Valdastico Nord, A4 Holding mette in mora governo
Il 30 giugno è l’ultimo giorno disponibile per veder approvato il progetto della Valdastico Nord e ottenere il prolungamento fino al 2026 della concessione. Tuttavia, il cambio al vertice del ministero per le Infrastrutture, con l’avvicendamento Lupi-Delrio sembra rivelarsi poco favorevole ai tempi stretti.
All’indomani dell’assemblea dei soci A4 Holding, la società ha messo in mora il governo. Un atto dovuto, per cautelarsi di fronte al tempo che scorre. Nel frattempo riparte anche il negoziato politico. Flavio Tosi, sindaco di Verona e presidente della concessionaria, dovrebbe scendere a Roma la prossima settimana. In programma l’incontro con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti, vicino a Delrio e determinante a novembre per il via libera dato dal Cipe al progetto. L’idea è quella di provare a far leva su Trento fin qui restia a siglare l’accordo.
Sull’avanzamento dell’autostrada, infatti, si è fermi al 9 gennaio. Alla dichiarazione di Lupi che, di fronte al tentativo fallito di una mediazione con Trento, apriva la cosiddetta «procedura del dissenso», inviando l’informativa alla commissione Affari regionali della Camera e mettendo la decisione nelle mani del governo, per approvare il progetto anche senza l’accordo con Trento, che minaccia ricorsi alla Consulta. Da allora nessun passo in avanti.
Link_VVox_05/04/2015
All’indomani dell’assemblea dei soci A4 Holding, la società ha messo in mora il governo. Un atto dovuto, per cautelarsi di fronte al tempo che scorre. Nel frattempo riparte anche il negoziato politico. Flavio Tosi, sindaco di Verona e presidente della concessionaria, dovrebbe scendere a Roma la prossima settimana. In programma l’incontro con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti, vicino a Delrio e determinante a novembre per il via libera dato dal Cipe al progetto. L’idea è quella di provare a far leva su Trento fin qui restia a siglare l’accordo.
Sull’avanzamento dell’autostrada, infatti, si è fermi al 9 gennaio. Alla dichiarazione di Lupi che, di fronte al tentativo fallito di una mediazione con Trento, apriva la cosiddetta «procedura del dissenso», inviando l’informativa alla commissione Affari regionali della Camera e mettendo la decisione nelle mani del governo, per approvare il progetto anche senza l’accordo con Trento, che minaccia ricorsi alla Consulta. Da allora nessun passo in avanti.
Link_VVox_05/04/2015
Una società abituata agli agi del monopolio, a incassare senza
concorrenza e a mantenere alti i propri profitti con l'aumento
permanente delle tariffe (cosa importa se passano meno camion?
aumentiamo i pedaggi, abbiamo bisogno di soldi).
Una società incapace di
stare sul mercato.
Una società che vede le sue azioni svalutarsi
giorno dopo giorno (già due volte il comune di Verona ha cercato di
vendere le proprie azioni nella A4H ogni volta riducendo il prezzo, ma
non c'è ancora riuscita), questa società ha il coraggio di mettere in
mora il governo per ottenere un'approvazione che il governo non può
dare.
Quel progetto va approvato anche se ha costi di gestione
insostenibili che peseranno sulle casse pubbliche, anche se danneggia
una valle, anche se una regione a statuto speciale chiede di poter dire
la sua, anche se costa il doppio delle altre autostrade.
Quel
progetto che in una nazione civile andrebbe buttato via perchè
economicamente insostenibile, deve invece essere approvato contro ogni
norma altrimenti la società concessionaria chiederà i danni allo Stato.
Incredibile vero?
C'è nessuno nello Stato che abbia il polso di dire che questi ricatti vanno mandati al mittente perché irricevibili?!
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