La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

venerdì 19 giugno 2015

Giornale di Vicenza - 12/06/15 - COMMENTI

Apparso sul Giornale di Vicenza il12/06/15 un articolo che per noi del Comitato è stato un pò una "doccia fredda".
Delrio sembrava indirizzato a "mettere una pietra sopra" alla Valdastico Nord.
Nel DEF approvato qualche mese fa il completamento della Valdastico Nord era stato depennato dalle opere ritenute strategiche. Il Ministro dei Trasporti fresco di nomina aveva messo in guardia tutti i livelli istituzionali sull'uso smodato e improprio della definizione "opera strategica" dicendo che, se non si mettono dei paletti, qualsiasi intervento può essere considerato strategico, ma bisogna pur sempre mettere al vaglio molteplici aspetti tra cui analizzare profondamente l'impatto costi/benefici.
Ci sembrava una boccata d'aria quasi impossibile dopo i pressing, le promesse, gli intrallazzi dei vari Schneck, Zaia, Lupi & co.
Eravamo già pronti al conto alla rovescia (dato che, ricordiamolo, mancano ad oggi 12 giorni alla scadenza della proroga della concessione), ed ecco questa notizia.
Ora: la Provincia di Trento per 40 anni ha negato il proprio assenso al proseguimento di questa opera.
Ha sempre messo in prima linea l'aspetto ambientale, dichiarando di essere ormai satura di arterie che congestionano il territorio, di puntare al potenziamento del trasporto ferroviario, in linea con le direttive Europee...il tutto non faceva una piega.
I veneti sono riusciti a trovare il tallone d'Achille trentino?
Si può barattare il rinnovo della concessione A22 per il completamento della Valdastico Nord?
Besenello è cosi forte giuridicamente da costringere la Provincia, se decide per il SI, a chiedere un tracciato alternativo? E quanto impatterà, questo nuovo tracciato, sul territorio trentino? (la devastazione veneta è ormai nota...) Quando dovrebbe essere presentato questo nuovo progetto? Entro il 30/06/2015 o tranquillamente dopo? "Basta la parola", come si è soliti operare in Italia?
Qui sotto i commenti di Renzo Priante e Giuseppe Sentelli, che negli anni hanno seguito tutta la vicenda a fianco del Comitato  analizzando il progetto sotto vari aspetti  cercando di mettere insieme i tasselli per avere un'idea di quello che poteva succedere...





"Delrio ha fatto quello che, dal suo punto di vista, è la cosa più sensata da fare: discutere con Trento. Quello che Schneck non è stato capace di fare per molti anni, conducendo una campagna demenzialmente perdente.
Trento e Bolzano hanno bisogno di vedersi rinnovare la concessione dell'Autobrennero perché con quella si finanziano una bella fetta di spese. Hanno già minacciato Roma di non pagare un bel po' di somme in caso di messa a gara della concessione.
Per avere il rinnovo  della concessione A22 sono disposti a mollare sulla A31?
Secondo me si.
Stanno cercando una soluzione di compromesso evitando di fare una brutta figura con Besenello, che è molto decisa e ha avuto una certa risonanza sui media.
Lo scenario?
A questo verrà rinnovata la concessine della A4 e le sue azioni, che oggi non valgono niente, potranno essere messe in vendita, gli acquirenti cercheranno di spolpare l'osso della concessione e si guarderanno bene dal costruire un tratto autostradale così suicida dal punto di vista economico. Prepareranno con calma il progetto sul nuovo tracciato e troveranno infiniti inghippi per non procedere. Fra dieci anni saremo da capo.

L'ipotesi peggiore è che uno Stato un po' più efficiente del solito li costringa a iniziare i lavori. A quel punto la distruzione sarà assicurata, almeno nel vicentino, poi l'opera si perderà nel fumo dei tempi e la valle dell'Astico somiglierà un po' alla Calabria o alla Sicilia dei viadotti mai finiti."
(Priante Renzo)
 

"La mia granitica certezza che sia una montagna di cazzate...un po’ cede...  Ma restiamo ai fatti: il GdV e la giornalista nello specifico spesso e volentieri in passato hanno fatto proclami rivelatisi assolutamente falsi, questo fa ben sperare; però sarebbe utile approfondire se esiste qualche altra fonte.. ad esempio contattare Besenello e sapere se sui giornali trentini è trapelato qualcosa.


Questo articolo è da prendere molto con le pinze, la questione rinnovo A22 e A4 sono profondamente diverse e legarle così significa solamente una cosa: ricatto!!
Il rinnovo a favore delle 2 provincie poi non è fondamentale: utile indubbiamente per conservare potere, ma non essenziale da un punto di vista economico.

Il sospetto è che Trento non dica si, ma ridimensioni il no, per permettere al sistema mafioso italiota di continuare a perseverare, con la conseguenza che avrebbero la proroga, al massimo arriverebbero a Cogollo, e il problema sarebbe rinviato al 2026... uno schifo.

Se veramente ci fosse un accordo in questo senso, e venisse rinnovata la concessione con la clausola di procedere alla realizzazione, sarebbe da pretendere l'avvio immediato dell'opera, ma dalla parte trentina, per smascherare un eventuale bluff a discapito di noi valligiani considerati di serie Z.

Resto comunque fiducioso che siano solamente gli ultimi tentativi di non affondare della A4 Holding.."
(Sentelli Giuseppe)

 


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