreno e ne vincola 2 milioni
Hanno detto: “Questa autostrada non costerà NULLA ai cittadini”
I cittadini la stanno già pagando con il continuo aumento dei pedaggi. In più un terzo delle aziende agricole della Valle dell'Astico dovrà chiudere. Altri posti di lavoro persi
Hanno detto “Questa autostrada porterà  sviluppo”
A Piovene Rocchette questa autostrada è arrivata 37 anni fa: allora la Lanerossi aveva 3000 operai, l’anno scorso ha chiuso i battenti
Hanno detto "Questa autostrada è un'opportunità per l'economia dell'alto vicentino"
30 km di gallerie per andare a Trento costeranno più che attraversare il Monte Bianco (41 € al transito). Quale crescita è possibile con questi costi?
Hanno detto che questa autostrada userà tutte le tecniche per inserirsi armonicamente nell'ambiente
Per illuminare 30 km di gallerie occorrerà consumare tanta energia elettrica pari al consumo di 70.000 abitanti. Che ne sarà dell’armonia delle sorgenti intercettate che ci alimentano?
Hanno detto "questa autostrada è un'opportunità per gli abitanti della valle"
E’ adesso che bisogna pensare ad uno sviluppo sostenibile per la valle. Tra vent’anni, quale turismo o attività tra i piloni dell'autostrada?
Hanno detto che questa autostrada è voluta da tutti i partiti della provincia
Basta questo perché i cittadini debbano accettarla? Chi è stato votato, non deve sentire la voce dei loro elettori?


Può una società privata nascondere il progetto ai cittadini?
Vi auguriamo una buona serata con il Concerto per la Valle dell’Astico


