Valdastico e nuova Valsugana, conto troppo salato per Trento
Secondo l'assessore alla viabilità Alberto Pacher sia la Valdastico che il potenziamento della Valsugana peserebbero in modo insostenibile sulla città di Trento. Lo afferma rispondendo ad un'interrogazione del consigliere del Pdl, Rodolfo Borga presentata il 5 agosto scorso (testi allegati).Borga ha chiesto all'assessore quali sarebbero le differenze per il capoluogo tra l'impatto del traffico con la Valdastico e con il potenziamento della Valsugana. Interrogazione che ha preso spunto dalle dichiarazioni dello stesso Pacher secondo il quale il sindaco di Trento dovrebbe essere il più preoccupato per l'ipotesi di costruzione dell'autostrada della Valdastico. E per quello della Valsugana, afferma Borga, non dovrebbe invece agitarsi? Infatti, il titolo dell'interrogazione recita: "Evidentemente c'è traffico e traffico!".
Pacher nella sua risposta dice: sì, c'è traffico e traffico. Nel caso della Valdastico "si creerebbe un collegamento diretto fra la valle dell'Adige e i porti dell'Adriatico. Ciò renderebbe vane le politiche di mobilità delle merci con il traffico pesante di lunga percorrenza che, in congruità con le politiche comunitarie, dovrà invece vedere un forte
incremento dell'uso della rotaia". Ma, afferma Pacher, per Trento non è nemmeno pensabile un ulteriore appesantimento della situazione sulla viabilità a nord della città che avverrebbe col potenziamento della statale della Valsugana. Quindi, risponde l'assessore, "va pensata una soluzione che consenta di rispettare le politiche di interscambio gomma-ferro e di non aggravare ulteriormente con traffico il polo di Trento che in ogni caso è l'elemento viabilisticamente più fragile".
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