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Valdastico Nord, sì al progetto
INFRASTRUTTURE. Ieri a Roma la commissione per la Valutazione di impatto ambientale ha approvato il tracciato definendo le prescrizioniC'è l'approvazione del ministero dell'Ambiente Ora manca l'ok dai Beni culturali, poi il Cipe Pesa l'assenza di Trento. Dellai: «Solo una farsa»
24/11/2012
Valdastico Nord, il progetto è tecnicamente approvato dal ministero dell'Ambiente. Ora la palla passa alla politica. Il prossimo passaggio sarà al Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica. Sono soddisfatti il presidente dell'autostrada Brescia-Padova, Attilio Schneck, e l'assessore regionale alla viabilità Renato Chisso che non nasconde le difficoltà: «Il tavolo politico con Trento? Non ci siamo». Questo vuol dire che il muro da parte della Provincia autonoma potrà determinare il blocco del proseguimento dell'A31? «No - continua - l'autostrada si farà. Ci sono mille strade per arrivare alla realizzazione. Intanto, godiamoci il momento positivo».
IL PROGETTO. Da aprile il progetto della Valdastico Nord è all'esame da parte di tutti gli enti e le istituzioni interessate al tracciato che parte da Piovene fino a Besenello, in territorio trentino. Numerose le osservazioni che sono state presentate da parte di categorie economiche e dai Comuni per chiedere modifiche e miglioramenti. È stato depositato anche il «no» da parte della Provincia di Trento, contraria da sempre alla realizzazione dell'arteria. Di più. Trento ha fatto anche ricorso contro il Governo Monti che, nel frattempo, ha approvato il Piano europeo della rete infrastrutturale, la cosiddetta Rete Ten-T, che prevede, appunto, la realizzazione della Valdastico Nord.
IL VIA. Intanto, ieri a Roma, la tanto attesa (e più volte rinviata) approvazione della Commissione per la valutazione di impatto ambientale del ministero dell'Ambiente che si è espressa positivamente. Il progetto così si arricchisce e si modifica con le osservazioni che tecnicamente sono state considerate valide. Il parere favorevole poi è subordinato a numerose prescrizioni, praticamente uno standard per opere di queste dimensioni. Le principali, due in particolare, ricalcano quelle che la Regione Veneto aveva già avanzato e approvato in fase di Via (valutazione impatto ambientale) regionale e che riguardano lo svincolo di Cogollo del Cengio e quello di Valdastico.
LA VOTAZIONE. Il parere espresso a Roma ieri è stato unanime. Nessuno contrario. Al voto non era presente il rappresentante di Trento. «Sono soddisfatto - ha commentato Schneck, presidente dell'Autostrada A4 Holding -. Questa è la dimostrazione della correttezza e della qualità dell'operato della concessionaria Brescia-Padova». Aggiunge il direttore, Bruno Chiari: «Con questa approvazione si mette fine a quei falsi allarmismi su possibili frane e cedimenti apocalittici: il tracciato è sicuro e compatibile con l'ambiente». Anche Manuela Lanzarin, deputata della Lega nord, che segue il percorso dell'infrastruttura dalla VIII commissione della Camera, dichiara: «La Commissione Via-Vas del ministero dell'Ambiente con questo parere ha permesso di compiere un passo importante sulla strada che porta al completamento dell'A31, un'opera strategica per il Veneto e per l'Europa. Speriamo che l'iter si chiuda in fretta e i cantieri possano partire: visti i tempi rappresenteranno una ventata di ottimismo». L'assessore regionale Chisso parla di «tappa fondamentale che chiude un percorso tecnico impegnativo e un risultato che va festeggiato». Da Trento, il presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai boccia: «È una farsa: l'A31 è costosa e inutile perché tutti dicono che le Alpi devono essere rispettate e che il traffico pesante deve andare su ferrovia».
LE TAPPE. L'iter della Valdastico non è concluso. Adesso manca la chiusura dell'istruttoria al ministero dei Beni culturali. Solo allora la pratica passerà al Cipe dove si dovrebbe arrivare - questo era l'invito del Governo - con un'intesa tra Veneto e Trento. «Un tavolo che in realtà si è arenato. Non sta portando a niente», commenta Chisso non nascondendo la delusione. Trento resta dell'idea che l'autostrada non si farà senza il loro consenso, come da interpretazione di sentenze giudiziarie. Il rischio allora è che nell' ultima tappa dell'iter, quella del Cipe, Trento da sola riesca a mandare in frantumi il sogno di un'infrastruttura lungo 40 anni. Chisso, tuttavia, non la vede così. È deluso, ma non pessimista. E spiega: «Trento voterà contro, ma l'autostrada si farà. Ci sono mille modi per arrivare a realizzarla. Quella strada serve». E la vuole anche il Governo. Trento allora sempre più sola? Parrebbe. Sapendo bene che i rischi ci sono, i soci dell'A4 Holding hanno dato mandato di prepararsi alla battaglia legale. In ballo, oltre ai chilometri di asfalto attesi dalle categorie vicentine e trentine, c'è anche il prolungamento della concessione al 2026.
Cristina Giacomuzzo
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