Nell'inchiesta sul MOSE di Venezia viene arrestato Marco
Milanese, ex consulente del ministro Tremonti. Ha preso una tangente da 500.000
euro per sbloccare un un finanziamento del CIPE (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/05/inchiesta-mose-milanese-e-gli-altri-i-contatti-degli-arrestati-con-il-potere-di-roma/1013673/).
Dall'inchiesta emerge che il CIPE era un docile strumento in
mano ai politici, quando questi ultimi ordinavano, il CIPE elargiva soldi alle
imprese private (anche se, paradossalmente, i colleghi del ministero erano
contrari).
L'accusa dei magistrati è molto pesante: personaggi come
Milanese hanno portato a “l'asservimento dell'ufficio pubblico agli
interessi privati e per giunta criminali”.
Di una certa “malleabilità” del CIPE alle esigenze dei
politici ci eravamo già accorti nell'aprile dell'anno scorso.
Ma dobbiamo procedere con ordine.
Nel febbraio 2013 ci furono una serie di incontri presso
l'Ufficio Superiore dei Lavori Pubblici, sul tappeto l'autostrada Valdastico
Nord. Convocati tutti i comuni interessati dal tracciato. Per agevolare l'iter
Schneck (allora presidente della provincia e presidente di A4H che gestisce
l'autostrada) si fa firmare un mandato di rappresentanza dai comuni. Il
presidente della società che costruisce l'autostrada vuole rappresentare gli
interessi dei comuni attraversati, un bel corto circuito.
Alla riunione presso l'Ufficio Superiore LLPP Trento fa una
rivelazione che viene giudicata subito positiva: noi l'autostrada non la
vogliamo, ma se volete farla sul vostro territorio noi non ci opponiamo. (Bella
forza, se a Trento vogliono fare una strada quale altra provincia potrebbe
opporsi?).
Eppure una proposta così lapalissiana entra nella testa di
Schneck che è alle prese con una gestione fallimentare dell'iter di
approvazione dell'autostrada. Fino a febbraio 2013 ha impostato una
campagna a muso duro: ha denunciato la Provincia di Trento per … non aver
approvato il tracciato autostradale, ha minacciato fuochi e fiamme, denunce
contro il ministero, ecc. Eppure il tempo sta correndo e la scadenza è il 30
giugno 2013: entro quella data il progetto deve essere approvato altrimenti la
concessione decade.
Quella proposta della Provincia di Trento dà a Schneck un'idea
disperata: approviamo solo un primo stralcio poi facciamo “i napoletani”:
andiamo a Bruxelles a discutere se quella norma si può interpretare.
Il Consiglio Superiore dei LLPP però ferma l'entusiasmo:
se volete che approviamo un progetto
parziale solo entro i confini provinciali dovete presentare un nuovo
progetto (“l'ipotesi presentata nell'adunanza del 28 febbraio u.s. … allo
stato non può essere considerata quale proposta alternativa” Verbale della
riunione del CS LLPP del 7 marzo 2013 a firma dell'ing. Renzi).
Uno sfacelo, il barlume intravisto si è subito spento. Però
la società autostrade sa una cosa che noi veniamo a sapere solo oggi: il CIPE
si può (diciamo così) influenzare.
Ed ecco che solo 11 giorni dopo il CIPE approva quello
che il Consiglio Superiore dei LLPP non può approvare: un progetto stralcio
per l'autostrada tutto in territorio veneto.
Lo chiama “primo lotto funzionale”. Funzionale a che visto
che Trento non vuole la conclusione dell'autostrada? A quale efficienza
trasportistica corrisponde il collegamento Lastebasse Piovene Rocchette? Non
facciamo i capziosi: un'autostrada larga 50 m fino a un paesino che fatica a
raggiungere le 300 anime a qualcosa servirà, per lo meno ad accontentare i
politici che sostengono una potente società privata (la società autostrade
Bs-Pd).
E' un'approvazione tecnicamente stupefacente: si approva
il progetto, ma non il tracciato. Come si possono approvare chilometri di
gallerie con tanto di studi geologici e allo stesso tempo dire che il tracciato
può essere spostato (dove quegli studi geologici non valgono niente)? Su che
base si può valutare l'efficienza dell'infrastruttura (di prioritario interesse
nazionale, ricordiamolo) sapendo che non verrà mai completata?
Eppure al CIPE esistono dei tecnici che comunque la legge,
oltre a interpretarla, la conoscono e infatti nel deliberato viene inserito il
seguente punto
“2.1 In tempo utile e comunque entro il 30 giugno 2013,
il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti dovra' trasmettere
a questo Comitato il progetto
definitivo dell'intera tratta
Valdastico Nord, al fine di
mantenere la scadenza
della concessione al
2026, in ottemperanza all'impegno
preso con la
Commissione europea”
Chiaro? Chiarissimo si direbbe.
Arriva il 30 giugno e nessun progetto viene presentato (http://www.novaldasticonord.info/2013/07/30-giugno-2013-scade-la-concessione.html).
L'approvazione decade, ma la potente società A4H (che gestisce la Società
autostrade Bs-Pd) fa finta di non avvedersene e prosegue come niente: domanda aumenti
delle tariffe e al CIPE dicono si.
In maggio addirittura pubblica le mappe dei terreni da
espropriare (http://www.novaldasticonord.info/2014/05/vincoli-urbnistici.html).
E' un'operazione illegittima per due motivi:
·
l'approvazione del progetto è decaduta il 30
giugno 2013
·
buona parte del tracciato non è approvata
Oggi non siamo più all'asservimento del CIPE ai politici e,
per proprietà transitiva, alle potenti società private che questi politici
sostengono.
Oggi siamo ad un atto di forza: una società privata
espropria i terreni, nessun comune ha la forza economica di dichiarare
l'illegittimità di quell'atto (è eseguito sulla base di un'approvazione
decaduta), perché brucerebbe per avvocati le risorse che servono per gli asili
e la biblioteca.
E così la valle dell'Astico è sottomessa alle esigenze di
una società privata che è diventata troppo forte per potervisi opporre.
Eppure qualcuno potrebbe opporvisi in modo molto semplice.
Chi?
Il CIPE, ma ci viene da ridere a solo scriverlo.
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