Lettera al Sole-24ore
Oggetto: Completare la Valdastico a nord per tornare a
crescere.
Faccio seguito all'articolo del 25 u.s. vorrei far
presente altri elementi di giudizio sull'opera detta autostrada Valdastico
nord.
1_Le settimane scorse i giornali locali (Giornale di
Vicenza e Voce dei Berici tra gli altri) hanno riportato l'esito di
un'interrogazione dell'europarlamentare Andrea Zanoni in cui il commissario Ue
per i Trasporti Siim Kallas afferma “Il progetto dell'autostrada Valdastico
A31 Nord non fa parte né dell'attuale rete transeuropea dei trasporti né del
progetto prioritario n. 1 relativo all'asse ferroviario Berlino-Palermo” - See more at: http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/valdastico-nord-l-ue-smaschera-la-societa-autostradale.html#sthash.WstAYTiG.dpuf. La suddetta autostrada non
sarebbe inserita nella programmazione dei trasporti europei che punta al
potenziare il trasporto su rotaia abbandonando progressivamente la gomma per i
collegamenti superiori ai 300 km. L'autostrada A31 punta quindi nella direzione
sbagliata dato che il nodo di interscambio gomma/rotaia è Verona e non Trento.
2_ Lo sviluppo dell'autostrada in galleria è di km 28,9 (pag 80 della relazione illustrativa)
e, se questo va considerato un vantaggio dal punto di vista del consumo del
suolo e dell'impatto visivo, comporta non pochi problemi di altro ordine.
Infatti il totale delle gallerie corrisponde circa al
tunnel del Monte Bianco, del Frejus e del San Bernardo messi in fila uno dietro
l'altro. Dato che il tunnel del M. Bianco è lungo 11,6 km e costa 41 €/transito
(per un'auto), una serie di tunnel così estesa corre il rischio che il transito
costerà qualche decina di euro, probabilmente non meno di 50 €. L'auto che
pagherebbe 15€ nel tratto da Vicenza a Trento via Verona sarebbe disposta a
pagarne oltre 50 per accorciare la strada? E se si, quale sarebbe il flusso che
si incanalerebbe lungo la Valdastico? Non c'è il rischio che il payback
si sposti ben oltre i 30 normalmente considerati per il rientro
dell'investimento? E stiamo parlando del rientro dell'investimento oltre il
2051 in un quadro di incertezza sul fronte del petrolio.
3_ La scelta di sviluppare ¾ del tracciato in galleria
comporta un grosso problema dal punto di vista energetico. Nella relazione “Calcoli
preliminari delle potenze assorbite” (doc. 2505_060701007 pag. 3) si prevede un consumo di
17,7 megawatt di cui solo 13,536 per i
filtri. Si tratta di un consumo significativo paragonabile al consumo per
utenze domestiche di una piccola città e comunque vicina all'intera produzione
di energia di una centrale idroelettrica. Ad esempio la centrale di Soverzene
(BL) ha una produzione di 20 megawatt. Inoltre questi consumi sono
incomprimibili, non si possono spegnere alcune luci o spegnere i ventilatori,
pena mettere una sbarra davanti alle gallerie e invitare la gente a scegliere
un percorso alternativo.
Un saluto
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