La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 7 luglio 2014

Grandi opere, corruzione e il ruolo del CIPE



Nell'inchiesta sul MOSE di Venezia viene arrestato Marco Milanese, ex consulente del ministro Tremonti. Ha preso una tangente da 500.000 euro per sbloccare un un finanziamento del CIPE (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/05/inchiesta-mose-milanese-e-gli-altri-i-contatti-degli-arrestati-con-il-potere-di-roma/1013673/).

Dall'inchiesta emerge che il CIPE era un docile strumento in mano ai politici, quando questi ultimi ordinavano, il CIPE elargiva soldi alle imprese private (anche se, paradossalmente, i colleghi del ministero erano contrari).
L'accusa dei magistrati è molto pesante: personaggi come Milanese hanno portato a “l'asservimento dell'ufficio pubblico agli interessi privati e per giunta criminali”.

Di una certa “malleabilità” del CIPE alle esigenze dei politici ci eravamo già accorti nell'aprile dell'anno scorso.

Ma dobbiamo procedere con ordine.
Nel febbraio 2013 ci furono una serie di incontri presso l'Ufficio Superiore dei Lavori Pubblici, sul tappeto l'autostrada Valdastico Nord. Convocati tutti i comuni interessati dal tracciato. Per agevolare l'iter Schneck (allora presidente della provincia e presidente di A4H che gestisce l'autostrada) si fa firmare un mandato di rappresentanza dai comuni. Il presidente della società che costruisce l'autostrada vuole rappresentare gli interessi dei comuni attraversati, un bel corto circuito.
Alla riunione presso l'Ufficio Superiore LLPP Trento fa una rivelazione che viene giudicata subito positiva: noi l'autostrada non la vogliamo, ma se volete farla sul vostro territorio noi non ci opponiamo. (Bella forza, se a Trento vogliono fare una strada quale altra provincia potrebbe opporsi?).
Eppure una proposta così lapalissiana entra nella testa di Schneck che è alle prese con una gestione fallimentare dell'iter di approvazione dell'autostrada. Fino a febbraio 2013 ha impostato una campagna a muso duro: ha denunciato la Provincia di Trento per … non aver approvato il tracciato autostradale, ha minacciato fuochi e fiamme, denunce contro il ministero, ecc. Eppure il tempo sta correndo e la scadenza è il 30 giugno 2013: entro quella data il progetto deve essere approvato altrimenti la concessione decade.
Quella proposta della Provincia di Trento dà a Schneck un'idea disperata: approviamo solo un primo stralcio poi facciamo “i napoletani”: andiamo a Bruxelles a discutere se quella norma si può interpretare.
Il Consiglio Superiore dei LLPP però ferma l'entusiasmo: se volete che approviamo un progetto  parziale solo entro i confini provinciali dovete presentare un nuovo progetto (“l'ipotesi presentata nell'adunanza del 28 febbraio u.s. … allo stato non può essere considerata quale proposta alternativa” Verbale della riunione del CS LLPP del 7 marzo 2013 a firma dell'ing. Renzi).

Uno sfacelo, il barlume intravisto si è subito spento. Però la società autostrade sa una cosa che noi veniamo a sapere solo oggi: il CIPE si può (diciamo così) influenzare.

Ed ecco che solo 11 giorni dopo il CIPE approva quello che il Consiglio Superiore dei LLPP non può approvare: un progetto stralcio per l'autostrada tutto in territorio veneto.
Lo chiama “primo lotto funzionale”. Funzionale a che visto che Trento non vuole la conclusione dell'autostrada? A quale efficienza trasportistica corrisponde il collegamento Lastebasse Piovene Rocchette? Non facciamo i capziosi: un'autostrada larga 50 m fino a un paesino che fatica a raggiungere le 300 anime a qualcosa servirà, per lo meno ad accontentare i politici che sostengono una potente società privata (la società autostrade Bs-Pd).

E' un'approvazione tecnicamente stupefacente: si approva il progetto, ma non il tracciato. Come si possono approvare chilometri di gallerie con tanto di studi geologici e allo stesso tempo dire che il tracciato può essere spostato (dove quegli studi geologici non valgono niente)? Su che base si può valutare l'efficienza dell'infrastruttura (di prioritario interesse nazionale, ricordiamolo) sapendo che non verrà mai completata?

Eppure al CIPE esistono dei tecnici che comunque la legge, oltre a interpretarla, la conoscono e infatti nel deliberato viene inserito il seguente punto

2.1 In tempo utile e comunque entro il 30 giugno 2013, il Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  dovra'  trasmettere  a  questo Comitato il progetto definitivo dell'intera tratta  Valdastico  Nord, al fine di mantenere  la  scadenza  della  concessione  al  2026,  in ottemperanza all'impegno preso  con  la  Commissione  europea”

Chiaro? Chiarissimo si direbbe.
Arriva il 30 giugno e nessun progetto viene presentato (http://www.novaldasticonord.info/2013/07/30-giugno-2013-scade-la-concessione.html). L'approvazione decade, ma la potente società A4H (che gestisce la Società autostrade Bs-Pd) fa finta di non avvedersene e prosegue come niente: domanda aumenti delle tariffe e al CIPE dicono si.
In maggio addirittura pubblica le mappe dei terreni da espropriare (http://www.novaldasticonord.info/2014/05/vincoli-urbnistici.html). E' un'operazione illegittima per due motivi:
·         l'approvazione del progetto è decaduta il 30 giugno 2013
·         buona parte del tracciato non è approvata

Oggi non siamo più all'asservimento del CIPE ai politici e, per proprietà transitiva, alle potenti società private che questi politici sostengono.
Oggi siamo ad un atto di forza: una società privata espropria i terreni, nessun comune ha la forza economica di dichiarare l'illegittimità di quell'atto (è eseguito sulla base di un'approvazione decaduta), perché brucerebbe per avvocati le risorse che servono per gli asili e la biblioteca.

E così la valle dell'Astico è sottomessa alle esigenze di una società privata che è diventata troppo forte per potervisi opporre.
Eppure qualcuno potrebbe opporvisi in modo molto semplice.
Chi?
Il CIPE, ma ci viene da ridere a solo scriverlo.


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