La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 22 luglio 2013

COMUNICATO STAMPA - Pubblicata la delibera del CIPE



Pubblicata la delibera del Cipe
che “approva” la Valdastico Nord:
“Più un favore che un’approvazione”


Valle dell'Astico, 22 luglio 2013
Valdastico Nord: la delibera del 18 marzo scorso con cui il Cipe ha approvato il tratto Piovene Rocchette-Valle dell’Astico è stata finalmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì 19 luglio. “Ma con una sostanziale sorpresa – evidenzia Renzo Priante del Comitato No Valdastico Nord -: a dispetto infatti degli enfatici titoli di giornale di allora, si scopre che più che un sì, si è trattato di un ‘ni’. Certo, non è stata una bocciatura completa – commenta -, perché sia mai che il Cipe dia uno schiaffo in faccia a politici ambiziosi”.
Priante infatti fa notare che il Cipe ha formalmente ratificato 18,9 chilometri del tracciato, ma, di fatto, ha approvato solo il 40% (7,7 chilometri): gli altri 11,2 chilometri approvati, infatti, non sono ancora definiti con chiarezza in quanto “oggetto di prescrizione localizzativa da parte del Ministero dell'Ambiente. “Come si fa dunque a chiamarlo stralcio funzionale – aggiunge Priante - quando non si sa neanche dove passa più della metà del tracciato approvato? Alla faccia della trasparenza e della partecipazione dei cittadini. È evidente quindi che la delibera del Cipe è stato un favore più che un’approvazione, tanto più che, a conti fatti, non è stato approvato neanche il 20% dei 39 chilometri necessari per arrivare a Trento”.
Oltretutto la delibera del Cipe dello scorso 18 marzo stabiliva che entro il 30 giugno 2013 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti trasmettesse al Cipe stesso il progetto definitivo dell'intera tratta Valdastico Nord, condizione essenziale per mantenere la scadenza della concessione al 2026, e in ottemperanza all'impegno preso con la Commissione Europea.
“Ora anche questa foglia di fico è caduta – osserva Priante –, perché nessun progetto definitivo da Piovene a Trento è stato trasmesso al Cipe nei termini previsti: la concessione deve pertanto intendersi scaduta. Tuttavia abbiamo subito assistito a scene in cui gli amici degli amici chiedono ancora favori allo Stato e al Ministro Lupi per ottenere proroghe, deroghe e rinvii, come se non gli fossero già stati accordati tre anni di tempo per trovare l'intesa con Trento e come se non ci fosse l'Europa a vigilare su questi malcostumi tipicamente italiani, che già ci hanno fatto pagare pesanti sanzioni”.
“Ci auguriamo che venga finalmente abbandonato questo progetto del prolungamento verso Trento – conclude Priante -, mal fatto, imposto con la forza dello Stato ad una Provincia federalista davvero, e nascosto a sindaci e cittadini. Auspichiamo una gara aperta che conduca ad una nuova concessione autostradale: solo così si avrà la certezza di non vedere realizzate opere inutili e di riservare le esigue risorse a disposizione per infrastrutture essenziali per lo sviluppo socio-economico del Paese”.

Nessun commento:

Posta un commento