Non solo sindaci, assessori, gente comune. E' notizia apparsa oggi su La Nuova Vicenza che anche i componenti del CoVePa aderiranno alla staffetta digiunando per 48 ore dal 31/08 al 01/09.
Pedemontana, due giorni di digiuno del CoVePa a Bassano
CoVePa – “I componenti del CoVePA con l’Ass. Parco delle Rogge presso il piazzale della sede del consiglio dell quartiere Prè
a Bassano del Grappa, ai margini del cantiere della Spv, proseguiranno
il digiuno di don Albino, per 48 ore dal 31/08 al 01/09 per denunciare
lo sfregio all’ambiente, al denaro pubblico, alla democrazia e alla
nostra terra della Pedemontana Venenta. Queste vere emergenza della
nostra terra hanno responsabili tra tutti coloro che spingono per la
costruzione della Spv a qualunque costo, la violenza di questi uomini
sulla terra non deve lasciarci privi di reazione e incapaci a lottare,
per dare speranza, per rafforzare la nostra volontà di ribellarci a
questo china e per passare dalla protesta alla proposta alcuni di noi
proseguiranno il digiuno di don Albino, invitiamo molti ad unirsi a noi
in questi due giorni.
Soprattutto lungo la Spv i colpi alla terra sembrano irreversibili come testmoniano gli scempi che vanno dalle discariche di Cassola, al parco delle rogge, dalle campagne di Montecchio Precalcino, Breganze, Marostica, Rosà, Montebelluna, Riese, Volpago, al traforo di Malo-Castelgomberto, dalle speculalazioni in Valle dell’Agno agli stravolgimenti delle ville Agostini, Fanna, del Molino Caberlotto, del monumento funebre Brion di Scarpa, fino alla violazione del paesaggio ai piedi del Montello. Il nostro gesto vuole ricordare che proprio nel momento in cui cio’ appare come devastazione irreversibile, possiamo risvegliare le coscienze di tutti e invertire la strada, rinvigorire la nostra lotta e trovare nuove risorse e nuove forze per resistere a questo sistema di affari sulla pelle viva della nostra terra.
Soprattutto lungo la Spv i colpi alla terra sembrano irreversibili come testmoniano gli scempi che vanno dalle discariche di Cassola, al parco delle rogge, dalle campagne di Montecchio Precalcino, Breganze, Marostica, Rosà, Montebelluna, Riese, Volpago, al traforo di Malo-Castelgomberto, dalle speculalazioni in Valle dell’Agno agli stravolgimenti delle ville Agostini, Fanna, del Molino Caberlotto, del monumento funebre Brion di Scarpa, fino alla violazione del paesaggio ai piedi del Montello. Il nostro gesto vuole ricordare che proprio nel momento in cui cio’ appare come devastazione irreversibile, possiamo risvegliare le coscienze di tutti e invertire la strada, rinvigorire la nostra lotta e trovare nuove risorse e nuove forze per resistere a questo sistema di affari sulla pelle viva della nostra terra.
Link_La_Nuova_Vicenza_300813
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