Passano gli anni, si succedono i Governi (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi), ma i protagonisti di questo "tira e molla" sono sempre i soliti e come sempre fanno la voce grossa.
Ora non c'è più Schneck a minacciare cause allo Stato e a tentare ogni strada per forzare la mano sulla questione Valdastico Nord, ma è pur sempre la Società BS-PD nella persona di Flavio Tosi, Presidente, a battere il pugno e a mettere in mora lo Stato per quelle che sono definite "lungaggini".
Forse c'è troppa poca chiarezza?
Forse tutti questi "vantaggi per tutti" che vengono sbandierati non sono poi così tali?
Forse non è poi cosi tanto vero che la Valdastico Nord è strategica?
Forse non è poi così tanto vero che i soldi ci sono e che nessuno ci rimetterà di tasca propria? (Stato compreso!).
Passano gli anni, lo scenario non cambia.
L'unico campanello di allarme suona davanti al tentativo (non molto corretto sul piano giuridico) di forzare l'assenso di Trento tramite la procedura della Legge Obiettivo.
Ci risulta difficile capire cosa succederà da qui a fine giugno, scadenza della proroga concessa ad una concessione già scaduta.
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