La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 7 maggio 2012

lettere a Il Giornale di Vicenza:

«Valdastico Nord? Meglio costruire una ferrovia»

Ho letto recentemente la notizia di un incontro tra governo, politici veneti e trentini, sul tema del prolungamento dell'autostrada Valdastico Nord.
05/05/2012
 
Ho letto recentemente la notizia di un incontro tra governo, politici veneti e trentini, sul tema del prolungamento dell'autostrada Valdastico Nord.
L'autostrada Valdastico dovrebbe essere una via per i traffici non solo con il Trentino ma anche con l'Austria e la Germania. Queste due nazioni hanno firmato, insieme all'Italia una “Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi” che prevede la rinuncia alla costruzione di nuove strade transalpine. L'accordo è finalizzato alla riduzione del volume e dei pericoli connessi con il trasporto stradale intralpino e transalpino; questa sarà possibile trasferendo su rotaia un maggior volume di traffico, in particolare il traffico merci, mediante la creazione di strutture adeguate.
L'Unione Europea ha affrontato il problema dell'inquinamento e deciso una riduzione delle emissioni delle sostanze inquinanti, con pesanti sanzioni economiche per gli stati membri che non l'attueranno. Per i trasporti la stessa Ue ha previsto un incremento del traffico merci su rotaia, considerando superata una visione del sistema infrastrutturale ancora prevalentemente basata sul trasporto stradale. Il progetto di realizzare il traforo ferroviario del Brennero, con la partecipazione economica della società dell'Autobrennero, è in effetti una scelta coerente con le direttive della Convenzione e con la politica ambientale e dei trasporti europea.
L'autostrada Valdastico, al contrario, comporterebbe un incremento del traffico su gomma e dell'inquinamento, che interesserebbero non solo il Vicentino ma anche i territori attraversari dall'autostrada del Brennero. L'Autobrennero ha inoltre deciso di non potenziare il tratto montano dell'autostrada, già molto trafficata, privilegiando come detto, il finanziamento del tunnel ferroviario.
L'autostrada Valdastico prevederebbe, inoltre, un traforo verso la Valle dell'Adige di circa 15 km: tunnel non privo di pericolosità, alla luce dell'esperienza degli incidenti nelle gallerie del Monte Bianco e del San Gottardo.
Pertanto la realizzazione di una ferrovia nella Valdastico appare a mio parere una scelta ben più ragionevole: minor impatto ambientale, minor inquinamento, trasferimento su rotaia del traffico merci. Una scelta rispettosa delle direttive Europee, al passo con i tempi e che considera beni prioritari la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio.
La prima parte di questa ferrovia, da Vicenza fino a Marano Vicentino, consisterebbe nel potenziamento da molti auspicato (elettrificazione e raddoppio) della Vicenza Schio; vicino a Thiene potrebbe sorgere un centro intermodale. Dalla Valdastico la ferrovia con un tunnel potrebbe raggiungere Besenello oppure la zona di Caldonazzo, da dove, con una nuova galleria, arriverebbe a Trento insieme alla ferrovia della Valsugana. La nuova ferrovia della Valdastico sarebbe di km 40 e nascerebbe con tutte le caratteristiche di una linea moderna, al servizio dell'economia del Veneto e del porto di Venezia, di cui esiste un progetto di potenziamento.
Francesco Sparzani

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