La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 15 aprile 2013

Comunità Montana approva delibera contro prolungamento A31 a Lastebasse - Priante e Dall'osto: "Finalmente i sindaci si fanno sentire"

COMUNICATO STAMPA

A31 Valdastico Nord, la Comunità montana
approva una delibera contro il prolungamento dell'autostrada
Priante e Dall'osto: “Finalmente i sindaci si fanno sentire”

Valle dell'Astico, 13 aprile 2013
A pochi giorni dalle nostre lettere a tutti i 119 amministratori della valle, finalmente i sindaci fanno sentire la loro voce”. È il commento di Renzo Priante del Comitato No Valdastico Nord e di Fabio Dall'Osto del Gruppo ricreativo e sportivo di Casale (Cogollo) all'approvazione all'unanimità, da parte della Comunità montana Alto Astico e Posina, di una delibera contro il prolungamento dell'autostrada A31 Nord fino a Lastebasse.
Nel dettaglio, nell'ultima seduta del 4 aprile scorso, i sindaci della valle dell'Astico - Riccardo Calgaro (Cogollo), Tiziano Busato (Arsiero), Roberto Carotta (Pedemonte), Amerigo Dalla Via (Tonezza), Ferrulio Lorenzato (Laghi), Giordano Rossi (Velo d'Astico) e Alberto Toldo (Valdastico) – hanno approvato un ordine del giorno in cui affermano che “non è proprio possibile da parte dei sindaci, accettare l’ipotesi di una esecuzione parziale delle opere, convinti che, se un tracciato autostradale debba essere realizzato, esso non possa che determinare un diretto collegamento con Trento. Si ritiene infatti che tale ipotesi non raggiunga gli obiettivi progettuali e si teme che possa ricrearsi la stessa situazione di Piovene Rocchette, che dal 1976 attende il collegamento verso Trento. Tali considerazioni, alla luce della recente decisione del Cipe, vedrebbero un tratto autostradale incompleto, che non raggiunge le finalità di movimentazione delle merci e delle persone previste nella proposta di implementazione della rete trans-europea dei trasporti Ten-T, attualmente sottoposta ad esame ed approvazione dell’Unione Europea”.
Siamo comunque consapevoli – aggiungono Priante e Dall'Osto – che al di là della delibera non è stato assunto un serio impegno a intraprendere ricorsi amministrativi, in assenza dei quali quest'opera, giudicata da tutti dannosa alla valle, verrà eseguita ugualmente. Si tratta dunque di un compromesso che mette d'accordo sia gli amministratori che sperano che l'autostrada venga affossata per sempre, sia quelli che sperano arrivi presto il consenso per il tratto trentino”.
Ad ogni modo – concludono - riteniamo che si tratti di un risultato significativo, perchè attesta che finalmente si sta cominciando ad abbattere il muro di silenzio che avvolgeva questa 'grande opera', ma evidentemente non così importante da lasciare spazio ad un dibattito in occasione, l'anno scorso, della presentazione del progetto da parte della Società Autostrada Brescia-Padova. Noi ce la stiamo mettendo tutta per opporci alla devastazione cui sta andando incontro la Valle dell'Astico – concludono -, ma soprattutto vogliamo risposte dalla Società Brescia-Padova, cui gli stessi nostri amministratori locali dovrebbero chiedere spiegazioni se davvero, finalmente, vorranno far sentire la voce dei loro cittadini e non soltanto allinearsi ai loro referenti politici”.
L'atto di indirizzo approvato dalla Comunità montana Alto Astico e Posina – su iniziativa del presidente Riccardo Calgaro e dell'assessore Alberto Toldo - verrà ora trasmesso al Cipe, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Consiglio superiore dei lavori pubblici, al Ministero dell’Ambiente, al Ministero per i Beni e le Attività culturali, al Presidente della Regione Veneto e alle varie direzioni regionali interessate (Strade, autostrade e concessioni, Infrastrutture, Mobilità, Urbanistica), al Commissario straordinario della Provincia di Vicenza, al Presidente della Provincia autonoma di Trento, e, infine, ai Comuni vicentini e trentini interessati dal tracciato.

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