Approfondito articolo sulla serata organizzata dal PD mercoledi 20/02 a Cogollo del Cengio. Ciò che è stato riportato si commenta da sè...
Cogollo. Valdastico Nord. Fracasso:' Non ha a che vedere con il piano di sviluppo europeo'
‘L’obiettivo del Pd in merito alle infrastrutture è cambiare l’approccio generale e ispirarsi all’efficienza europea’. Questo è ciò che ha affermato Stefano Fracasso, consigliere regionale del Pd, ieri sera durante un incontro organizzato proprio dal
Pd di Cogollo del Cengio. Avrebbe dovuto sostenere questo messaggio
anche Alessandra Moretti, vicesindaco di Vicenza e portavoce di
Pierluigi Bersani, ma è stata richiamata con urgenza a Roma per impegni
istituzionali. Al suo posto Alessia Duso, giovane candidata alla Camera, che insieme a Fracasso e al sindaco di Cogollo Riccardo Calgaro si è seduta sul tavolo dei relatori.
L’argomento che ha monopolizzato la conferenza è stato il tanto discusso prolungamento della A31 verso il trentino Alto-Adige. ‘Un tratto di autostrada – ha spiegato Fracasso con tanto di dati e slides –
che non ha niente a che vedere con il piano di sviluppo europeo’.
Secondo il consigliere regionale infatti ‘il piano europeo prevede che
entro il 2030 il 30% del traffico merci che superano la percorrenza di
300km dovrà essere trasferito su rotaia. Entro il 2050 addirittura
il 50% subirà questo trasferimento. Considerando che il Brennero sta
già lavorando sul secondo tunnel ferroviario e che anche l’Austria ha
incrementato in alcuni tratti i pedaggi dal 10 al 15% per accantonare
moneta per costruire il suo tunnel, si capisce al volo che entro pochi
anni il trasporto su gomma è destinato a diminuire drasticamente’.
2030
e 2050 sono date lontane all’apparenza, ma come spiega Fracasso ‘nel
concetto di amministrazione e investimenti infrastrutturali di un paese
si deve proiettare lo sguardo in avanti per non sperperare soldi dei
contribuenti’. Nondimeno, secondo la logica si devono perseguire
obiettivi che non stridano con progetti di più ampia veduta.
‘Un’autostrada non è un problema comunale o locale – ha spiegato
Fracasso – ma fa parte di un progetto nazionale che deve conciliare con
il più ampio progetto di sviluppo economico e stradale del continente Europa. Venezia porterà il suo porto a smistare 1.400.000 container, contro i solo 428.000 attuali perché con la ri-calibrazione del Canale di Suez i cinesi faranno prima a percorrere l’Adriatico fino a Venezia, e i quadranti ferroviari verranno anch’essi potenziati’. A che serve quindi la Valdastico nord? Ad andare a bere un caffè a Trento dopo aver pagato 3 volte il pedaggio del tunnel del Monte Bianco?
‘L’insostenibilità del progetto passa anche per il dispendio energetico – ha spiegato Renzo Priante, architetto che si batte senza sosta per il ‘no’ alla Valdastico nord – Per
30km di tunnel servirà l’energia elettrica che serve ad una cittadina
di 18 mila abitanti. Non ha nessun senso logico né pratico. Inoltre, il prolungamento della A31 non è incluso in nessun piano di sviluppo stradale europeo’.
Il dibattito sull’opportunità di alcune grandi opere venete è poi passato anche sull’ospedale di Santorso, il cui contratto di project financing secondo Fracasso deve ‘essere reso pubblico perché è stato siglato dal dirigente di un ente pubblico, l’Ulss4.
Anna Bianchini
Finalmente il PD vicentino ha preso una posizione chiara riguardo il proseguimento della A31 verso nord.
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