Pubblicata
la delibera del Cipe
che
“approva” la Valdastico Nord:
“Più un favore che un’approvazione”
Valle dell'Astico, 22
luglio 2013
Valdastico Nord: la delibera del 18 marzo
scorso con cui il Cipe ha approvato il tratto Piovene Rocchette-Valle
dell’Astico è stata finalmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì
19 luglio. “Ma con una sostanziale sorpresa – evidenzia Renzo Priante del
Comitato No Valdastico Nord -: a dispetto infatti degli enfatici titoli di
giornale di allora, si scopre che più che un sì, si è trattato di un ‘ni’.
Certo, non è stata una bocciatura completa – commenta -, perché sia mai che il
Cipe dia uno schiaffo in faccia a politici ambiziosi”.
Priante infatti fa notare che il Cipe ha
formalmente ratificato 18,9 chilometri del tracciato, ma, di fatto, ha
approvato solo il 40% (7,7 chilometri): gli altri 11,2 chilometri approvati,
infatti, non sono ancora definiti con chiarezza in
quanto “oggetto di prescrizione localizzativa da parte del Ministero dell'Ambiente. “Come
si fa dunque a chiamarlo stralcio funzionale – aggiunge Priante - quando non si
sa neanche dove passa più della metà del tracciato approvato? Alla faccia della
trasparenza e della partecipazione dei cittadini. È evidente quindi che la delibera
del Cipe è stato un favore più che un’approvazione, tanto più che, a conti
fatti, non è stato approvato neanche il 20% dei 39 chilometri necessari per
arrivare a Trento”.
Oltretutto la delibera del Cipe dello scorso
18 marzo stabiliva che entro il 30 giugno 2013 il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti trasmettesse al Cipe stesso il progetto
definitivo dell'intera tratta Valdastico Nord, condizione essenziale per
mantenere la scadenza della concessione al 2026, e in ottemperanza all'impegno
preso con la Commissione Europea.
“Ora anche questa foglia di fico è caduta –
osserva Priante –, perché nessun progetto definitivo da Piovene a Trento è
stato trasmesso al Cipe nei termini previsti: la concessione deve pertanto
intendersi scaduta. Tuttavia abbiamo subito assistito a scene in cui gli amici
degli amici chiedono ancora favori allo Stato e al Ministro Lupi per ottenere
proroghe, deroghe e rinvii, come se non gli fossero già stati accordati tre
anni di tempo per trovare l'intesa con Trento e come se non ci fosse l'Europa a
vigilare su questi malcostumi tipicamente italiani, che già ci hanno fatto
pagare pesanti sanzioni”.
“Ci auguriamo che venga finalmente abbandonato questo progetto del
prolungamento verso Trento – conclude Priante -, mal fatto, imposto con la
forza dello Stato ad una Provincia federalista davvero, e nascosto a sindaci e
cittadini. Auspichiamo una gara aperta che conduca ad una nuova concessione
autostradale: solo così si avrà la certezza di non vedere realizzate opere
inutili e di riservare le esigue risorse a disposizione per infrastrutture
essenziali per lo sviluppo socio-economico del Paese”.
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