La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 2 luglio 2012

 il Mattino di Padova:

Valdastico a corto di fondi La fine del tratto Sud slitta

A4 Holding: le banche non ci danno credito, completamento arriverà nel 2014 Schneck: «Per accelerare la realizzazione della Nord ipotesi project bond»






di Matteo Marian
INVIATO A VERONA. I rubinetti del credito si sono chiusi e Autostrada Brescia-Padova rimanda di un anno il completamento della Valdastico Sud. «Sono oramai sei mesi che le banche non ci danno ulteriori finanziamenti» ha sottolineato ieri al termine dell’assemblea dei soci della A4 Holding il direttore generale Bruno Chiari. Il nodo Valdastico Sud, con il completamento che slitta all’inizio del 2014, appare, però, solo un piccolo “incidente” rispetto al generale problema del credito e dello sviluppo infrastrutturale a Nordest. Ed è forse per questo che, in attesa di definire la revisione del piano finanziario con Anas (fatto non secondario rispetto alla bancabilità dei progetti), in società si stanno studiando possibili alternative. «I project bond potrebbero fare al nostro caso per la realizzazione della Valdastico Nord, sarebbero sicuramente un acceleratore» ha sottolineato il presidente Attilio Schneck.
La possibilità, prevista dal governo nel decreto sviluppo, di permettere alle società che realizzano infrastrutture di emettere delle obbligazioni (e quindi del debito) legate al progetto stesso aiuterebbe Serenissima a trovare gli 1,9 miliardi necessari per realizzare la Valdastico Nord. Certo, i soldi non sono l’unico problema. Ma una mediazione con Trento, magari sulla realizzazione del solo tratto veneto per permettere alla società di ottenere la proroga della concessione al 2026, potrebbe essere possibile. «La partita è nelle mani della Regione che sta trattando il piano trasportistico con la Provincia di Trento. La realizzazione a lotti può essere una strada percorribile». La conferenza dei servizi sulla Valdastico Nord si è chiusa e per fine luglio potrebbe andare a dama anche la valutazione di impatto ambientale. A settembre, sul tavolo del Cipe, potrebbe esserci il preliminare.
Intanto Brescia-Padova fa fronte agli investimenti con la cassa generata dalla società. Il fatto è che nei primi sei mesi dell’anno il traffico ha fatto segnare un calo del 7%. «A bilancio non si vede perché pareggiato dall’aumento delle tariffe» ha sottolineato Schneck, «ma, se proiettato sull’anno, si tratta di 20 milioni di ricavi in meno». Ieri l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2011 (672 milioni i ricavi di gruppo, utile di 18,6 milioni), mentre è stata rinviata la modifica dello statuto per allargare il Cda da nove a 11 e per definire una governance che rispecchi il nuovo azionariato (più privati). Secondo Comune e Provincia di Venezia e Camera di commercio di Padova la modifica farebbe scattare il diritto di recesso, e quindi la società avrebbe dovuto acquistare le loro quote. «Strada non percorribile, faremo le modifiche necessarie» ha commentato Schneck rinviando il punto. Mentre Serravalle ha avviato un’asta sul suo 5% e Provincia di Bergamo pare intenzionata a vendere, Intesa Sanpaolo, Gambari, Astaldi e la 2G Investimenti (Giuliano e Guglielmo Tabacchi) hanno concentrato le loro quote: il veicolo finale sarà Reconsult, ed è stato sottoscritto un patto di sindacato sul 50,3% di A4 Holding.
29 giugno 2012

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