 INTERVENTO LIVERIO CAROLLO
 

Giorni addietro gli amici della Bandabrian e Vallincantà mi hanno contattato dicendomi: “Tu che cammini da anni in Val d’Astico, vieni a dire due parole sulla valle e sull’autostrada che è in progetto”.   E’ vero che frequento la valle da decenni, cercando sentieri, portando comitive dell’Università popolare di Arsiero, dei vari CAI e Gam della zona, portando anche scolaresche (più quando insegnavo, ora meno). E’ vero quindi che questa valle, che frequento dagli anni ’70, la sento anche un po’ mia.
Da quando ho sentito riprendere il discorso sull’autostrada da costruire un tarlo ha cominciato a rodermi dentro, ci penso e ci ripenso e i miei sentimenti sono altalenanti tra rabbia, disillusione, speranza, poi rassegnazione e ancora rabbia.
Non sono per niente esperto di questioni tecnico-finanziarie-politiche sull’autostrada. Io butto lì soltanto alcune idee di fondo. Taluni le condivideranno, altri no. Ma prendetele come spunti di riflessione. Riflessione peraltro necessaria perché ciò che si sta progettando per la Val d’Astico è una cosa grossa, molto grossa.
Se la Val d’Astico fosse un puro dato geologico, un nudo spacco fisico sulla crosta terrestre, potremmo anche traforarla, sconvolgerla. Non si perderebbe granché. Si dà invece il caso che la Val d’Astico sia abitata e lo sia da secoli. Già nel medioevo è stata diboscata, messa a coltura, sono nati insediamenti, sono state costruite chiese, ci è passata sopra una civiltà contadina che è durata generazioni, è stata segnata in profondo  da due guerre mondiali, è stata visitata da letterati ed è tuttora fittamente abitata: insomma si è sedimentato anche qui un denso substrato culturale.  Ecco la chiesa di Brancafora che ricorda l’antico ospizio per i pellegrini Romei, ecco San Giorgio di Velo, di San Zeno alle falde del Cengio, Sant’Agata; ecco i tipici insediamenti di valle, i terrazzamenti, i sentieri e i resti della Grande Guerra, i ricordi fogazzariani a Velo… Non solo, ma (volendo scendere più in dettaglio) anche la musica fa parte di questo substrato culturale di valle. Quando i Vallincantà ci narrano, attraverso le note, di una certa contrà un tempo viva, di una sofferta migrazione, di un tipico personaggio di valle, attingono a questa cultura.
Quando la Bandabrian ci presenta una contravansa o una vecchia manfrina che si ballava, non so, a Cogollo o a Pedescala, attingono a questa cultura di valle. E attraverso questa cultura di valle essi sanno darci quelle emozioni  intense per cui noi siamo qui stasera ad ascoltarli.
La val dell’Astico non è un bidone vuoto.
Tutto questo prezioso patrimonio culturale, che fa tutt’uno con l’ambiente naturale della Val d’Astico, verrebbe  in gran parte infranto dall’autostrada.
Si dirà: “Ma la chiesa di san Giorgio resta, la chiesa di Sant’Agata resta”. Sì, ma un monumento è bello  se è inserito nell’ambiente in cui è nato (una villa palladiana in mezzo alle abetaie di Asiago neanche riusciamo ad immaginarla).  Anche il paesaggio fa parte del monumento. Non solo, anche il silenzio fa parte del monumento. Ve l’immaginate la chiesa di San Giorgio con l’enorme nastro d’asfalto e gli svincoli a 200-300 m di distanza?
Io sono sempre rimasto affascinato dall’architettura di contrà Scalzeri. E’ un’architettura essenziale, sobria, sapida, anche perché immersa nella quiete e nel mormorio dell’Astico. Ve lo immaginate il centro di Scalzeri con il rombo dei camion a 200 m ?
La vita è piacevole anche perché siamo dentro ad un paesaggio gradevole, dentro ad una quotidianità fatta di  cento piccole cose gradevoli e tra queste ci metto anche il bosco, il silenzio, il sentiero, la bestia selvatica, la campagna arata, la fontana di contrada. Anche queste cose vanno a misurare la qualità della vita. Ecco, a mio parere, è la qualità della vita che scadrebbe irrimediabilmente con l’arrivo dell’autostrada. E non solo per noi adesso, ma anche per i nostri figli e nipoti perché con un’autostrada non si ipotecano i prossimi 5 anni ma i prossimi 50 – 60 anni.
Ma la Val d’Astico e valli adiacenti non sono importanti solo per i locali abitanti. E’ area frequentata  da una  grossa fetta di popolazione di pianura. Cosa vi cerca? Ristoro fisio-psichico.
L’area Breganze-Thiene-Zanè Schio è a forte densità abitativa, fortemente industrializzata. I ritmi di vita sono pressanti, scanditi dalle lancette dell’orologio, e poi il traffico, le strade, le rotonde, la fretta quotidiana, le strade puzzolenti di scarichi delle auto.
Tanta gente della pedemontana trova sfogo  qua nella valle, a camminare. E sono tanti. Sapete che il Summano è uno dei monti più frequentati d’Italia? Avete visto il successo che ha avuto la ciclo- pedonale sul sedime della vecchia ferrovia per Arsiero?
I sentieri di valle rilassano. Quando io porto la gente sui sentieri, la maggior soddisfazione che ho è vedere che diventa serena. Intanto sui sentieri i ruoli sociali vengono azzerati. Io nella comitiva ho l’impiegato di banca, il medico, il dipendente delle poste, l’operaio, il piccolo imprenditore, lo studente e l’insegnante e tutti vivono ore in armonia e di fronte ad un panorama o al balzo di un camoscio tutti  provano lo stesso entusiasmo e le medesime emozioni. E alla fine le persone sono contente, le vedi come lavate nell’animo. Un lavaggio che dura anche per il giorno dopo.
Non bisogna sottovalutare questa funzione, direi terapeutica, che i nostri sentieri di valle hanno.
Si dirà che ci sono sentieri emozionanti anche nel Trentino, nelle Dolomiti e nelle Alpi. Sì, ma sono lontani  e per raggiungerli ci vuole spreco di tempo, energie, stress e inquinamento in più. Qui invece abbiamo un’oasi ristoratrice a due passi da casa.  
 Andremo a sconvolgerla con una enorme autostrada?
Ma poi ci sono altri aspetti che non quadrano con questo progetto di autostrada. Aspetti che stridono con  le sensibilità maturate in questi ultimi anni e con i proponimenti che a livello sociale politico sono andati affermandosi.
Ma come? Non c’è stata la Convenzione di Kyoto? Lì i grandi della terra, stimolati anche dai rilevamenti della scienza, non ci hanno detto che il pianeta sta male, che i fumi che scarichiamo nell’aria sono ormai insopportabili, che l’effetto serra incombe, che i climi stanno mutando causa l’anidride carbonica nell’aria, che i ghiacciai stanno ritirandosi ad un ritmo mai osservato finora? E’ urgentissimo ridurre i gas serra hanno detto tutti. E noi nel Vicentino come rispondiamo a questo appello? Con una nuova, grossa autostrada?
Altro problema: tutti sono consci  che in Italia lo spreco di territorio agricolo, di campagna  fertile è stato spropositato in tutti questi anni. Un’ulteriore pugnalata all’agricoltura. Se il governo ultimo non cadeva era pronta una legge tampone per frenare urgentemente il fenomeno. Con l’autostrada noi qui andiamo praticamente  a distruggere l’ultimo lembo di campagna utile della Val d’Astico: quella di Cogollo, che fra l’altro è bellissima sotto il profilo del paesaggio.
E ancora tutti a dire che l’Italia è zeppa di strade e autostrade, che trasporta su gomma la quasi totalità delle merci. Tutti a dire che questo è insostenibile, che bisogna diversificare e rendere efficienti le ferrovie, come si fa negli altri stati più organizzati. Noi qui diamo come risposta una costosissima autostrada? Costi enormi che al massimo ci faranno risparmiare sette – otto Km e mezz’ora di tempo rispetto alla val Sugana. Ma ne vale la pena di questi tempi? Con tutte le urgenze sociali esistenti?
Se le numerosissime autostrade che abbiamo non ci hanno messo al riparo dalla crisi, sarà questa nuova arteria a tirarci fuori da essa?  Sarà ancora l’asfalto la “carta” vincente? Negli anni ’60 lo fu. Ma oggi, se ci sono risorse da spendere, credo che le priorità siano ben altre. Gli anni sessanta sono lontani, molto lontani!

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