La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

venerdì 8 febbraio 2013

Giornale di Vicenza - 07/02/2013

Vorremmo chiedere all'architetto Mainardi se sia sufficiente nascondere un'autostrada in galleria per definirla "a impatto ambientale assolutamente non significativo e non negativo". Certo, si elimina l'impatto visivo. Ma  solo ciò che si vede produce danno? 30 km di galleria non hanno nessuna ripercussione sull'ambiente? Dove vanno a finire i gas di scarico? E' da escludere qualsiasi compromissione del delicato equilibrio idrogeologico delle nostre valli? Anche questo è IMPATTO AMBIENTALE!
Il rispetto della zona è garantito solo con la scelta oculata dei materiali utilizzati? 
E, se si vuole parlare di soldi, tutto questo per la "modica" cifra di 2 miliardi di euro, stimati nel progetto preliminare e destinati sicuramente a lievitare.
RIFLETTIAMO su ciò che ci vogliono vendere!

Valdastico nord, Mainardi boccia il ricorso trentino al Tar

INFRASTRUTTURE. «Dellai parla di progetto inutile e costoso: e la 3a corsia dell'AutoBrennero?»
«Come fanno a ritenere “illegittimo” un puro parere tecnico di Via?»

07/02/2013
Zoom Foto
Ricorso al Tar Lazio contro il parere tecnico della commissione Via per l'autostrada Valdastico nord. È l'ultimo passo della Provincia di Trento - votato il 1° febbraio dalla giunta guidata dal neo-presidente Alberto Pacher - per cercare di fermare il progetto dell'infrastruttura che da oltre 40 anni dovrebbe dare lo sbocco a nord a una delle province più industrializzate d'Italia. Come noto, il 7 dicembre la commissione nazionale “Via” ha espresso parere ambientale favorevole, ma il Trentino chiede ai giudici di fermare tutto. L'architetto Bortolo Mainardi, commissario dell'Alta velocità Venezia-Trieste ma anche componente della commissione Via nazionale, non ci sta. «Mi domando come faccia la Provincia di Trento a parlare di “plurimi profili di illegittimità” su quello che è un puro parere tecnico, che la commissione rende al ministero dell'Ambiente cui spetta il relativo decreto. Su un parere tecnico-ambientale come il nostro - incalza Mainardi - si possono sollevare obiezioni eventualmente per presunte carenze istruttorie o errori valutativi di metodo e di merito sulla valutazione dell'impatto ambientale. Ma a mio parere non ha certo senso parlare di illegittimità. Non per niente in sede di commissione Via il rappresentante della Provincia di Trento ha votato contro adducendo come motivo “carenze progettuali”, parole che celavano la volontà politica della Provincia trentina che da sempre comunque è contraria al collegamento autostradale». Il progetto della Valdastico nord da piovene Rocchette allo sbocco nella zona di Besenello, ricorda Mainardi, «è fatto di 39 chilometri, e di questi ben 30 sono in galleria. Per la commissione Via questo è un impatto ambientale assolutamente non significativo, non negativo, con l'imposizione di una serie di prescrizioni e di varianti migliorative al progetto che abbiamo votato: abbiamo fatto un lavoro di approfondimento per quello che riguarda il rispetto della zona, i materiali da utilizzare e molto altro. Comunque sia, in territorio trentino si tratta di 9-10 chilometri, il 30% dei quali è in galleria. È evidente che non si tratta di un grande impatto». La stoccata finale di Mainardi va all'ex presidente trentino Dellai che ha sempre parlato di Valdastico «inutile e costosa. Mi spiega allora perché non dice lo stesso sul progetto della società AutoBrennero, partecipata dalla Provincia trentina, di realizzare la terza corsia dell'A22, con un costo previsto di ben 753 milioni?». NUOVO APPELLO La società AutoBrennero ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Lazio che aveva rigettato e in parte dichiarato inammissibile il ricorso della società contro il testo del bando di gara per il rinnovo della concessione dell'A22. Il bando è scaduto in ottobre e con l'Anas si sono fatti avanti 5 concorrenti inter- nazionali oltre alla cordata dell'Autobrennero stessa con Intesa, Unicredit, Serenissima e altri.
Piero Erle

Nessun commento:

Posta un commento